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23 set 2009

FUS - 24 milioni al cinema: 18 alla produzione e 6 alle sale


ROMA - 17 SETTEMBRE - L.F. - Andranno al cinema 24 dei 60 milioni stanziati questa estate per il reintegro del Fondo Unico dello Spettacolo: 18 milioni alla produzione cinematografica e 6 milioni all'esercizio. Lo stabilisce il DM 4 settembre 2009. E' la prima notizia certa sulla ripartizione dello stanziamento aggiuntivo, contenuta in una comunicazione del direttore generale Cinema, Gaetano Blandini. La comunicazione precisa anche che per i contributi a film di interesse culturale, sono ora disponibili complessivamente (compresa cioè la quota cinema del Fus), 35.260.000 euro: 24 milioni per i film; 9,6 milioni per le opere prime; 960 mila euro per i corti e 700 mila per le sceneggiature.

Il presidente dell'Anec, Paolo Protti, esprime "soddisfazione" perché nella ripartizione dei 60 milioni "non sono stati seguiti i soliti parametri del Fus, e si è preso atto delle difficoltà del cinema e in particolare dell'esercizio". Ma definisce i fondi ancora "largamente insufficienti".

"Bisogna trovare - dice Protti - nuove risorse e nuovi strumenti legislativi per dare certezza al futuro del cinema in sala e agli imprenditori dell'esercizio, che restano la categoria più a rischio e meno sostenuta".

Più in generale, Protti osserva che questa ripartizione "di cui non conosco le quote riservate alle altre attività di spettacolo, dimostra in modo drammatico l'urgenza che oltre a parlare di reintegri, si parli, ma con i fatti, di leggi strutturali di riforma".

Fonte: Giornale dello Spettacolo

7 set 2009

Scontri fra precari e polizia - Mostra del cinema -



Fonte: Informare per Resistere - (facebook)

Tratto da Blob del 3/9/2009
4/9/2009
Momenti di tensione e scontri ieri pomeriggio davanti all'Hotel Des Bains, al Lido, tra la polizia e i partecipanti a Global Beach. Quattro dimostranti sono rimasti contusi: uno di loro, disabile, è stato medicato al Pronto soccorso a causa di un colpo di manganello ricevuto alla testa.
Era stata annunciata una protesta pacifica, una «street parade» contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo e contro il precariato culturale. Il corteo è partito dalla sede di Global Beach, a San Nicolò, poco dopo le 16 e doveva raggiungere la sede della Mostra, fermandosi poco prima dell'inizio dei cantieri. I manifestanti hanno effettuato poi un lungo sit-in davanti alla rotonda del Blue Moon. Tutto sembrava tranquillo e il corteo aveva ripreso a muoversi verso Lungomare Marconi. Poi l'imprevisto: i dimostranti hanno deciso di entrare all'Hotel Des Bains e occupare una stanza, simbolicamente, per illustrare le motivazioni della protesta. Ma la polizia, appena ha visto i giovani avvicinarsi all'ingresso e alla recinzione dell'albergo, ha effettuato una carica. Le biciclette parcheggiate davanti all'albergo sono finite a terra nel parapiglia generale, mentre gli agenti colpivano con il manganello. Il bilancio finale vede un ragazzo finito all'ospedale - subito dimesso, dopo una medicazione - e altri tre feriti. Una ragazza è rimasta contusa alla spalla.
La situazione, dopo alcuni minuti di forte tensione, si è stabilizzata e i manifestanti hanno iniziato a indietreggiare, mentre davanti a Lungomare Marconi la polizia bloccava la strada. Tra i passanti che uscivano dagli stabilimenti balneari c'è stato un fuggi-fuggi generale: la gente era preoccupata di quanto stava accadendo.
Da fonti di polizia si è saputo che è stata sequestrata una catena, mentre un agente risulta contuso. La polizia ha inoltre dichiarato che alcune biciclette sono state lanciate contro gli agenti. La Questura sta inoltre vagliando le posizioni di alcuni dei manifestanti per una eventuale denuncia. Ambienti della Questura fanno sapere che da parte dei manifestanti ci sarebbe stata una «sistematica ricerca dello scontro».
I ragazzi di Global Beach si sono poi diretti con un furgone lungo il Gran Viale, fino ad arrivare al piazzale per poi tornare indietro. «Quest'azione è il simbolo di come in questo Paese esista la repressione culturale: hanno voluto colpirci deliberatamente per bloccare una protesta giusta, che vuole dare dignità a tutti coloro che lavorano all'interno del precariato culturale», hanno dichiarato i manifestanti, attraverso il sound sistem posto sul camion. Oggi si svolgerà a mezzogiorno una conferenza stampa a Global Beach. Le dichiarazioni su quanto è accaduto non si sono fatte attendere. L'assessore comunale alla Cultura Luana Zanella si è detta preoccupata di quanto è accaduto: «Mi sembra che da parte delle forze dell'ordine ci sia stata una gestione dell'ordine pubblico assolutamente inadeguato, sproporzionato. Sono preoccupata per quanto è accaduto. Ci sono due mondi a confronto - ha detto - quello dei privilegiati dei protagonisti che sono in questi giorni alla Mostra e quello dei ragazzi che con difficoltà cercano lavoro nel mondo culturale, una differenza che deve far riflettere». Il consigliere comunale Beppe Caccia ha dichiarato: «E' gravissimo quanto successo al Lido: per la prima volta dal 1968 l'inaugurazione della Mostra del Cinema è stata sporcata dalle violenze ingiustificate delle forze dell'ordine contro una pacifica manifestazione. Ignobile è l'episodio del ferimento alla testa di uno studente universitario disabile»

26 ago 2009

In difesa dei diritti del pubblico


E’ ormai ufficiale. La tanto temuta scure inserita nel decreto anti-crisi del ministro Tremonti (112/2008) si è abbattuta sul FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo.
l FUS è un fondo finanziario che lo Stato stanzia a favore di Enti Lirici e Musicali, della Danza, del Cinema e della Prosa; nella finanziaria del 2009 subirà un taglio di oltre il 30% , passando da 567 a 378 milioni di euro. E il progetto di tagli non si ferma qui: sono già stati anticipati quelli per i due anni successivi (400 contro 563 per il 2010, e 307 contro 511 per il 2011) che porterebbero a 550 milioni di euro il totale degli investimenti evaporarti.
Il FUS sostiene gran parte della produzione culturale italiana, ed in particolare per il cinema è forse l’unico modo di realizzare un’opera prima, nonostante solo una piccola percentuale del fondo sia destinato a questo scopo (ex art. 8).
Gli effetti di questi tagli saranno molto pesanti a livello occupazionale, infatti si prevede una ulteriore diminuzione delle pellicole prodotte, oltre alla chiusura di cinema, teatri, compagnie di danza ed altri eventi culturali.
L’associazione 100 autori, nelle cui schiere compaiono notissimi nomi del cinema e della televisione, è da mesi impegnata nell’opporsi a questi tagli barbari alla cultura.
Invitiamo chi ama il cinema, chi lo studia, chi lo fa o vorrebbe farlo, a sostenere lo sforzo di 100 autori partecipando agli eventi di protesta e facendo (contro)informazione per una causa che riguarda tutta la società, non solo chi lavora nello spettacolo.

PER SAPERNE DI PIU': http://www.100autori.it

30 lug 2009

LA QUESTURA CHIUDE ANCHE IL TEATRO DEL RIALTO SANTAMBROGIO

COMUNICATO STAMPA
LA QUESTURA CHIUDE ANCHE IL TEATRO DEL RIALTO SANTAMBROGIO


foto durante l'apposizione dei sigilli al piano terr


Oggi martedì 28 luglio il commissariato Trevi Campo Marzio appone i sigilli anche nella sala teatro e nel cortile interno del Rialto, gli unici spazi rimasti ancora liberi dal sequestro già eseguito con lo sproporzionato blitz del 20 marzo scorso.

Con questa ennesima azione di polizia si tenta di chiudere definitivamente il progetto culturale del Rialto che da oltre 10 anni opera nella città di Roma, e si scardinano definitivamente le giustificazioni della Giunta Alemanno che differenziava pretestuosamente le attività culturali da tutelare e promuovere dalle attività “commerciali” da reprimere.

Chiudere il teatro del rialto con sequestro preventivo operato dal Commissariato Trevi Campo Marzio vuol dire voler impedire il protrarsi dello svolgimento del ”reato” dell’attività teatrale. Non c’è niente di più degradante per una società libera vedere operare l’ordine pubblico per impedire rappresentazioni teatrali.

Il Comune di Roma anche questa volta si dichiara estraneo all’iniziativa della questura, e quindi appare evidente che così facendo si dichiara manifestamente incapace di alcuna mediazione, magari sottoposto a strane pressioni di entità esterne all’amministrazione, o altresì si nasconde da ogni responsabilità.

Il tutto accade all’indomani della mobilitazione in merito ai tagli definitivi al FUS, al crollo dei finanziamenti e alle deriva istituzionale e legislativa. Una contingenza che probabilmente metterà fine a molte strutture e darà un colpo di grazia a compagnie e produzioni soprattutto di ricerca. A questa lotta il Rialto partecipa attivamente, nonostante la sua distanza da qualunque finanziamento pubblico. Ritenendo importante affermare il peso civile della cultura all’interno di una democrazia reale si chiede a tutto di manifestare il proprio dissenso partecipando ad una iniziativa che stiamo organizzando per i prossimi giorni.

Per info:
info@rialto.roma.it
06 68133640
www.rialto.roma.it

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Riflessioni del tutto personali...

Scempio, delirio o peggio ancora... combutta???

A voi libera interpretazione.

Ma... mi chiedevo.... "Se non vado errato il Brancaleone invece che più assomiglia a una struttura commerciale piuttosto che culturale è ancora aperto e non ha alcun problema di siggilli vero"???

22 lug 2009

Fus, la cultura minaccia il blocco, Napolitano: necessaria riflessione

Il presidente della Repubblica risponde alla lettera-appello di alcuni parlamentari
"Non mancherà il mio invito a ogni possibile ripensamento sui tagli alla cultura"


Luca Barbareschi: "Siamo pronti a fermare tutto.
Servono aiuti, ma anche una riforma strutturale"


Fus, la cultura minaccia il blocco Napolitano: necessaria riflessione

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

ROMA - "Non esito a condividere le preoccupazioni che mi rappresentate, è decisivo il più vasto chiarimento sulle priorità cui ancorare la spesa pubblica". Con queste parole il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invita tutte le parti in causa a una riflessione e a un ripensamento sui tagli e il mancato reintegro dei fondi al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo. Il capo dello Stato ha risposto alla lettera-appello ricevuta da alcuni parlamentari e il testo è stato pubblicato sul sito della Presidenza della Repubblica. Intanto i lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura minacciano il blocco totale.

La lettera. "Al di là dell'esito di imminenti votazioni in Parlamento, rispetto alle quali non posso ovviamente intervenire, ritengo che anche in vista della prossima legge finanziaria e delle decisioni per il 2010 si debba da ogni parte porre il problema di cui vi siete fatti portatori - scrive Napolitano - il che significa animare uno schietto confronto sull'importanza fondamentale che per il paese, rivestono tutti i diversi aspetti dell'agire culturale".

"Necessario in chiarimento". "Sappiamo - continua il presidente della Repubblica - quanto pesante sia il debito pubblico che si è venuto accumulando. E' perciò decisivo il più vasto chiarimento sulle priorità cui ancorare la spesa pubblica. In questo senso potete esser certi che non mancherà il mio convinto invito alla riflessione e ad ogni possibile ripensamento".

Pronti al blocco. "Siamo pronti a bloccare tutto, bloccheremo i set, i teatri, i cinema e la televisione", dichiara l'attore, regista e parlamentare del Pdl Luca Barbareschi all'uscita dell'incontro di questa sera tra una delegazione del mondo dello spettacolo e il sottosegretario Gianni Letta.

"Otto milioni non bastano". Nel testo del maxi-emendamento, conferma Barbareschi, è stato inserito un provvedimento che reperisce risorse per lo spettacolo attraverso la cosiddetta porno-tax "ma sono solo otto milioni di euro". Con otto milioni, insiste il parlamentare, "non si fa nulla, ne servivano 60 almeno. Così falliranno i teatri, falliranno le imprese, non ci sono i soldi per pagare le persone negli enti lirici".

"Il blocco può fermare l'indotto". Con il blocco, spiega Barbareschi, "si ferma un indotto grosso, un'industria da 2.000 milioni di fatturato e 250 mila lavoratori. Servono aiuti ma anche una riforma strutturale. Le lotte si fanno vere, se si fanno giornaliere non servono a nulla".

(21 luglio 2009 - La Repubblica.it)

15 giu 2009

Proteste lavoratori S.Carlo, Pdci scrive a Iervolino

POLITICA | Napoli |



"Egregio Sindaco,
condividiamo il malcontento dei lavoratori del San Carlo e riteniamo profondamente legittima la loro protesta in opposizione alla politica dei tagli al FUS.
Riteniamo sia da condannare violentemente l'opera attuata dal governo di centro- destra che decide di fatto il decadimento della produzione culturale, obbligando i responsabili del settore ad attuare significativi tagli al cartellone.
Come già evidenziatoLe precedentemente, verifichiamo che nessun parlamentare di centro-destra interviene su questo nè chiede chiarimenti al governo.
Eppure qualche "autorevole" parlamentare campano ex-consigliere comunale di Napoli, durante la discussione del Bilancio di Previsione 2009 La ha attaccata con veemenza e ripetutamente per i paventati tagli nei finanziamenti comunali al San Carlo, non più effettuati grazie al Suo emendamento: oggi, guarda caso, risulta essere silenziosamente e totalmente assente.
Come ben ricorda, Laboccetta fu in buona compagnia a sferrarLe duri attacchi: c'era il culturale Ministro Bondi e altri parlamentari e consiglieri comunali del centro-destra, nonché persino il benemerito Commissario Nastase anch'egli evidentemente sofferente di amnesie intermittenti, visto che oggi sembra non battere ciglio di fronte ai tagli del FUS.
Che vergogna un Governo e un Ministro della Cultura che approvano provvedimenti così scellerati e distruttivi degli interessi collettivi e del prestigio nazionale! E' la riprova che i veri nemici del San Carlo si annidano nel Governo Centrale, e la protesta dei lavoratori del teatro è giusta e lodevole.
Egregio Sindaco, di fronte a tanto incommensurabile e sleale strumentalismo e meschinità, forse sarebbe opportuno agire comunque con più determinazione nei confronti di questa compagine politico-affarisitca.
Visto che, comunque, Lei certo non si trova mai al riparo da attacchi ingenerosi, mistificatori ed opportunisti, potrebbe risultare vincente mettere maggiormente a nudo le vere responsabilità e scelte del Governo Nazionale.
Ad esempio, nella vicenda relativa alle Cooperative L.452/87, portare avanti con chiarezza d'intenti l'obiettivo della necessaria modifica all'art.11 della legge 452/87, lascerebbe nelle sole mani del centro-destra la responsabilità di scegliere una soluzione non confacente all'effettiva moralizzazione nella gestione del nuovo piano industriale della Cooperativa unica.
Nel ringraziarLa per l'attenzione, Le inviamo cordiali saluti".

Fonte : comunicato stampa