26 ago 2009

Padana ignoranza - di Roberto Cotroneo

La tendenza è prenderli in giro. Stabilito che ormai, ogni giorno che passa, la Lega si inventa una scemenza nuova, c'è la tentazione di buttarla sul ridere. L'ultima viene dal ministro leghista Luca Zaia, che vuole gli stemmi delle regioni e dei comuni sulle magliette delle squadre di calcio italiano. Per valorizzare il territorio. Eccerto. E poi vuole anche un'altra cosa: il tg regionale condotto in dialetto del luogo e non in italiano. Molto interessante. Uno si chiede: perché? Ma soprattutto: come gli viene in mente? Gli viene in mente perché la Lega è un partito arcaico e lontano dalla modernità. Un partito fatto da gente che ha paura, e ha paura perché non capisce, perché non ha strumenti per evolversi, perché sono ignoranti, perché hanno diffidenza verso il diverso, il diverso da loro, e quindi lo vogliono espellere dalla comunità. Il leghismo è una forma di razzismo imploso. Non è il razzismo di chi pensa di essere superiore agli altri, ma è il razzismo di chi ha paura che ti portano via quello che è tuo, è il razzismo del chiudiamoci nel paesello e difendiamoci da tutti. E rimaniamo immobili e non facciamoci notare.
La patria del leghista, lungi dall'essere l'Italia, non è neppure la padania, come sostengono loro. Il leghista ha una patria che alle volte non supera i duemila metri quadri della frazione in cui vive. Il leghista diffida di meridionali e stranieri perché in realtà diffida già di quelli del paese accanto, a un chilometro di distanza, e anche quelli sono diversi, perché parlano un dialetto che non assomiglia al proprio, e soprattutto perché sono quelli del paese accanto. Il leghista si unisce con il paesano del paese accanto solo se trova i Tartari fuori dalle mura. Solo se si inventa un nemico più grande, perché quelli che hanno una mentalità del genere diffidano di tutti. Persino delle loro famiglie. Il leghista che vuole film e ora telegiornali in dialetto per la verità non sa cosa sia il dialetto. Sa cosa è il suo dialetto, ma non immagina, o finge di non sapere, che il suo dialetto ha una portata territoriale di qualche chilometro, forse qualche decina di chilometri, perché poi il dialetto cambia, e alle volte da un paese all'altro neanche ci si capisce. Il leghista non vuole il federalismo, vuole la piccola patria, non è contro l'unità d'Italia, è contro i meridionali, innanzi tutto. Vuole l'autonomia e la valorizzazione regionale non per una missione culturale, ma perché può tirare su un muero altissimo e convivere con la propria ignoranza. E poi lo stemma comunale sulle maglie dei calciatori. Come se il calcio avesse bisogno di appartenenze, come se non si sapesse che a Torino la Juventus è seguita certo, ma che ci sono più juventini al sud piuttosto che al nord. Altro che stemma comunale. Le squadre sono il cuore dei tifosi, non l'appartenenza a una città. Padana ignoranza...

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