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7 set 2009

Vale troppo, finisce in museo il libro donato da Berlusconi

Il volume ha una copertina in marmo e vale 460 mila dollari
Ad Harper la copia numero uno: sarà esposta in una struttura pubblica


Vale troppo, finisce in museo il libro donato da Berlusconi

WASHINGTON - Ha un valore di 460 mila dollari il volume dalla copertina in marmo donato dal premier Silvio Berlusconi al collega canadese Stephen Harper e a tutti i leader del G8 all'Aquila, secondo gli esperti citati dal quotidiano Toronto Star. Il libro su Antonio Canova, con copertina in marmo di Carrara e dal peso di 25 chili, era stato regalato ai leader dei paesi partecipanti al vertice. Il volume è stato prodotto in un numero limitatissimo di esemplari e al Canada è toccata la copia numero uno.

Tuttavia il premier canadese non potrà tenere per sé il prezioso presente: la legge federale proibisce ai politici di accettare doni del valore superiore ai mille dollari. Il libro, di proprietà del governo, finirà quindi in un museo.

Il 10 luglio scorso, durante la consegna dei doni avvenuta all'Aquila, il primo ministro canadese aveva dichiarato: "Berlusconi è in gran forma, ma fa regali esagerati". Harper aveva aggiunto: "L'unico problema che ho avuto con Berlusconi sono i regali che mi ha fatto, abbastanza per mettermi in seria difficoltà con la Commissione etica, per questo sto assicurandomi di averli registrati tutti''.

Proprio la commissione etica canadese stabilisce, nel Conflict of Interests Act, norme molto severe per i regali alle autorità pubbliche. I regali con valore superiore ai mille dollari diventano proprietà del governo.

L'opinione pubblica canadese si era mostrata stupita dai costosi doni di Berlusconi. Non solo perché il tema del G8 era la recessione economica, ma anche perché la riunione dei grandi del mondo si svolgeva all'Aquila, devastata pochi mesi prima dal terremoto.

(7 settembre 2009)

Fonte: La Repubblica.it

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perchè da noi non esistono nè leggi di questo tipo nè tanto meno una commissione etica??? provo a supporre... fa comodo, sicuramente, a tanti non porre limiti alla divina provvidenza corruttiva????

Carlo Lo Monaco

29 ago 2009

L'imbarbarimento etico







Chi conosce l'art.54 della Costituzione?

L'art.54 chiude la Parte I ,sì proprio quella che reca i principi fondamentali, e ricorda - nel primo comma - che ogni cittadino è tenuto a rispettare la Costituzione e le leggi, ma poi aggiunge che chi ricopre pubbliche funzioni, oltre ovviamente a rispettare Costituzione e leggi, è tenuto ad adempierle “con disciplina e con onore “.


Sì, proprio così : la Costituzione - e non uno stravagante moralista o giustizialista – prescrive “disciplina e onore“ per quanti ricoprono pubbliche funzioni (il parlamentare, ma anche l'amministratore locale; il magistrato ma anche il docente, il medico e il poliziotto...).
Certo , trattasi di espressioni che appaiono” datate “, ma il messaggio è chiarissimo, prescrive - per pubblici funzionari - “un di più“ rispetto alla legalità.
E' in questo comma il richiamo costituzionale all'etica, a quella “ etica pubblica “, che è la grande assente nella vita politica, e non solo politica, italiana..
Accanto alle regole morali (del tutto individuali, collegate ad una concezione filosofica, ad una tradizione familiare , ad una fede...), accanto alle regole giuridiche ( per definizione universali e cogenti in forza della autorità della legge) ogni comunità ha bisogno di qualcosa di altro., di un insieme di regole e di comportamenti considerati cogenti e la cui violazione viene sanzionata, criticata , diviene criterio di valutazione ...ancorchè tale violazione non costituisca necessariamente un reato.
Ciò che va chiesto ai pubblici funzionari – in base ad una precisa disposizione costituzionale – non è , pertanto, se il loro comportamento è morale , non è soltanto se il loro comportamento è legale....Di più e altro : viene chiesto il rispetto di regole e comportamenti eticamente corretti.
Nei paesi civilizzati, viene censurato il far confusione tra pubblico e privato, il coltivare conflitti di interesse, organizzare in residenze adibite a ruoli istituzionali party e festini di ogni colore, coinvolgendo escort, minorenni e compagni di merenda. Sono comportamenti considerati eticamente non corretti e vengono sanzionati anche con l'allontanamento dei pubblici funzionari coinvolti, senza che venga in rilievo, ai fini della censura e della sanzione, se quei comportamenti configurano ipotesi di reato. Emblematica è la censura e la sanzione per i conflitti di interessi, censura e sanzione ricorrenti in paesi civilizzati, ancorché non vi sia una legislazione che li censura e sanziona ,” Non è reato, ma non si fa!”.

E' questa la grande importanza dell'art.54 .
Ignorano tale norma e tale importanza, quanti pubblici funzionari , criticati per i loro comportamenti , replicano dicendo :”Taci, moralista !” o “Attendo con fiducia l'esito del processo e il riconoscimento che non ho commesso un reato “.
Tutto chiaro? Sì!
Tutto semplice? No!
No, non è semplice affermare la etica nella vita pubblica di un paese. Non è semplice, perché la etica è convenzionale. La vigenza e cogenza di regole etiche dipende da convenzioni, dalla circostanza che esse vengono accettate dai consociati.
E' questa convenzione che manca nel nostro paese.
Di più e di più grave .
Da alcuni anni con il berlusconismo - che non è soltanto una persona - si sta costruendo una “etica incostituzionale e antidemocratica” , si stanno stravolgendo regole etiche precedenti e se ne stanno costruendo di altre che modificano la stessa Costituzione . Stili di vita e comportamenti che finiscono con il distruggere – anche quando non costituiscono reato – il lavoro come diritto, riducendolo in favore, la eguaglianza mortificata da impunità e privilegi di casta, il diritto di impresa distrutto da crescenti posizioni monopoliste e giganteschi conflitti di interesse.....
Accade , così ,che il potentissimo Governatore della Banca Federale di Germania si è dovuto dimettere per aver accettato da una banca privata tedesca – in violazione di un patto etico tra i banchieri :"tra noi non ci si scambiano doni” - il pagamento del conto di tre giorni in un albergo di Berlino. Si è dimesso , ancorché ricevere quel dono non costituisse reato.
In Italia , per citare esempi di berlusconismo non realizzato da Berlusconi, per liberarci da un Governatore della Banca di Italia “ eticamente analfabeta “ abbiamo dovuto attendere arrivo di Carabinieri e avvio di processi penali.
Per le regole etiche di un paese civilizzato non può restare al suo posto un Governatore della Banca Centrale che di notte parlando ad un operatore finanziario (criminale o non, nel caso sposta poco, anche se in Italia lo si fa con operatori finanziari criminali) al telefono, con frasi amichevoli,comunica di aver firmato la autorizzazione richiesta.
Per le regole etiche di un paese civilizzato, citando ancora un esempio di berlusconismo non realizzato da Berlusconi, non può, parimenti, restare al suo posto un Presidente della Regione, che discute di prezziari regionali in un retrobottega di un negozio di biancheria intima di un paese della provincia siciliana. E non occorre, per allontanare e costringere alle dimissioni quel Presidente della Regione che quell'imprenditore sia riconosciuto mafioso, come è stato riconosciuto mafioso l'imprenditore Aiello, e non occorre aspettare che quel Presidente della Regione sia condannato per aver favorito mafiosi, come poi il Presidente Cuffaro è stato condannato. Non è eticamente corretto (ancorché non necessariamente sia possibile configurare un reato) per un Presidente di Regione e per un imprenditore discutere di decisioni regionali pubbliche in un retrobottega.
Altro che “disciplina “, altro che “onore.”
Superfluo è ricordare il fiume in piena di comportamenti e messaggi che la attuale maggioranza utilizza per modificare sensibilità e regole etiche, producendo continui attentati al nostro sistema democratico e contribuendo, a monte e con la approvazione di una legislazione scellerata tutta protesa a garantire immunità e impunità, a determinare un crescente” imbarbarimento e analfabetismo etico”, che costituisce la essenza del berlusconismo

6 giu 2009

L’arte in corruzione Di Angelo Rodà (articolo riportato)


Salve a voi cari lettori, la mia penna quest’oggi vuole portare alla vostra attenta lettura una delle problematiche che più affligge il mondo artistico, cioè la perdita del valore reale di un capolavoro nella vastità di questo campo delle scienze umane… mi riferisco alla musica , alla pittura, ed alla scrittura.

Sempre con più monotonia queste tre facce dell’arte ormai da tempo si soffermano sulle stesse tematiche restringendo sempre più il senso reale che rappresenta questa scienza. I cantori dei nostri giorni ci raccontano di storie d’amore a tre metri sopra il cielo, e qui mi domando a cosa è servita l’invenzione degli aeroplani se con il cuore si può volare eppure a basso costo? Ed ancora storia di teppisti che dopo anni di disordini psicologici riescono a trovare la retta via, mi fermo qui con gli esempi per non apparire noioso hai vostri occhi.

I molti artisti come ben si capisce oramai, sottostanno a quel che richiede il pubblico e soprattutto a quello che vuole promuovere una casa discografica. Negli anni 60-70 le cose erano ben diverse, erano gli artisti a lanciare le case discografiche con progetti diversi e creando così una vastità di stili nel palcoscenico musicale italiano, e questo era uguale ancora prima nel campo della scrittura basta pensare ad un Pirandello o ad Palazzeschi le loro nuove idee tra la psiche ed il futurismo avevano un peso importante accostate ad altre storie come quelle di guerra, o come nel campo della pittura è bene ricordare l’uomo che si tagliò un orecchio e lo mandò alla sua cortigiana preferita che raccontava nella sua arte l’unione tra l’uomo e la natura e fra la mente e la realtà dolente dell’incomprensione.

Tutti questi geni nei tempi in cui vissero vennero accantonati e dopo decenni… rispolverati e tutti si resero conto delle loro qualità indiscusse. Io mi domando perché la società contemporanea si sofferma e vuole sempre le stesse cose in un linguaggio in una pennellata in un giro armonico semplici e non vuole scoprire i veri aspetti dico quelli più profondi e reali dell’arte?

I grandi magnati della produzione artistica ben devono capire che l’arte è un espressione non prima di tutto un guadagno, non si può imprigionare un equino puro sangue in un recinto se è amante della libertà della prateria, questo è l’artista un essere che è portato sempre ad uscire dagli schemi… quelli che vediamo oggi esibirsi sono solo maschere che si esprimono solo per quel che vuole la gente.

Il sentimento, la purezza la chimera di un compositore non ha alcuno spazio nella vita che viviamo viene scortesemente represso, per lasciare il posto a storielle malinconiche e bambinesche, la loro arte certamente dal mio punto di vista sarebbe non solo altamente valida ma anche costruttiva in questa nostra comunità dove ormai l’aspetto scenico dei films si aggroviglia con storie amare della realtà.

Il valore intellettuale dell’arte vivrà nel tempo come una scultura posta a confronto del cielo aperto e della forza della natura e riesce a vivere per millenni. In questo caso un opera diviene immortale. Ma per esser resa tale tutto dipende dalla nostra valutazione dal nostro apprezzamento che può tramandare un capolavoro nel tempo nel rispetto di parte della storia del mondo.