17 set 2010

Opinioni di una comunista ( di DONATELLA PETRINO )


In questo mio breve scritto non voglio parlare di corruzione, di persone, di politici in particolare, ma di un ossimoro ideologico e soprattutto economico della classe operaia, impiegatizia e dei lavoratori subordinati in genere, senza dare un giudizio positivo o negativo, ma semplicemente voglio affermare che “PREMESSA UNA SCELTA IDEOLOGICA POI SI DEVONO ACCETTARE LE CONSEGUENZE”.

Sono una sindacalista della CIGL, quindi di una sigla storica e sicuramente ideologica e ho scelto questa organizzazione, invece di un’altra, per coerenza con il mio pensiero politico. In questo oscuro periodo di crisi del lavoro, gli iscritti aumentano vertiginosamente e ci chiedono, sostegno, garanzie e AIME’ addirittura il lavoro, come se il sindacato fosse un ufficio di collocamento.Ho vissuto tutto il periodo del Berlusconismo come spettatrice incredula del comportamento delle classi meno abbienti, che hanno vissuto il sogno di diventare ricchi e si sono dimenticati di rivendicare invece i propri diritti e forse anche che avevano dei doveri.Ebbene, abbandoniamo pure tutte le ideologie, ma i sistemi economici ABBIAMO L’OBBLIGO SOCIALE DI CONOSCERLI e pertanto se per venti anni un operaio mi afferma di essere Belusconiano e anticomunista……POI NON SI PUO’ ISCRIVERE ALLA FIOM …..e pretendere la regolamentazione sociale del lavoro e la garanzia dello stato, quando invece, finchè tutto andava bene, ha ignorato completamente lo scempio legislativo e ha mangiato e bevuto l’ignobile televisione spazzatura che il suo capo intelligentemente gli ha propinato per tenerlo in un stato di dormi-veglia. Il liberismo economico lascia soli i singoli e certamente non ha a cuore i più deboli. L’idea del profitto sfrenato crea un mercato del lavoro servile e sfruttato con la libertà per l’imprenditore di migrarlo in ogni dove …si paghi meno e questo impoverisce a tal punto la società che i beni prodotti non li può comprare più nessuno. A questo punto l’operaio, il precario, l’impiegato si sveglia…….e rivendica i propri diritti e li pretende, come da manuale delle giovani marmotte, da chi storicamente ha il ruolo di rivendicarglieli, mentre lui per tutto il tempo delle vacche grasse è stato immobile a ingurgitare balle.Se si accetta l’idea del capitalismo sfrenato, si deve poi necessariamente accettare che non esiste una sanità pubblica, non esiste una scuola pubblica e non esistono più i contratti di lavoro……e quindi la sperequazione tra imprenditore e subordinato, assume i connotati della schiavitu’!!!Una bella società la si cresce piano piano come la famiglia, con l’osservazione attenta del quotidiano.Forse siamo ancora in tempo a riprenderci quanto abbiamo perduto, ma per favore riapriamo subito i vecchi cari libri di scuola e ripassiamoci la storia, perché quello che abbiamo oggi è il frutto di lotte del passato e se domani non avremo più nulla è soprattutto colpa della nostra ignoranza.


LA MIA PERSONALE RISPOSTA.

SOLAMENTE DUE AMMENDE SONO DOVEROSE

"[...]come da manuale delle giovani marmotte, da chi storicamente ha il ruolo di rivendicarglieli, mentre lui per tutto il tempo delle vacche grasse è stato immobile a ingurgitare balle."

VORREI RICORDARE ...ALLA dipendente CIGL CHE IL DOVERE DEL SINDACATO è ANCHE QUELL DI TENER SVEGLI I LAVORATORI E DI METTERLI A CONOSCIENZA, TRAMITE NOZIONE, CHE IL SISTEMA CHE SI STA CREANDO è QUELLO CHE LI PORTERà ALLA LORO STESSA DISTRUZIONE.

IN PIù GLI STESSI OPERAI, DENIGRATI COME FOSSERO QUI QUO E QUA E NON GENTE CHE HA DEI SOGNI E DELLE AMBIZIONI DI CRESCITA, SENZA LE SUDDETTE NOZIONI E NEL TOTALE DISINTERESSE CIRCONDATO DA FALLIMENTI IMPUTABILI ANCOR PIù DI TUTTE LE ALTRE ALLA SUA STESSA SIGLA SINDACALE NEGLI ULTIMI 15 ANNI, CHE SEMPRE HA FIRMATO ACCORDI BUONI SOLO PER LE AZIENDE ANCHE IN CASO DI SCIOPERO, OGGI HANNO PARECCHIO DA RECRIMINARE NEI CONFRONTI DI UNA CGIL INGURGITATRICE DI TASSE D'ISCRIZIONI E CHE NONOSTANTE QUESTI DENARI HA CONTINUATO A FARE IL PROPRIO E DIRETTO INTERESSE DEI CAPI E MAI DEGLI ASSOCIATI.

Parlare di un semplice aspetto della propria professione e fingere di dimenticare il vero lavoro, quello della quotidianeità è un orripilante sistema per fasciarsi la testa proprio adesso che la gente si sta veramente svegliando e che cancella le iscrizioni ad una delle sigle sindacali più finte ed opportuniste della nazione.

addossare la colpa a degli operai che per mestiere fanno gli operai attribuendo loro i compiti da sindacalisti autonomi perchè visti come persone che nel poco tempo libero loro concesso, (a causa della cigl e della cisl) e con quei 4 soldi in tasca (sempre a causa della CGIL e della CISL) debbano stare sui libri anzichè con la famiglia e dirlo solo per non voler accettare che da sindacalisti non si è assolti ai proprio compiti non è di certo un modo per risvegliare nessuno è solo un espiazione di colpa, un volersi pulire la coscienza di un qualcosa che, pur consapevoli del fatto che si sarebbe dovuta fare ma non lo si è fatto, denotando anche un pizzico di arroganza, porta la signoria vs a addossare la colpa de futuro e imminente fallimento dell'azienda CGIL su persone che per anni hanno cmq, volenti o nolenti, dato fiducia, anche e soprattutto in termini economici, a gente che si è fatta gli affaracci propri.

Non mi farà mai alcuna tenerezza un sindacato che non solo non ha saputo prevedere e insegnare ma che per di più non sa ancor peggio proteggere neppure se stesso.

Un sindacato così è solo una fetta della finta democrazia televisiva, UNA BALLA tra le balle e leggere parole di cotanta arroganza fa ancor più comprendere l'inettezza che i capi e via via scendendo gestiscono, senza ormai nessun titolo a merito da parecchi anni, un ruolo ed una posizione di privilegio.

Chiudesse anche la CGIL tanto a dirla tutta è sempre la prima firmataria dell'indecenza in materia di diritti dei lavoratori, e questo ahimè, ripeto, succede non da oggi ma da oltre 15 anni.

ricordatevi che non siete più negli anni 60 e che la gente va ascoltata quotidianamente e soprattutto va spiegato ogni giorno come funzionano le cose.

LA CGIL è UN FANTASMA E COME TALE PUò ANCHE SPARIRE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO.


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Il botta e risposta:

 
D.P.: Caro Carlo non ti contesto neanche un punto della tua analisi, hai ragione su tutto, ma tu amico mio fai una analisi dettagliata di chi vive il quotidiano e le dinamiche politiche, sociali e sindacali Io non sono una dipendente del sindacato, ma una lavoratrice di una azienda commissariata di circa 800 dipendenti e di tutte queste persone, siamo state iscritte alla CIGL solo 2 unità, bastonate e vilipese dai colleghi e dal padrone.
Io non assolvo il sindacato e le organizzazioni politiche che dovrebbero essere vicine ai lavoratori, ma quei lavoratori che si ricordano dell’esistenza dei diritti solo quando vengono toccati individualmente nelle tasche.
Per anni abbiamo cercato di fare assemblee, di dare informazioni, di spiegare ai ns colleghi, cosa significasse la cancellazione dell’art. 18, cosa significassero le leggi ad personam e quale nocumento, la retrocessione di tutti i diritti conquistati con il sangue e la vita dei compagni del passato, portassero alla nostra classe.. Ebbene invece durante questi quindici anni abbiamo parlato al muro e ai sordi, perché gli operai e gli impiegati invece di seguire la disgregazione di una cultura inseguivano la moda, le cose e i bisogni che questa società ci ha indotto.
Sono assolutamente d’accordo con te e molto critica verso questo SINDACATO CHE ACCETTA, MEDIA E ACCONDISCENTE ALLE LOGICHE PADRONALI E ALLE LEGGI CAPITALISTICHE, ma perché io come te mi informo e contesto, invece la maggior parte della gente NON SA ASSOLUTAMENTE NULLA, neanche del tradimento sindacale e dell’imborghesimento dello stesso. Magari noi due poveri cristi, comunisti, avremmo avuto in questo ambito un interlocutore come te, che parla oltre l’acquisizione dei concetti elementari, qui regna l’ignoranza assoluta e IL BENEPLACIDO DEL CLIENTELISMO E LA SODDISFAZIONE INDIVIDUALE DELLA REGALIA DEL LAVORO.
Quando è arrivata la batosta del commissariamento, della cassa integrazione e la fine del sogno infinito, tutta questa gente ha creduto che iscrivendosi al sindacato, avesse risolto tutti i problemi, semplicemente perché vedeva nell’organizzazione sindacale un altro potentato forte e che invece il precedente padrone era ormai esautorato e quindi si poteva impiccare il morto.
Io invece avrei voluto che in tutti questi anni di Berlusconi, di una sinistra inesistente, di un sindacato a volte venduto, la gente fosse scesa nella piazze a CONTESTARE TUTTO E TUTTI QUELLI CHE CI PRENDEVANO IN GIRO!!!!
Hai ragione quando dici che le organizzazioni che dovrebbero rivendicare i diritti sono dei fantasmi, ma perché noi abbiamo permesso questo e per tanto tempo li abbiamo ignorati nel bene e nel male che ci stavano facendo.
Io nell’appello finale del mio articoletto, mi appello alla riconquista del sapere da parte della gente, perché se si vive NELL’IGNORANZA, si continua a tollerare sempre.
Grazie Carlo di questa possibilità di confronto che mi hai dato.
Donatella

P.S.
Appena avrò un account google ti postero sul blog, se vuoi puoi postarlo tu come hai fatto per l'altro.

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C.L.M.: Ottimo lo farò senz'altro. devo però ammettere che, data questa tua posizione, spiegata meglio in questi termini, avrei gradito che tutto ciò si evincesse nell'articolo/sfogo di cui in merito, propio per evitare di essere fraintesi o letti semplicemente come retorici.

Vedi, in questo momento non ci si può più tanto permettere di tentare di parlare solo a chi ci ascolta ma bisogna farsi capire da chi invece fa la "scimmietta omertosa", proprio da coloro i quali ti (ci) hanno messo in queste condizioni, farsi capire di certo non passa da un attacco oggigiorno ma più semplicemente dall'estenuante dimostrazione di merito, di fatti concreti e di presenza.

Se anche tu sei così distaccata dalla CGIL perchè presentarti così e non come una normale sindacalista che lotta tutti i giorni con i suoi colleghi? così come hai fatto adesso con me.. forse sarebbe stato di maggior impatto, forse parlare da lavoratrice dipendente piuttosto che focalizzare su certi punti, quelli sindacali intendo, sarebbe più incisivo ed efficace, vivere la quotidianità e cercare un risveglio da un assopimento per me significa anche questo,
significa provarci e poco importa se vengo preso a parolacce ed insulti o epiteti di ogni genere e sorta.

tutti i giorni trovo qualcuno che si lamenta e non protesta ma poi quando gli si fa notare che la colpa è sua vengo tacciato di essere un demagogo, uno sporco comunista (come fosse un offesa, dico grazie) un populista, tutte parole utilizzate oltretutto senza conoscenza del significato, quindi oltremodo "spuntate" se vogliono essere delle armi rivoltemi contro.

scusa se insisto ma ribadisco cercando di sintetizzare in una domanda il concetto.

Perchè sfogarsi pubblicamente se poi la cosa non deve produrre risultati positivi?


davvero grazie per il tuo dialogo veramente aperto ed interessato.

Carlo

13 set 2010

Risposta a Luigi Sabino di "Strozzatecitutti.info"

Scusandomi di questo fuori programma ma è un pò come fosse una lettera aperta a tutti gli effetti.

Articolo causa di questa mia nota:  "La potenza del Silenzio" - L. Sabino




Vorrei proprio conoscerlo il sig.r Sabino che scrive un articolo così leggero e frivolo in materia di mafie. vorrei proprio comprendere come si possa farlo uscire un articolo del genere  proprio quando il Sig.r Maroni ci ha appena raccontato la bufala dei loro splendidi risultati in materia di antimafia e nonostante tutto le violenze fisiche e psicologiche siano aumentate apparentemente del 350 % in soli due anni dopo oltre 15 anni di quasi totale quiete militare (intesa come criminale).

Ritenere ad oggi che la mafia sia semplicemente quella di un tempo è una mossa di sottovalutazione del problema, siamo tutti d'accordo che mancanza di violenza non è sinonimo di legalità, ma ammettremo, voglio ancora sperare, che scrivere di mafia in termini anacronistici come questi, solo perchè si è letti un libro di Saviano, tagliando fuori dall'argomento decenni di dimostrazioni contrarie a queste teorie è uno scempio.

Dimenticare di parlare come non siano più i tempi di una volta, non siano più le sole lotte tra fazioni rivali o regolamento di conti con appartenenti ai gruppi criminali a farla da padrone in termini di violenza, bensì lo siano tornati ad essere proprio le minacce, se non attentati o omicidi già compiuti, a: giudici, sindaci, magistrati, negozianti non aderenti al sistema "Pizzo" ed altro altro ancora; roba questa, degna del ben peggiore periodo degli inizi degli anni '90 ("anni del tritolo"); roba che oggi persino Falcone e Borsellino rabbrividirebbero.

Mi spiace ma sopportare di leggere un articolo del genere dove si debba fare da insegnanti di demagogia pura, controversia ancor più populista del populismo stesso di cui si fanno garanti ed improvvisatori le nostre istituzioni proprio diventa intollerabile.

Ecco appunto che ribadisco, vorrei conoscerlo il Sig.r Sabino che questo articolo l'ha scritto firmato e condiviso, vorrei conoscerlo e confrontarmici, vorrei che mi spiegasse fatti di mafia che ancora non conosco, vorrei proprio che anzichè parlare di populistiche visioni ed insegnamenti si parlasse di mafia nel 2010 e non di mafia del XVIII secolo.

Carlo Lo Monaco

6 set 2010

Lettera delle Mamme H al ministro Carfagna


- Dalle Mamme H al ministro Carfagna -


Gentilissima Ministro Carfagna, siamo il Gruppo Mamme H, mamme con figli disabili dove H sta ad handicap e a 24 h al dì, abbiamo letto l’intervista esclusiva da lei rilasciata al giornalista Massimo Pandolfi del Resto del Carlino.

Le sue parole al termine dell’intervista (“Ho un cruccio che è insieme un desiderio: vorrei tanto migliorare le condizioni dei disabili: con le loro famiglie, vivono spesso situazioni non facili, per non dire drammatiche. Sono certa che riusciremo a fare qualcosa per aiutarli”), hanno fatto sorgere spontanea una domanda :

Se Lei Ministro vuole migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità, perché non ha risposto alla lettera raccomandata da una mamma del gruppo, presidente di una associazione che si occupa di sostegno alle famiglie con figli disabili inviata ad Aprile 2010 e sostenuta dal fax inviato dalla redazione del portale DISABILI.COM con molte adesioni alle richieste presentate atte a migliorare la vita delle donne e madri che hanno figli con gravissime disabilità e che necessitano di macchinari per il sostegno vitale?

Signor Ministro in quella lettera veniva espressamente chiesto un incontro per informarla delle difficoltà del vivere quotidiano che queste famiglie affrontano, della loro solitudine, carenza di assistenza e sostegno economico oltre che di diritti negati. Per questi motivi era stato richiesto il suo interessamento come Ministro alle Pari Opportunità, opportunità che noi Mamme H non abbiamo.

Speriamo che questa volta la nostra lettera trovi più attenzione a dimostrazione anche della validità della sua affermazione e che l’incontro richiesto posso trovare accoglimento come Gruppo Mamme H. Siamo tante, siamo stanche, ma anche determinate. In attesa di Sua cortese e sollecita risposta porgiamo cordiali saluti.

Marina Cometto
per il Gruppo Mamme H

(5 settembre 2010)

4 set 2010

Lettera aperta a "PAPà" Benedetto XVI- di Francesco Pacelli.

Carissimo PAPA... L'unica FEDE che conosco è FEDERICA !!
26enne per anni brutalmente picchiata da suo marito che abusava di lei e del suo bambino quando era piccolo, non solo in maniera psicologica ma soprattutto fisica ( eppure quel bell'uomo ......prestante e rispettabile, sempre in giacca e cravatta, frequentava tutte le domeniche la chiesa, sempre puntuale a messa..MA VA ???... ). 
Ora per dare da mangiare a suo figlio di 4 anni , rimasta sola e "tranquilla" solo grazie alla nuova legge "STALKING", lavora su un marciapiede in provincia di una città qualsiasi, Non se la prende vero se ometto il nome, tanto che differenza fa pronunciare il paese, vero ? E' solo un altro solito buco nero del cazzo ( ops, mi scusi la parola scurrile, crede che finiro' all'inferno?). 
Questo stato (che non ha l'aggiunta "VATICANO") ma rimane lo stesso uno STATO DI MERDA, non è riuscito a darle niente, niente. Come a molte altre persone !! 

Lei riesce a contarle , PAPA ? 
Nemmeno se si affaccia al balcone splendente, vero ? Eh no, non credo proprio.. 

Quella donna, ora come ora, penso è più le volte che viene chiamata PUTTANA che con il suo vero nome registrato all'anagrafe. 

Le sue lacrime le può sentire caro PAPA ?

Quando rincasa, piangendo, mentre si china sul letto stretto ma caldo per una persona e mezzo, a stampare un bacio camuffato di dolcezza ma pieno di sudicio per ciò che le dinamiche della sua esistenza l'hanno costretta a fare poco prima con diversi uomini, sulla fronte del piccolo bimbo precipitato ormai nel sonno, ancora "marchiato"da segni visibili di cinture e morsi? 

Mi dica.. le può sentire ?
Quelle lacrime?? 
PAPA ?? 

Mi viene a parlare di NON PERDERE DI VISTA I VALORI DEL VANGELO ?? CHE IL POSTO FISSO NON E' IMPORTANTE ??? La devo sentir parlare a vanvera ancora molte volte ? Quali erano i problemi del mondo , secondo lei ? Ah gia..." I problemi dell'umanità sono i gay, le unioni di fatto, l'aborto...". E noi tutti "sani" di mente che pensavamo fossero le guerre,l' inquinamento, la mancanza di risorse, le malattie, la fame e la povertà...e uno STATO ITALIANO non all'altezza di essere un vero stato possiamo AGGIUNGERLO vero ?? 

Caro PAPA... lei ha un nome che con l'aggiunta di un accento sull'ultima vocale è la parola piu' bella al mondo insieme alla parola MAMMA. Forse dovrebbe fare più LA PAROLA CON L'ACCENTO che LA PAROLA SENZA ACCENTO, ma lei non sarebbe bravo nemmeno nell'altro caso.Non ha come dire, il CALORE GIUSTO?? Beh come ho scritto poco fa, alcune persone sono indegne di essere chiamati PAPA' , ovviamente.. e alcune persone, a quanto pare, ahime'.. sono indegne anche di portare quello stesso nome... senza il famoso accento. 

Preghi per se' ..caro PAPA. Preghi soprattutto per sè.

FRANCESCO PACELLI

2 set 2010

Ho 18 anni e sogno di vivere in un paese normale



Caro giornale,
mi chiamo Gianluca Daluiso e sono di Riccione. Qualche giorno fa ho compiuto diciotto anni. Potrei finalmente votare. Tuttavia non sono felice di avere acquisito questo diritto, perché in realtà non so cosa farmene.Vivo in un paese che non ha nulla a che fare con la democrazia. Io non voglio parlare di Berlusconi, perché sarebbe tempo perso, oramai penso, ma soprattutto spero, che tutti gli italiani si siano resi conto di chi sia questa persona veramente. Io voglio affrontare un problema più grande, guardando in faccia la realtà. In Italia non esiste una vera classe politica. Io non ho fiducia in chi amministra la cosa pubblica attualmente in Italia. Hanno tolto a me e a tutti i giovani ogni futuro, siamo un paese allo sbando, destinato a fallire. Io, nonostante tutto, non mi rassegno, non gliela dò vinta a questi DIPENDENTI infedeli. Continuerò a combattere, continuerò a credere nei miei ideali, anche quando non ci sarà più speranza. Ho avuto la fortuna di crescere grazie agli insegnamenti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, mi hanno insegnato il senso dello stato, il senso della legalità, il senso della giustizia o più semplicemente il senso di vivere, il significato di appartenere ad una comunità.
Ho imparato grazie a loro l’importanza di fare ogni giorno il mio dovere, senza avere paura degli eventuali ostacoli, difficoltà che potrei affrontare nel fare questo. Io voglio, o meglio, io desidero che gli italiani comincino ad indignarsi, a reagire. E’ troppo tempo che noi cittadini veniamo trattati come dei sudditi, è tempo che ci riappropriamo del nostro Stato perché lo Stato è nostro, lo Stato siamo noi. Non so, come siamo potuti cadere in questa profonda crisi Istituzionale, non lo voglio neanche sapere. Quello che interessa a me al momento è che si combatta, che si faccia qualcosa per far avvenire questa tanto attesa rivoluzione culturale e morale che smuoverà il paese e la coscienza tutti gli Italiani. I giovani, la mia generazione, ricoprono un ruolo importante in questo. I ragazzi d’oggi saranno i cittadini del domani, se loro vorranno, se noi ci oppone remo a questo sistema di illegalità diffusa, a questa struttura di commistioni, tutto questo svanirà come un brutto incubo e lo studieremo soltanto sui libri di storia e ne parleremo soltanto come un brutto ricordo, una situazione totalmente differente dalla realtà. Per fare questo però, bisogna muoversi, occorre che ogni persona nel suo piccolo conduca le sue battaglie, resista. Resistenza non vuole dire stare dietro a un computer e scrivere la parola “resistenza” su un network e sembra che più grande la scrivi e più resistenza compi.
La vera resistenza è scendere in piazza, è parlare ai giovani, è informare la gente, è rifiutare quei “piccoli compromessi” di ogni giorno, insegnando il rispetto per la legalità alle nuove generazioni. Io con queste mie poche parole voglio smuovere, voglio far indignare tutti quegli italiani onesti. Crediamoci in un cambiamento, crediamo in una nuova riforma della società italiana, crediamo di potere restaurare la democrazia in Italia. Io combatterò sempre per ciò in cui credo, e so che non sono solo e non sarò da solo. Ci sono già tanti italiani che si battono per rivendicare i propri diritti da cittadini e questa cosa da oggi la dovranno fare tutti gli italiani. Basta a delegare il proprio lavoro a gli altri. Come diceva Ghandi “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo” Non lamentiamoci di com’è la situazione italiana se noi in prima persona non facciamo niente per poterla cambiare. Lottiamo, affrontiamo le problematiche del nostro paese, senza avere paura, senza rassegnarsi. Poi noi, ottimisti, potremo pure perdere tutte le nostre battaglie, ma come diceva Indro Montanelli, una battaglia la riusciremo sempre a vincere, la più importante, quella che si ingaggia ogni mattina davanti allo specchio.
Cerchiamo di camminare sempre a schiena dritta e testa alta, ascoltando soltanto la voce della nostra coscienza, e non avremo mai rimpianti, perché sapremo di aver fatto comunque sempre la cosa giusta, il nostro dovere. Io nonostante tutto, continuo a credere in noi italiani, penso che saremo capaci di cacciare, spero con metodi democratici, chi oggi occupa abusivamente le nostre istituzioni e ci rendono gli zimbelli del mondo. Crediamoci, insieme ce la possiamo fare, anzi sono sicuro che ce la faremo.

da Gianluca Daluiso

1 set 2010

LETTERA DI LICENZIAMENTO AI POLITICI ITALIANI

Link Fonte, Tabularama - 31/08/2010



Con la presenta vi informo che siete licenziati per i seguenti motivi:
  • I vostri costi superano di gran lunga i benefici apportati da voi allo Stato Italiano,i vostri privilegi sono diventati inaccettabili per qualunque persona dotata di buon senso, la vostra cupidigia ha raggiunto livelli ormai insostenibili e lo sprezzo che tutti voi dimostrate quotidianamente per il lavoro da me faticosamente ma onestamente condotto e col quale vengono pagati i vostri stipendi mi induce a pensare che crediate di essere i miei padroni, quando in verità è vero il contrario, siete voi i miei dipendenti, essendo io che pago voi e non viceversa.
  • Avete ripagato i miei sacrifici con servizi inefficienti e con umiliazioni costanti: sono stata umiliata come donna da un Presidente del Consiglio che considera le donne come oggetti utili solo a soddisfare le proprie brame di uomo decadente aggrappato all’ultimo, fragile baluardo di virilità che gli rimane;sono stata umiliata come cittadina dall’essere rappresentata da personaggi che ignorano il significato di parole come onestà, legalità,onore, bene comune; sono infine stata offesa come essere umano dalle azioni e dalle esternazioni quotidiane degli uomini politici della Lega Nord, che mi hanno macchiata dell’onta di vedere di nuovo aperti sul mio territorio dei lager, i C.I.E. e che approfittano dell’ingenuità di tanti per perseguire lo scopo di tutti i politici italiani: l’arricchimento personale.
  • Avete attentato all’integrità stessa dell’apparato che vi permette tali malefatte, la nostra Costituzione, dimostrando con ciò il livello di bassezza che avete raggiunto e che mi impedisce di avere la benché minima fiducia nel vostro operato futuro.
  • Ritengo infine che la maggior parte di voi abbia raggiunto l’età massima per poter rappresentare chi, come me , è il presente di questa nazione. Voi siete il passato, un passato che spero verrà presto cancellato definitivamente dai nostri libri di storia, affinché il vostro nome non venga più nemmeno pronunciato ed un gesto pietoso arrivi a dare pace alle mie orecchie che troppe parole dissennate ed aberranti hanno avuto la sventura di udire ultimamente.
Per le suddette motivazioni richiedo con effetto immediato le vostre dimissioni, in quanto nessuno di voi è più in grado di rappresentarmi.

PATRIZIA PENNA cittadina italiana.