10 gen 2011

Iatlian's Got Talent - ovvero, lettera agli Italiani VERI

Gli spaghetti tricolore, simboleggiano al massimo gl italiani qui citati



 Ho sempre avuto poche tessere nella mia vita, persino fare la tessera della videoteca sotto casa mia già nel lontano 1996 mi costò fatica, non perché, come sarebbe troppo semplice pensare, avessi qualcosa da nascondere, bensì perché non mi piace affibbiarmi, di volta in volta, un etichetta o inserirmi, “peggio mi sento…”, all’interno di una categoria, una casta o un gruppo di soci di qualcosa; preferisco da sempre scegliere le mie cause e le mie adesioni di giorno in giorno, di volta in volta, senza che possa esserci la possibilità di DOVER essere presente a qualcosa piuttosto che desiderarla per davvero; tentando di spiegarmi meglio, ancora una volta, ho sempre pensato che prodigarsi in qualcosa che non sia un mestiere deve necessariamente essere una scelta che viene dal cuore e non da un imposizione o cmq un dovere d’appartenenza.

Per queste stesse ragioni non ho mai avuta tessere politiche (tranne quando me ne fecero una falsa e senza la mia volontà, ancora oggi, nonostante io continui a rispondere con la mia assenza e con lo strappare le lettere ricevute), movimenti sociali, civici, persino pochissime sono le tessere delle associazioni culturali, musei, locali, cinema, centri sociali, pub e quant’altro a me ascrivibili; nonostante tutto ciò da pochi giorni ho avuto il bisogno di farne una ad una Ass di cui mi sento parte e nella quale credo tantittimo, ma di cui ovviamente, non farò il nome perché mai vorrei che questa mia venisse interpretata come una pubblicizzazione della stessa, ci tengo a spiegare la mia adesione solo per far comprendere quanto oggi, sia necessario capire che:

  • Le cause pubbliche e sociali vivono di denaro come ogni cosa che deve raggiungere la comunicazione e conoscenza con la gente


  • Ogni partito, associazione, circolo, stadio, squadra di calcio o ufficio religioso o di cultura etc.etc. farà di tutto per trovare i fondi per andare avanti nelle proprie idee (qualsiasi esse siano)


  • Risulta preferibile, a mio avviso (oltre che doveroso nel momento storico che viviamo come nazione), essere consapevoli che si stia concorrendo ad un progetto vero, condivisibile da se stessi e soprattutto con una gestione dei fondi il più possibile trasparente.

Su questi 3 semplici motivi già auspicherei una riflessione approfondita da parte di chi mi sta leggendo, ma, per andare oltre, e auspicando, forse utopisticamente, che sempre più gente possa comprendere che forse “è meglio leggere di meno ma più volte lo stesso testo, anziché leggere tantissimo e non comprendere la profondità reale delle cose”, vorrei analizzare e far comprendere dove voglio arrivare;  per fare ciò vi raccontero le mie osservazioni degli ultimi tre miei giorni passati insieme a della gente fantastica in un viaggio organizzato che partiva da Roma e arrivava ad aprire il cuore di queste persone in quel di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) a tenere viva la fiamma della speranza di un paese in cui la mafia possa REALMENTE non esistere più, quantomeno non come istituzione legalizzata dallo stato dei fatti, che è di certo diversa cosa dal “Governo del Fare”.

Il giorno 6 Gen.vengo a conoscenza dell’esistenza di un pullman in partenza l’indomani da Roma a Barcellona Pozzo di Gotto, interamente spesato da un partito politico abbastanza noto (cosa questa abituale per quello che concerne la memoria storica della mia medio-corta vita) quindi… pagato con soldi certamente pubblici (ovvio il riferimento ai finanziamenti illeciti ai partiti rivoltati come rimborso per spese elettorali); vista da questo punto di vista ogni causa diviene certamente una causa additabile come l’ennesimo sviluppo di una propaganda e quindi anche qui va fatta una piccola chiosa:

Se i fondi ai partiti servissero sempre a coprire le spese a carico di cittadini che non possono di certo permettersi di spendere e spandere il proprio già misero stipendio in viaggi che hanno, non lo scopo di manifestare, bensì quello di portare avanti una lotta civile contro l’illegalità vera, e non presunta, di certo piangerei con un sol occhio, dato che come sappiamo tutti, e troppo spesso alcuni, molti, forse troppi, dimenticano che i soldi di pubblici sono soldi, miei, tuoi, suoi, di tutti…

Bene dicevo, se i fondi ai partiti fossero utilizzati a tal scopo ed in tal senso, al bene comune e in forma di restituzione utile, sarebbero di certo da tutti, me compreso, visti di buon grado piuttosto che derisi ed odiati.

Ebbene, non solo il pullman era gratis, non solo il partito pagava per i suoi iscritti bensì anche per altre associazioni ma, la cosa più interessante, bella, quasi fiabesca e soprattutto VERA è stata che le adesioni ed il viaggio erano APERTI A CHIUNQUE, proprio così a chiunque e persino senza obbligo di tesseramenti, quote partecipative, vincoli di genere o di sorta, l’unica cosa richiesta era l’avere a cuore la causa della partenza e la pazienza ma, soprattutto, cosa da non sottovalutare, avere il coraggio di essere se stessi e non un gruppo, un partito, un’associazione; la parola d’ordine è stata quella di essere cittadini.

Dimostra il fatto che tutto ciò sia accaduto realmente con questo spirito anche un momento ben preciso, forse poco importante per chi lo ha fatto inconsapevolmente (più di 30 persone) ma non per me, questo “attimo fuggente” ben colto da costoro è stato quando AUTONOMAMENTE tutti quanti abbiamo deciso di contribuire ad un dono floreale per Beppe Alfano, di cui stavamo proprio andando a celebrare la commemorazione; ebbene, non tanto il gesto floreale, non tanto il fatto che persino chi, per il semplice fatto stesse riposando, non aveva ancora contribuito al pagamento, neppure per il fatto che nessun centesimo alla contribuzione sia mancato nonostante non vi sia stata la necessità alcuna di una lista di paganti e debitori, bensì lo è stato il momento in cui, nella scelta delle parole che siglassero il biglietto d’accompagnamento (esclusivamente la firma per inteso), si è preferito scegliere le parole proposte da me (cosa che è stata possibile fare senza bisogno di alcun timore o vergogna), singolo cittadino non appartenente a nessuno dei loro gruppi, parti o associazioni, parole semplici e per me appropriate: “CITTADINI ITALIANI” scelte proprio perché già a poche ore dalla conoscenza di queste persone e dalla partenza, era proprio questo il clima che essi mi stavano facendo vivere.
Credo di non essere mai stato così bene nella mia vita con della gente di cui non conoscevo nulla, neppure i nomi, persone che ovviamente sono poi pian piano diventati conoscenti, ed adesso ad alcuni darei anche l’appellativo di amici “con riserva di valutazione” direi se volessi essere ironico”.

Il fatto non lo porto ad esempio per far comprendere che “io ho scelto qualcosa…” o “ho avuto l’idea di…” o ancora chissà cos’altro qualche maligno possa in questo momento pensare, lo porto alla Vs luce solo per sottolineare, con il cuore in mano, che ho trovato PERSONE VERE, persone che stavano faticando, patendo i chilometri, persone che tutto il giorno hanno scherzato e seriamente si sono anche confrontate e fatto tutto quanto un gruppo di persone vive può fare (eccezion fatta per le possibili malignità che possano passare per la testa agli assenti),  persone quindi che hanno compreso, in men che non si dica, che quella frase era la verità di quello che stesse accadendo in quel momento; per questo ve lo racconto.

Per alcuni dei partecipanti già al ritorno era un peccato il fatto che io fossi l’UNICO aderente non tesserato a nessuno dei loro gruppi, per me invece è una cosa che è stata bellissima, lo è stata perché si è vero, la cosa in sè fa comprendere quanto le persone possano essere diffidenti, tendenti al delegare, tristi nelle loro lotte solo “internettiane” del XXI sec. Ma, se guardiamo l’altro lato della medaglia, la cosa lascia anche intendere che se è successo una volta per una persona può succedere ancora per magari altre due e via dicendo non si sa mai possano diventare due pullman e perché no persino un treno…

Perché vi racconto tutt cio? Perché ho il piacere di condividere il messaggio che non tu tto ciò che accade, come sempre i più pensano, è obbligatoriamente strumentale, non sempre tutto ciò che ruota intorno agli eventi, che poi i media strumentalizzano (sono sempre più le cause strumentalizzate dalle notizie che dalla gente che è presente) lo è per davvero.
Ho visto e conosciuto, stretto legami impensabili per così poco tempo, con persone che non avrei mai immaginato, gente di tutta Italia e non solo, c’era Milano, Roma, Torino, Palermo, Pomigliano d’Arco, persino Praga e tanti tantissimi vari altri pezzi del paese da quasi tutte le regioni d’talia, mai immaginato in vita mia di riuscire a dovermi finalmente ricredere che in ogni posto esistono davvero delle così belle persone e che se ciò acade in una comunità così piccola deve per forza essere visto in scala e quindi che il nostro Paese è pieno di persone stupende.

Ho finalmente provato ciò che non provavo da troppi anni, la fratellanza, il senso comune, il rispetto reciproco in ogni situazione, tutto ciò per cui l’Italia era, e oggi posso nuovamente sentirmi di dire é, “IL BEL PAESE”.

Bene nonostante questo viaggio, che giuro a tutti voi con tutta la mia massima onestà, essere stato bellissimo sin dai momenti di risa che a quelli di “Skazzo” (i secondi son diventati belli per il fatto che in pochi minuti ci si è facilmente parlati e persino compresi avendo così, a mio avviso, rafforzato l’amicizia) nonostante questo quindi, non mi tessero e non mi tessererò di certo a breve a nessuno di questi gruppi, alcuni di essi credo proprio abbiano ben compreso questo mio punto di vista e nessuno se n’è rammaricato, non lo farò per la mia idea spiegatavi inizialmente, non lo farò perché di certo non sarà un solo evento a farmi sentire parte di un mondo di “giornate epiche”, idee, ideologie e penieri che non sempre possono essere veramente sentiti propri ma… nonostante io non voglia fare tal passo oggi posso finalmente affermare che, a ragion veduta, non tutto ciò che è un gruppo è popolato di cattive persone, né tantomeno ricoperto di falsità.

Tutta quella purezza, quella fatica spinta sulle gambe dall’entusiasmo vero, sentito, palpabile finanche nell’aria che si respirava, sopra e fuori dal pullman, mi hanno dato un dono, quello di ricominciare a credere che non serva effetivamente ricostruire un pensiero di società basta semplicemente farla vivere a chi, come me, non la trova più quotidianamente intorno a sé.

Ed ecco, finalmente, dove volevo arrivare con questa mia prosopopeica lettera

Credo fermamente che ciò che è accaduto a me possa accadere a tantissimi altri, credo altrettanto profondamente che, per mia fortuna, ciò che io ho vissuto, non può essere compreso neppure da chi, ancora più apprezzabile di noi forse, sia giunto in loco a proprie spese e che forse si è perso il momento ancora più importante in questo periodo storico, comprendere il perché l’unione fa la forza, non lo fa perché più si è e più difficile sarà fermarci, lo fa perché più si è e maggiori saranno le energie che ci si presta vicendevolmente, parlo di quell’aiuto che permette allo stanco di riposarsi stando certo che chi al suo fianco, meno infiacchito, in quel momento prenderà le redini della lotta con ancora più attenzione e forza di quanto il suo corpo gli permetta consapevole del fatto che poi toccherà a lui riposare.


Vi dedico queste mie perole e queste mie riflessioni affinchè tutto ciò possa accadere ancora ed ancora altre volte per dare sempre a più persone la possibilità di sentirsi veramente liberi e veramente uomini degni di questo nome, uomini che lottano per ciò che reputano giusto, uomini che non si fanno mettere in ginocchio, e che non lo faranno mai, né da parte della mafia, né dello stato o di, chiunque esso sia, voglia distruggere la vita e la libertà di tanti.


Un abbraccio sincero a tutti voi miei cari Amici e spero di essere riuscito, con queste tantissime parole, a farvi sentire quanto amore avete donato a me e ai tantissimi lì presenti a Barcellona Pozzo di Gotto ieri 8 Gennaio 2011 sperando che possa con un gesto così irrisorio restituirvi altrettanto.


Carlo Lo Monaco

Lettera aperta al ministro La Russa (La Russa il Giotto della politica Italiana)



Egregio MinistroLa Russa,
la presente per significarLe quanto Ella mi faccia schifo, come Ministro e come uomo.
Chi Le scrive è un cittadino italiano, di anni 51, conosciuto all'anagrafe come Luciano Buono, residente in Milano, via Enrico Acerbi n.40, cap 20161.
Di lavoro, faccio il "tenore" nel coro del Teatro alla Scala, dopo aver vinto un concorso internazionale per titoli ed esami nel 1999, 1° classificato, proveniendo da altro Teatro (Arena di Verona) dove già ero assunto a tempo indeterminato come vincitore di concorso, internazionale anch'esso.
Ho un figlio di anni 23, Carlo, che spera di superare le selezioni per essere assunto di leva a 800 euro al mese, come lo fu il Miotto...non potendo io permettermi di mantenerlo a casa, nonostante egli sia ormai da 5 anni diplomato al Liceo Scientifico ed avvezzo (più di me certamente, ma anche più di Ella e del suo datore di lavoro) alla programmazione di software.
Suo figlio, Ministro, che fa?

http://forum.politicainrete.net/padania/68986-poteva-stare-senza-positicino-anche-il-figlio-di-la-russa.html

Io leggo del Suo "sdegno" o presunto tale, della Sua ricerca della verità e "mi consenta" (per usare una locuzione a Lei cara), chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati o, come dicevano a Verona, "il taccon' l'è peggio del buso" la qualifica esattamente per quello che Ella non disdegna di essere, ovvero un ipocrita asservito alla corte del Suo mentore, l'illustre Silvio Berlusconi.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, ma Ella supera il Suo maestro.
Come Giotto con Cimabue.
Le auguro tutto quello che state dando a noi italiani.
Lo auguro a Lei ed alla Sua famiglia.
Distinti saluti.
Luciano Buono.

Fonte

5 gen 2011

"CI COMPRATE LA VITA PER 1200 EURO", lettera di un cassaintegrato a Marchionne

Dott. Marchionne
il suo mi è sembrato un ragionamento antico,morto.
Lei dice che lavora 18 ore al giorno?
Visto che dichiara di amare la cultura, la letteratura, l'arte Le chiedo dove trova il tempo per leggere un libro, per ammirare un opera d'arte, per vedere un film.
Le chiedo quando sta con i suoi figli, quando gioca con loro,le chiedo quando fa l'amore con sua moglie.
Un'operaia si alza al mattino alle 5 per il primo turno rientra a casa dopo le 14 ,pulisce casa, fa la spesa , va a recuperare il figlio al post scuola , con tutti i sensi di colpa che ha una mamma che non riesce a stare con suo figlio come dovrebbe e vorrebbe. E poi i compiti ,il calcio , prepara cena , sparecchia lava i piatti , metta a letto il bambino, una carezza da mamma ...
E arrivata mezzanotte sono 19 ore che l'operaia è in piedi e domattina alle 5,00 suona la sveglia.
Tutto per 1200 Euro al mese.
Dott. Marchionne lei mi dice "Io vendo macchine" Le ricordo che queste macchine le fanno gli uomini, lei sta parlando di persone, esseri umani.
Di persone che si vantano di lavorare 20 ore al giorno ne ho piene le tasche , lei ci propone un modello che è la morte di questa nostra vita, che è un non vivere, che non ti permette di sognare, non c'è spazio per l'arte, la cultura,non c'è spazio per l'amore verso tuo figlio verso il proprio compagno.
Tutto questo non vivere ci circonda, ne vediamo i risultati nelle famiglie sfasciate, ruoli di genitori annullati, una società violenta frustrata dalle continue umiliazioni. Ci comprate la vita per 1200 euro al mese.
Sono quelli come lei, i responsabili, voi col vostro sistema che arricchisce pochi e umilia e annulla tanti.
Lei Dott. Marchionne dice "è il mercato che detta queste regole, per essere competitivi per salvarci non abbiamo alternative".
Il mercato è fatto dagli uomini, lei dott. Marchionne sta impegnando tutte le sue energie (20 ore al giorno) per sostenere questo sistema che annulla l'uomo, lei dott. Marchionne questo sistema lo ha fatto suo.
Sa perché non la stimo dott. Marchionne perché io ho stima per persone che si spendono per migliorare le condizioni di vita in cui viviamo, persone che mettono la propria intelligenza al servizio dell'uomo.
Lei dott. Marchionne ha sbagliato direzione sta sbagliando strada.
Sta tirando la volata delle multinazionali del capitalismo selvaggio, dove l'uomo è solo uno strumento da utilizzare per l'arricchimento di pochi sui tanti.
Lei è responsabile di questo.

Un cassaintegrato
01/12/2010

4 gen 2011

Lettera aperta dai lavoratori FIAT Mirafiori agli studenti

Dai lavoratori Fiat Mirafiori,
agli studenti e alle studentesse dell’Università e a tutto il mondo della formazione.

 ________________________________

Viviamo in un periodo in cui il ceto politico e la classe dominante, anche attraverso un uso cinico della crisi economica, stanno ulteriormente peggiorando le condizioni di vita, di studio e di lavoro di tutti i settori più deboli della società.

Vorremmo farvi partecipi della nostra condizione.
Noi operai della Fiat circa trent’anni fa ambivamo e sceglievamo di entrare a lavorare in fabbrica con la prospettiva di un, seppur basso ma sicuro, salario mensile che ci consentisse un futuro dignitoso per noi e per la nostra famiglia: questa piccola sicurezza ci ha concesso, nel tempo, di poterci permettere il consumo di beni materiali in cambio del nostro lavoro fisico.

Alle prime autovetture comprate a rate, andava a sommarsi il mutuo della casa e magari la rata del prestito per sostenere lo studio dei nostri figli, per assicurargli, illudendoci, un futuro migliore del nostro.
Per anni abbiamo continuato ad ingurgitare e defecare beni materiali, producendo humus che concimava la pianta del sistema capitalistico. In fabbrica parlavamo (e magari qualcuno stupidamente investiva) di azioni, di borsa, di bolle di mercato…ed intanto quotidianamente i lavoratori morivano sui luoghi di lavoro.
Ora in fabbrica si usa come arma psicologica la cassa integrazione, in questo modo non guadagni, non spendi e quindi non sei nessuno, non esisti.

Il sistema capitalistico vuole cancellare in un sol colpo il passato (i diritti e il reddito conquistati con lotte, con sacrifici e morte dai nostri padri) ed il futuro, cioè la possibilità di studio e di emancipazione per i nostri figli, in cambio di un presente sempre più improntato ad un consumismo immediato.
Questa condizione, sempre peggiorata negli ultimi decenni, ci porta a pensare che non è più possibile lottare individualmente o settorialmente; ci porta a credere che sia sempre più necessario costruire dei percorsi di unità.

Vogliamo essere uniti nelle lotte perché noi crediamo che così si possano migliorare le opportunità di chi studia e di chi lavora.

Uniti, perché il mondo del lavoro e quello scolastico vivono già una condizione precaria e gli interventi attuali volgono al loro peggioramento.
Uniti, perché gli studenti di oggi, domani entreranno in un mondo del lavoro precario e noi, come hanno fatto i nostri genitori, dobbiamo far si che la nostra lotta respinga i provvedimenti di chi vuole fare solo “cassa” sulle vite dei più deboli.

Oggi studenti e operai insieme possono creare un ponte, dove il mondo della formazione e la classe operaia e lavoratrice si uniscano per proporre un dialogo e un’unità per respingere gli attacchi di una società in cui solo una piccola parte decide per tutti.

Per noi è importante uscire dalla fabbrica.

Siamo convinti che sia necessario che tutte le realtà che oggi sono colpite in modo trasversale dai governi e dalle classi dominanti, debbano trovare un primo momento di confronto, di conoscenza, di discussione che porti a rafforzare le lotte di tutti e a mettere in campo una forza adeguata per poter tornare a migliorare le nostre condizioni di vita.
Per questo facciamo un appello per un’assemblea lavoratori-studenti, nei tempi più brevi possibili, da concordare insieme.

Gli operai e le operaie della Fiat Mirafiori
Aderiscono:
lavoratori di Agile-ex Eutelia, di Comdata, lavoratori e precari della scuola, del settore delle telecomunicazioni, interinali e delle cooperative sociali)

Fonte: ateneinrivolta.org