26 giu 2009

IL VIDEO STRACENSURATO SU FACEBOOK

ED ECCO A VOI IL VIDEO CHE HA AVUTO LA VITA PIù BREVE SU FACEBOOK, UNA VOLTA CONDIVISO NE PERDERETE TRACCIA PERSINO SULLE VS STESSE PUBBLICAZIONI SENZA ALCUN ACCENNO DA PARTE DEI GESTORI DELLA FAMOSA PIATTAFORMA DI SOCIAL NETWORK.

NECESSITERETE DI RICERCARLO NUOVAMENTE SU YOUTUBE PER RICONDIVIDERLO ANCORA, O AL MASSIMO, SE NE SIETE DOTATI, DELL'AIUTO DI DOWNLOAD HELPER (PLUG-IN DI MOZZILLA FIREFOX) PER RISCARICARVELO NUOVAMENTE DA QUI.


DITTATURA SI O NO? (art. riportato dal blog Uno X tutti_tutti X Uno)


Wikipedia: La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato.

Analizziamo per benino la situazione italiana:

La prima cosa che di solito mi dicono, i berlusconiani, quando parlo di dittatura è « ma che sei scemo? Qua puoi dire quello che pensi liberamente, non come in Iran che ti ammazzano o ti arrestano ».


Manifestare liberamente


Non è cosi infatti, qua tu puoi dire quello che vuoi ai tuoi amici, ai tuoi parenti e su internet, ma se t'azzardi a contestare in pubblico un politico vieni subito identificato e portato in caserma [video], se invece ti organizzi con qualcuno per una libera e pacifica manifestazione ecco che la polizia inizia ad usare il manganello [video]. Non hai nemmeno la possibilità di andare a manifestare in una piazza pubblica, perché questo diritto lo hanno solo quelli che « vogliono applaudire Berlusconi » [video], e nemmeno di fare delle domande [video].

Prego che non accada, ma temo che non siamo molto lontani dal pericolo "che ci scappi il morto". Violenza e manganello producono solo altra violenza in maniera esponenziale. La storia insegna.

Possiamo già dire che si tratta di dittatura? Non ancora, solo questo non basta. Ma sicuramente la libertà di manifestare è un elemeno fondamentale di ogni democrazia, che evidentemente in Italia non esiste.



Mantenere il potere in maniera illeggittima


Ma continuiamo l'analisi. Una dittatura inizia sempre con un voto democratico, è stato cosi' per il fascismo è stato cosi per la più recente dittatura iraniana ed è stato cosi' in Italia, nel lontano 1994, quando Berlusconi e la sua truppa sono saliti al potere. In Iran il governo ha utilizzato poi, le forze armate per mantenere il potere, qua in Italia è stato sufficente modificare la legge elettorale. In un colpo solo è scomparsa l'opposizione (la sinistra , i verdi e i radicali sono praticamente scomparsi dal panorama politico) ed è stato possibile far sedere in parlamento personaggi che nessuno di noi ha mai votato e che nessuno di noi avrebbe mai votato se non ci fosse l'attuale legge voluta...indovinate da chi?

Ma perché sono stati scelti? E da chi?. Anche questa è facile e non ve la dico.

Chi avrebbe avuto altresi' il coraggio di votare Dell'Utri (condannato a 9 anni per mafia), la Carfagna (ex subrette esperienza politica 0), la Brambilla (vedi Carfagna), Cuffaro, Ghedini(« avvocarlamentare ») ecc...? Quindi possiamo affermare che quello attuale è un governo che non rappresenta e non ha mai rappresentato il popolo italiano, ne di destra ne di sinistra.

Non solo, infatti ci sarebbe anche da dire come questo governo nel momento in cui deve varare una nuova legge vergogna - vedi lodo alfano o ddl sicurezza - (che, com'è già successo, potrebbe suscitare perplessità all'interno della maggioranza stessa), ricorra sempre al voto di fiducia. Non è normale che un governo dopo un anno di mandato abbia già utilizzato per ben 21 volte il voto di fiducia.

Se il voto sulla legge sicurezza e sul Lodo Alfano fosse stato anonimo (come accade per le votazioni ordinarie, diverse dalla "fiducia") state certi che nè l'una nè l'altro sarebbero passati. Non vi basta per sentirvi sotto un regime? Ok continuiamo.


Repressione


Un regime che si rispetti deve avere i suoi morti innocenti no? In Iran è cosi, a Cuba anche ecc...

E in Italia? In Italia non è più cosi, non ci sono più morti ammazzati, ma ne abbiamo avuti migliaia e migliaia e non è un segreto. Tutti sanno che questa attuale classe politica è nata dalle stragi degli anni 90, tutti sanno che questo governo è nato grazie a accodi occulti con la criminalità organizzata. E tutti sanno quanti morti ci sono stati negli anni 90 in Italia. Ben 656 solamente in Sicilia dal 1983 alle stragi degli anni 90, non vi bastano questi morti? Oppure non li consideriamo tali perché non esiste il video su youtube?



Controllo della magistratura


Ma perché uccidere? Che senso ha? Si rischia una rivolta dell'opinione pubblica se vengono uccisi degli eroi come Falcone e Borsellino. Ecco allora le uccisioni « senza tritolo » (come le chiama Salvatore Borsellino), le uccisioni senza uccidere, gli omicidi come quelli di De Magistris, di Clementina Forleo, di Gioacchino Genchi, di Apicella, di tutta la procura di Salerno, di Luttazzi, di Biagi, di Montanelli e chi più ne ha più ne metta... Quando qualcuno indaga sui poteri forti il procedimento che adottano è sempre lo stesso, dannegiano la sua immagine e trovano una scusa per toglierli l'indagine se si tratta di un magistrato, o per licenziarlo, se si tratta di un giornalista, più veloce, più indolore e soprattutto tutto più discreto.

Se proprio la situazione è critica ecco l'avvocato di Berlusconi (nonchè parlamentare) Ghedini sempre pronto a sfornare una nuova legge ad personam che depenalizza il reato o rende immune il padrone, magari come detto prima, ricorrendo al voto di fiducia.



Controllo dell'informazione


Tutto quello che abbiamo detto chiaramente non potrebbe avvenire mai in nessun paese al mondo e tantomeno in Italia se non si controllasse la quasi totalità dell'informazione.

In effetti il controllo dell'informazione è un punto cardine di ogni dittatura, cosi come d'altronde è scritto nel « Piano di rinascita democratica » di Licio Gelli (padre fondatore della P2, di cui Berlusconi faceva parte).

Vediamo i dati, in Italia siamo 60.000.000 di abitanti, il 100% ha la possibilità di guardare la televisione in cui ci sono 7 canali su 7 di proprietà del governo, questo mi sembra innegabile. Mediaset è del premier, la Rai governativa ( le nomine le hanno addirittura fatta a casa di Berlu) e La7 è palesemente di parte, non potrebbe essere altrimenti visto che è controllata da Telecom Italia.

Da cio' deriva quindi che il 100% degli italiani possono vedere l'informazione del governo e tutto quello che ci propinano. Non voglio entrare nel dettaglio perché è chiaro a tutti che le informazioni sono spesso distorte o addirittura potremmo definirla disinformazione bella e buona.

Le uniche voci fuori dal coro sono, o meglio erano, "Annozero" (ripreso a seguito di una senteza della magistratura) e "Report" (cancellato in questi giorni).

Qualcuno dirà che l'informazione la puoi trovare anche su internet ed è vero. Ma se consideriamo che un accesso a internet lo ha solo il 45,7% degli italiani ci rendiamo conto di come oggi questa informazione sia accessibile solo a meno della metà della popolazione. Ma Internet fa paura ed è per questo che nel nuovo disegno di legge si cerca di imbavagliarla. Questa nota per esempio non la leggerete mai in un giornale e non la potreste mai e poi mai sentire al telegiornale o in televisione.



Lotta all'opposizione


Nelle dittature che si rispettano le opposizioni sono sterminate a fucilate o messe in galera. Per qualche misterioso motivo in Italia, sfiorando il grottesco, l'opposizione si è autoeliminata. Non parla, non protesta, non si sente volare una mosca dal lato PD . Il buon Antonio fa quello che puo ma sicuramente non è abbastanza visto che è lasciato completamente solo.

Complicità? Stupidità? Non so ma è un altro dato di fatto che in Italia non esista una vera solida opposizione.


Ricapitoliamo, in Italia non è possibile manifestare liberamente se lo fai ti picchiano, ti arrestano o ti censurano, in Italia non è possibile e non è stato possibile eleggere democraticamente i parlamentari, in Italia l'informazione è sotto controllo di una ed una sola persona, in Italia non esiste opposizione, in Italia la magistratura è imbavagliata dall'avvocato Ghedini e dalle leggi ad personam. E' lecito domandarsi seriamente se in Italia siamo o no sotto dittatura? A voi l'ardua sentenza.

di Stefano Alletti

25 giu 2009

"Silvio sapeva tutto di me ecco perché non può dire di avermi dimenticata"

La verità di Patrizia sulla notte a Palazzo Grazioli: "Le ragazze lo chiamavano Papi"
"Indossavamo abiti neri corti, tranne due in pantaloni. Erano escort lesbiche che lavoravano in coppia"

"Mi rimase la sensazione di un harem. Ma qua esisteva solo lo sceicco"
di CONCHITA SANNINO e CARLO BONINI (La Repubblica.it)


"Silvio sapeva tutto di me ecco perché non può dire di avermi dimenticata"

Patrizia D'Addario

BARI - Patrizia D'Addario infila la mano nella borsa. Ne estrae il registratore più noto d'Italia. Ha un sorriso teso: "Se registrate voi, registro anch'io...". "Io lo faccio sempre. Grazie a questo registratore ho potuto vedere condannato l'uomo che abusava di me. Io non ricatto. Dico la verità. Ma nella vita, spesso, per farti credere servono delle prove". Patrizia accetta di parlare con Repubblica a una condizione. "Eviterò di affrontare i dettagli dell'inchiesta".

Il presidente del Consiglio dice: "Quella donna? Ne ignoravo il nome e non ne avevo in mente il viso".
"Se avessi voglia di scherzare, direi che non ricorda perché girano troppe ragazze che mi somigliano tra Palazzo Grazioli e, a leggere i giornali, Villa Certosa. Invece io la faccia di quell'uomo me la ricordo bene. L'ho avuta troppo vicina per dimenticarne i dettagli. Ma non ho voglia di scherzare. Mi stanno massacrando".

Lei stessa ha detto di essere una escort.
"Avrei potuto continuare a fare quella vita senza svelarmi e prendermi le buste del presidente con 10 mila euro. Io, invece, quando ho capito di essere stata ingannata, ho deciso di ribellarmi. Io sono l'unica che ha il coraggio di dire il mestiere che fa. Le altre tacciono, frequentano Papi, incassano le buste, fanno carriera e chiedono rispetto".

Partiamo dall'inizio. Lei ha detto che a presentarla a Gianpaolo Tarantini è stato un amico comune, tale "Max". E' Massimiliano Verdoscia?
"Non lo so. Io lo conoscevo come Max".

Può chiarire quanti soldi ha avuto in totale per i due incontri a Palazzo Grazioli?
"Mille euro. Li ho avuti solo la prima volta per partecipare alla cena a Palazzo Grazioli. La seconda volta, quando sono rimasta tutta la notte, non ho avuto nulla. Se non la promessa che sarei stata aiutata a costruire finalmente quel residence per il quale ho le carte in regola e ho pagato già per ben quattro volte gli oneri di edificabilità".

Andiamo alla prima volta a palazzo Grazioli. Metà ottobre 2008.
"Io, a differenza di Silvio Berlusconi, ricordo ogni dettaglio. Quando arrivai saranno state le 22. Presi l'ascensore. Attraversai un lungo corridoio che si apriva in un salone dove trovai già molte ragazze. Altre arrivarono dopo. In totale saremo state una ventina".

Ne conosceva qualcuna?
"Alcune ricordavano dei volti televisivi. In realtà, mi colpì un altro particolare".

Quale?
"Mentre la gran parte di noi, come ci era stato detto, indossava abiti neri corti - il mio era di Versace - e trucco leggero, due ragazze che stavano sempre vicine, avevano pantaloni lunghi. Ho saputo, ascoltando quello che dicevano in pubblico, che erano due escort lesbiche che lavoravano sempre in coppia".

C'erano ragazze minorenni?
"Non mi misi a chiedere le età".

C'erano ragazze straniere?
"Mi sembrarono tutte italiane. E tutte mostravano, a differenza mia, una grande familiarità con la casa e il presidente. Lo chiamavano tutte Papi".

Lei non lo chiamava Papi?
"Io lo chiamavo Silvio. Mi disse di getto: "Come sei carina". Aveva una camicia nera. Quando si sedette notai i tacchi delle scarpe. Volle che mi sedessi accanto a lui nel salone con divani, dove proiettarono un lunghissimo video. Si vedevano i suoi incontri con i leader internazionali, i comizi, una folla che cantava "Meno male che Silvio c'è". Tutte le ragazze, a quel punto, fecero la "ola"".

E lei?
"Ero distratta da un barboncino bianco che leccava i miei piedi e quelli del presidente. Lui lo chiamava Frufrù e mi disse che glielo aveva regalato la moglie di Bush".

Quanto durò il video celebrativo?
"Fu lunghissimo. Il Presidente si alzava per chiedere champagne e focaccine. Poi, finalmente andammo in sala da pranzo. Un tavolo lunghissimo su cui volteggiavano tantissime farfalle. Di tulle, carta velina e altro materiale. Di vari colori. Farfalle ovunque, attaccate ai centro tavola e ai candelabri. Ho fatto indigestione di farfalle. La cena andò avanti fino all'alba. Ma non una cena da gourmet. Bresaola con sottaceti. Tagliatelle ai funghi. Cotolette con le patate. Torta di yogurt, che poi fu la cosa che mi piacque di più. Ne presi tre porzioni. Era morbida, come quelle della nonna".

Una cena così non può finire all'alba.
"Ci si interrompeva continuamente. Per canti, balli, barzellette. Berlusconi usò anche una storiella per parlare di me. Mi fissava e diceva. "Conosco una ragazza che non crede più agli uomini. La farò ricredere. La andrò a prendere con il mio jet privato". Poi, con il Presidente ballai. Un lento suonato dal pianista della casa. Era "My way". Ballammo molto vicini. Non si ricorda il mio volto?".

Quando lei andò via, qualcuna delle ragazze rimase?
"Non posso rispondere. Posso solo dire che era quasi mattina".

Il presidente dice: "Mi è stato insegnato a non andare a dormire se c'è anche un solo documento di cui occuparsi sulla scrivania". Lei ricorda se il presidente si è assentato per esaminare qualche dossier? Per rispondere a qualche telefonata?
"Il presidente ci parlava di molte cose del suo lavoro. Ma si è alzato soltanto per prendere i regalini. Ci teneva a distribuirli lui. Noi aprivamo e c'era l'obbligo di indossarli. Le solite farfalline, tartarughine, bracciali, collanine, anelli".

Che sensazione le rimase di quella sera?
"Un harem. Anzi. Gli harem sono una cosa seria che io conosco bene. Perché sono stata tre volte a Dubai. Gli sceicchi, a modo loro, rispettano le loro mogli. Se ne circondano, le precedono, ma le mostrano con orgoglio. Quello che vidi, invece, non mi piaceva. Esisteva solo lo sceicco: lui".

Ha mai sentito parlare di Noemi Letizia?
"Dopo la nota vicenda, sì. Ma non posso entrare nei dettagli. In generale, ripensando a quella storia, posso solo dire che non ho parole".

Lei tornò a palazzo Grazioli la sera del 4 novembre. Tarantini disse "lui vuole te".
"Evidentemente si ricordava di me".

E' la sera in cui resta l'intera notte. La notte dell'elezione di Obama, durante la quale, inutilmente si cerca di tirare fuori dalla stanza il presidente. Almeno fino alla colazione.
"Su quella notte non posso dire".

Ma è vero che lui la invitò a rimanere per la colazione?
"Sì. Non in sala da pranzo. Fu una cosa più intima".

La accusano di aver ordito un complotto a pagamento. La definiscono una "ricattatrice".
"E' ridicolo. In questa storia non ho mai preso un soldo da nessuno. Ho deciso di parlare il 31 maggio. Quando capii di essere stata ingannata. Che nessuno mi avrebbe aiutato nel mio progetto di vita: la costruzione del residence. Il premier era a Bari. Mi riconobbe e mi salutò. Poi, mi fece bloccare dalla scorta, nonostante fossi una delle sue candidate. Per altro, riconobbi chi mi fermò. Uno degli uomini della scorta che avevo visto a palazzo Grazioli fare altre cose".

Cosa?
"Guardarmi la sera del 4 novembre mentre il presidente, seduto su divano, mi accarezzava esplicitamente".

Quindi decise quel giorno?
"Fu l'ultima goccia. Parlai subito con un fotoreporter di Oggi. Ma c'era già stato dell'altro".

Il furto nel suo appartamento?
"Stranissimo furto. Avvenne in maggio. Pochi giorni dopo che avevo confidato a un amico che ero in possesso delle registrazioni dei miei incontri con il presidente".

L'amico era Gianpaolo Tarantini?
"No. E non ne posso fare il nome".

Cosa rubarono?
"Computer, cd musicali, tutta la biancheria intima, i miei vestiti di Versace, compreso quello che avevo indossato a Roma. Mi spaventai e cominciai a capire".

Per questo motivo cercò un avvocato?
"Cercai un avvocato per l'intervista che volevo fare con Oggi. Poi non se ne fece nulla e il mio avvocato rimase accanto a me quando, con mia grande sorpresa, l'8 giugno venni convocata come testimone dal pm".

L'inchiesta ha accertato festini organizzati in cinque residenze con esponenti politici locali.
"Non ho mai partecipato".

Ha frequentato il vicepresidente della Regione, il Pd Sandro Frisullo?
"Non so chi sia".

(25 giugno 2009)

22 giu 2009

Bari: "GIRO ESCORT, PARLANO ALTRE RAGAZZE" : di Roberto Buonavoglia


BARI - Le ragazze che cercano visibilita' e che posano nelle foto pubblicate dai giornali hanno gia' parlato, ottenendo le prime pagine. Altre, invece, che sono piu' schive e non vogliono far sapere a tutti qual e' la loro vera professione, tacciono e parlano solo con gli investigatori. Fanno questa premessa le fonti vicine alle indagini che svelano che l'inchiesta del pm barese Giuseppe Scelsi riguarda 'diversi episodi di induzione alla prostituzione' con riferimento a feste tenute in residenze vip tra cui palazzo Grazioli e Villa Certosa, del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al centro dell'inchiesta c'e' sempre l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, di 34 anni, indagato per induzione alla prostituzione. E' lui che - secondo l'accusa - avrebbe gestito il giro di ragazze.

Finora, l'unica donna che - a quanto e' dato sapere - ha rivelato di aver avuto un rapporto sessuale con il premier e' la quarantaduenne barese Patrizia D'Addario, che ha fornito ai magistrati anche le registrazioni audio degli incontri con Berlusconi facendo scoppiare lo scandalo. Il racconto della donna - ammettono fonti inquirenti dopo le rivelazioni di stampa - e' stato confermato dalla sua amica, la modugnese Barbara Montereale, di 23 anni, che da ieri e' sui giornali ai quali ha raccontato di aver partecipato ad una festa a palazzo Grazioli, assieme a Patrizia, e ad un'altra a Villa Certosa. La giovane ha detto di aver saputo da Patrizia che questa aveva avuto un rapporto sessuale con Berlusconi la sera del 4 novembre 2008.


La vicenda D'Addario, quindi, dal punto di vista investigativo, e' ritenuta esaurita, anche perche' sono state acquisite informazioni sui suoi spostamenti: come i biglietti aerei, i registri degli hotel in cui le due amiche hanno soggiornato e sono in corso le acquisizioni dei tabulati dei telefonini. Ora l'attenzione della Guardia di finanza e del pm Scelsi e' rivolta al racconto di altre ragazze: alcune sono gia' state ascoltate, altre sono state convocate in caserma per essere interrogate nei prossimi giorni. Durante le audizioni alle giovani sara' chiesto del contenuto di alcune conversazioni intercettate nelle quali si parla di altri episodi di induzione alla prostituzione su cui sono in corso verifiche. I fatti riguardano un periodo limitato di tempo: dall'ottobre 2008 all'inizio 2009, prima che Gianpaolo Tarantini venisse a conoscenza, con un decreto di sequestro, che i suoi telefoni erano sotto controllo.

Ma le indagini dei magistrati baresi hanno svelato una circostanza ritenuta 'molto preoccupante' dalle stesse fonti inquirenti: l'accesso a Palazzo Grazioli durante le feste era 'incontrollato'. Circostanza questa che e' stata fatta notare anche dai magistrati a Patrizia D'Addario che ha risposto affermando di non aver subito, assieme alle sue amiche, alcun controllo all'ingresso. E il registratore che aveva addosso e' solo una conferma.

15 giu 2009

La procura indaga sulle «ronde nere»del Msi. La replica: «Andiamo avanti»

LE «CAMICIE GRIGIE» AVREBBERO DOVUTO AGIRE NELL'AMBITO DEL DDL SICUREZZA

La procura indaga sulle «ronde nere»
del Msi. La replica: «Andiamo avanti»

Ipotesi di apologia di fascismo per il gruppo di volontari presentato sabato da Gaetano Saya

MILANO - La Procura di Milano ha disposto un'indagine, tramite la Digos, sulle ronde nere presentate sabato da Gaetano Saya. Nei prossimi giorni il procuratore aggiunto, Armando Spataro, formalizzerà nei confronti dei promotori l'accusa di violazione della legge Scelba: in sostanza, potrebbero essere contestati i reati di apologia del fascismo e ricostituzione del partito fascista, ai sensi della legge del 1952. L'iniziativa arriva poche ore dopo la presentazione, avvenuta a Milano, della «Guardia nazionale italiana», il gruppo di «camicie grigie» composto per un terzo da ex membri delle forze dell'ordine, legato al Msi-Dn di Gaetano Saya.

«Camicie grigie» «Camicie grigie» «Camicie grigie» «Camicie grigie»
«Camicie grigie»
«Camicie grigie» «Camicie grigie» «Camicie grigie»

«ANDIAMO AVANTI» - Pronta la reazione da parte dei vertici Msi-Dn: «La Guardia nazionale italiana è una onlus regolarmente registrata, come prescrive la legge e non crediamo ci possa essere alcun tipo di reato», ha dichiarato il vicepresidente della «Guardia nazionale italiana» Maurizio Monti. «Noi andiamo avanti, a meno che i tribunali ci dimostrano che abbiamo commesso dei reati. È giusto che la magistratura indaghi, ma l'importante è che lo faccia con senso di giustizia. Se dovessimo avere avvisi dalla Procura i nostri legali prenderanno le dovute cautele del caso».

CANNIZZARO: DECISIONE ASSURDA - Maria Antonietta Cannizzaro, compagna di Gaetano Saya e presidente del movimento che appoggia le cosidette ronde nere («ma le ronde non hanno colore», precisa lei) ha affermato che la decisione di aprire un fascicolo «è assurda» e che la divisa delle Guardie nazionali italiane non ha richiami a simboli fascisti: «L'aquila imperiale fa parte della nostra storia fin dai Cesari - osserva -. Allora bisognerebbe abbattere a Roma tutti gli edifici storici su cui è rappresentata. Nessun richiamo al fascismo. Il fascismo è affidato alla storia». Il presidente del Msi appoggia le Guardie nazionali che però, sottolinea, non ne sono un'emanazione e vede nell'apertura del fascicolo anche un «attacco al governo».

I VOLONTARI - Alla presentazione di sabato i vertici nazionali dell’Msi avevano annunciato che ci sarebbero a disposizione 2.100 volontari in tutto il Paese, concentrati soprattutto in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. «La Guardia nazionale è un’iniziativa apolitica», precisavano, nell’ambito dell’attività del nascente Partito Nazionalista italiano guidato da Gaetano Saya. Lo stesso Saya ha descritto la divisa ideata per le ronde: camicia grigia con cinturone e spallaccio neri, cravatta nera, pantaloni grigi con banda nera laterale, basco o kepì grigio con il simbolo dell'aquila imperiale romana, la scritta «SPQR» e il motto «Domine dirige nos». L'equipaggiamento completo prevede elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero.

Corriere della Sera
14 giugno 2009(ultima modifica: 15 giugno 2009)


Proteste lavoratori S.Carlo, Pdci scrive a Iervolino

POLITICA | Napoli |



"Egregio Sindaco,
condividiamo il malcontento dei lavoratori del San Carlo e riteniamo profondamente legittima la loro protesta in opposizione alla politica dei tagli al FUS.
Riteniamo sia da condannare violentemente l'opera attuata dal governo di centro- destra che decide di fatto il decadimento della produzione culturale, obbligando i responsabili del settore ad attuare significativi tagli al cartellone.
Come già evidenziatoLe precedentemente, verifichiamo che nessun parlamentare di centro-destra interviene su questo nè chiede chiarimenti al governo.
Eppure qualche "autorevole" parlamentare campano ex-consigliere comunale di Napoli, durante la discussione del Bilancio di Previsione 2009 La ha attaccata con veemenza e ripetutamente per i paventati tagli nei finanziamenti comunali al San Carlo, non più effettuati grazie al Suo emendamento: oggi, guarda caso, risulta essere silenziosamente e totalmente assente.
Come ben ricorda, Laboccetta fu in buona compagnia a sferrarLe duri attacchi: c'era il culturale Ministro Bondi e altri parlamentari e consiglieri comunali del centro-destra, nonché persino il benemerito Commissario Nastase anch'egli evidentemente sofferente di amnesie intermittenti, visto che oggi sembra non battere ciglio di fronte ai tagli del FUS.
Che vergogna un Governo e un Ministro della Cultura che approvano provvedimenti così scellerati e distruttivi degli interessi collettivi e del prestigio nazionale! E' la riprova che i veri nemici del San Carlo si annidano nel Governo Centrale, e la protesta dei lavoratori del teatro è giusta e lodevole.
Egregio Sindaco, di fronte a tanto incommensurabile e sleale strumentalismo e meschinità, forse sarebbe opportuno agire comunque con più determinazione nei confronti di questa compagine politico-affarisitca.
Visto che, comunque, Lei certo non si trova mai al riparo da attacchi ingenerosi, mistificatori ed opportunisti, potrebbe risultare vincente mettere maggiormente a nudo le vere responsabilità e scelte del Governo Nazionale.
Ad esempio, nella vicenda relativa alle Cooperative L.452/87, portare avanti con chiarezza d'intenti l'obiettivo della necessaria modifica all'art.11 della legge 452/87, lascerebbe nelle sole mani del centro-destra la responsabilità di scegliere una soluzione non confacente all'effettiva moralizzazione nella gestione del nuovo piano industriale della Cooperativa unica.
Nel ringraziarLa per l'attenzione, Le inviamo cordiali saluti".

Fonte : comunicato stampa

9 giu 2009

Bambino di nove anni scrive applicazioni per iPhone



SINGAPORE (Reuters) - Mentre gli altri bambini della sua età disegnano con le matite su fogli di carta, Lim Ding Wen, nove anni di Singapore, usa una 'tela' molto diversa: il suo iPhone.

Lim, che va in quarta elementare, scrive applicazioni per il famosissimo iPhone di Apple. L'ultima, un programma di disegno chiamato Doodle Kids, è stata 'scaricata' 4.000 volte dall'iTunes store di Apple nel giro di due settimane, secondo quanto riferito oggi dal New Paper.

Il programma permette agli utenti di iPhone di disegnare sullo schermo toccandolo con le dita, e di cancellare scuotendo il telefono.

"Ho scritto il programma per la mia sorellina, che adora disegnare", ha detto Lim. Le sue sorelle hanno tre e cinque anni.

Lim, che parla fluentemente il linguaggio della programmazione, ha iniziato ad usare il computer a due anni. Da allora ha portato a termine circa venti progetti di programmazione.

Anche suo padre, Lim Thye Chean, direttore di tecnologia in un'azienda locale, scrive programmi per iPhone.

"Ogni sera controlliamo le statistiche che ci vengono mandate via e-mail (da iTunes) per vedere chi ha avuto più download", ha raccontato Lim padre.

Il bambino, che ama leggere libri di programmazione, sta scrivendo attualmente un'altra applicazione, un gioco di fantascienza che si chiama "Invader Wars".

© Thomson Reuters 2009 Tutti i diritti assegna a Reuters.

Nuova Apertura e audizione per Scuola di Danza e arti performative a Roma


D.A.F Dance Arts Faculty - PROGETTO INTERNAZIONALE DANZA E ARTI PERFORMATIVE




Apre a Roma nella sede del Lanificio 159 in Via Pietralata, D.A.F. Dance Arts Faculty-PROGETTO INTERNAZIONALE DANZA E ARTI PERFORMATIVE.
“Facoltà della danza e delle arti”, il nome stesso rivela l’unicità del progetto, un habitat culturale che propone diverse forme e stili della danza, intesa come linguaggio espressivo aperto e trasversale.

Due sezioni con finalità didattiche differenti articolano il programma D.A.F.

D.A.F. Scuola di danza
E’ rivolta a tutti coloro vogliano iniziare, riprendere, proseguire, completare, lo studio della danza, o semplicemente approcciarla come attività di tempo libero. Organizza classi diverse quali la danza moderna, contemporanea, classica, jazz , yoga, tango argentino e tante altre discipline, divise secondo livelli e fasce d’età differenti, tenute da importanti docenti nazionali ed internazionali.
Spazi e sezioni speciali sono state create appositamente per i bambini, che, dopo un’attenta valutazione delle caratteristiche fisiche e psicologiche, sono seguiti da un’equipe di insegnanti, medici, fisioterapisti, osteopati e nutrizionisti, che programmano accuratamente il piano delle attività didattiche ad essi rivolte.

D.A.F. Scuola di danza Professionale
Unico polo presente in Italia come sistema integrato e pluridisciplinare, per la formazione, l’avviamento e l’aggiornamento professionale nella danza e nello spettacolo in genere. In linea con i maggiori centri di formazione europei, organizza percorsi formativi professionali, per la danza ed altri linguaggi ad essa attinenti, necessari per garantire una preparazione ampia ed eterogenea agli studenti. Il programma prevede vari percorsi professionali, secondo differenti orientamenti didattici.
Le numerose e consolidate collaborazioni*, instauratesi da diversi anni, con i maggiori esponenti della danza contemporanea italiana e straniera, hanno consentito alla direzione artistica D.A.F. di ospitare compagnie e coreografi di fama mondiale, organizzando e alternando, nel corso dell’anno importanti residenze coreografiche,laboratori,s
tage e workshop con essi.
Questa prerogativa pone D.A.F. come grande open space per gli studenti, garantendogli l’adeguata visibilità per audizioni, casting e sbocchi professionali di vario genere.

*PRECEDENTI COLLABORAZIONI
Fabrizio Monteverde- Insegnante e Coreografo- Italy
Johan Inger – Direttore Art. Cullberg Ballet - Svezia
Mauro Bigonzetti-Aterballetto- Italy
Mauro Astolfi-Spellbound Dance Company-Italy
Rodert Strajner-Classical Ballet
Ismael Ivo – Direttore Art. Biennale di Venezia e ImPulsTanz- Vienna
Ken Ossola – Repertorio Jiri Kylian - Ginevra
Francesco Ventriglia – Danzatore e Coreog. Teatro La Scala- Italia
Eugenio Buratti-Balletto di Toscana-Italy
Pompea Santoro-Repertory Matz Ek
Tero Saarinen-Tero Saarinen Company-Finland
Sean Wood-Ballet Junior de Geneve-Swiss
Elizabeth Corbett-Repertory Forsythe-France
Austin Hartel-Contemporary Dance Oklahoma-Oklahoma
Odette Hughes-Repertory Wayne McGregor,Random Dance-London
Wayne Byars-Centre National de la Danse-France
Gael Domenger-Repertory Thierry Malandain-Ballet Biarritz
Adi Salant-Repertory Ohad Naharin,Batsheva Dance Company-Israel
Sarah Taylor-Classical Ballet-Spain
Cristina Bozzolini-Balletto di Roma-Italy
Michele Merola-MMCompany-Italy
Marco Cantalupo-Compagnie Linga-Swiss
Javier Cura-Contact Improvvisation-France
Jorge Garcia-Ballet da Cidade-Brasil
Frederic Olivieri-Teatro La Scala-Italy
Cristina Amodio-Classical Ballet-Italy
Carole Pastorel-Ballet De Montecarlo-France
Sasha Ramos-Contemporary Class-France
Wim Vandejkebus-Ultima Vez-Belgium
Dino Verga-Aton Dance-Italy
Thierry Vergè-TVNK Company-France
Milena Zullo-Balletto di Roma-Italy
Luc Bouy - Danzatore e Coreografo - Belgio
Amanda Miller – Pretty Ugly Dance Company- Germania
Vasco Wellenkamp - Compagnhia Portuguesa de Bailado – Portogallo



AUDIZIONE

21 giugno
Roma - Lazio
Via Cesare Fracassini,60

telefono: +39 393 9162871
fax: +39 06 39745487
sito: http://www.danceducation.it
email_evento: danceducation@mac.com

organizzatore: D.A.F. Dance & Arts Faculty - PROGETTO INTERNAZIONALE DANZA E ARTI PERFORMATIVE
referente: D.A.F. Dance & Arts Faculty

descrizione:

L´audizione del 31/5 è stata spostata al 21 giugno 2009, alle 14,00 a Roma allo I.A.L.S in Via Cesare Fracassini, 60

E' rivolta a danzatori e danzatrici che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età e non superino il ventiseiesimo.
Coloro che prenderanno parte all'audizione, saranno selezionati per l'assegnazione di borse di studio per la formazione nell'area culturale dello spettacolo e delle arti sceniche in genere.
Il periodo di studio avrà luogo presso il nuovo centro D.A.F. Dance & Arts Faculty /PROGETTO INTERNAZIONALE DI DANZA E DI ARTI PERFORMATIVE a Roma primo ed unico polo esistente in Italia, destinato all'educazione, all'avviamento, alla formazione e all'aggiornamento professionale nella danza, con importante ed effettiva risonanza a livello europeo.
Lo spazio in questione offre agli studenti un contesto culturale d'avanguardia, nel quale convergono di anno in anno coreografi, docenti, compagnie e svariate realtà della danza e dello spettacolo, di riconosciuto merito e prestigio, a livello internazionale. Un ambiente ricercato, un open space, che ricopre attivamente la quotidianità di ogni studente, partecipando a tutte le sue esigenze, formative, nutrizionali, ricreative e professionali.
Sede di numerose residenze coreografiche e, in particolare, sede stabile della Spellbound Dance Company diretta da Mauro Astolfi, il centro mette a disposizione di tutti i suoi allievi diversi spazi dalle sale di danza, alla sala/teatro, al ristorante.
Dall'anno accademico 2009/2010, Dance Education propone una nuova ed esclusiva formula, organizzando il periodo formativo degli allievi prescelti nell'arco di 8 mesi, con decorrenza da ottobre 2009, per 90 ore mensili complessive, durante le quali si articoleranno classi giornaliere di tecnica classica, modern, contemporanea, e hatha yoga.
Al fine di rendere agevole e funzionale il periodo di studio presso il centro, le classi dell'Educational sono aperte solo, ed esclusivamente, a coloro che verranno selezionati durante le audizioni in tutta Italia, per un numero massimo di 25 partecipanti, in modo da poter loro offrire la giusta considerazione ed attenzione, per una valida e corretta formazione.
Gli studenti ammessi avranno inoltre la possibilità di usufruire di particolari convenzioni per partecipare a tutti gli eventi organizzati dal centro, tra cui stage e workshop con docenti e compagnie di grande prestigio provenienti da tutto il mondo e che hanno una collaborazione decennale con "Roma Danceducation - Corso Professionale di Composizione Coreografica" (vedi sito internet www.danceducation.it)
Al termine del periodo di studio gli studenti più meritevoli potranno, qualora lo volessero, prolungare il proprio percorso formativo seguendo per altri tre anni un corso di specializzazione, che provvede ad integrare la preparazione dei danzatori attraverso lezioni di tecnica avanzate, l'inserimento di altre materie affini alla danza, workshop e laboratori coreografici con importanti coreografi, presenti periodicamente all'interno della struttura, per l'approfondimento e il perfezionamento delle varie tecniche di danza. Un programma a carattere universitario che permette loro di scegliere il proprio orientamento, indirizzando la carriera professionale, come danzatori o come coreografi.
La quota di partecipazione prevista dall'organizzazione artistica del centro è di 800 euro per l'intero anno, considerando che l'effettivo costo del lezioni proposte in questo corso sarebbe circa 3000 euro per tutto il periodo.
Saranno prese in considerazione per l´ammissione all´audizione solo le richieste pervenute attraverso prenotazione telefonica ai numeri sotto elencati e il contemporaneo invio di CV all´ indirizzo e-mail (danceducation@mac.com oppure dancevent@libero.it) con i propri dati anagrafici e la propria formazione nella danza.

Per informazioni contattare:
D.A.F. Dance & Arts Faculty PROGETTO INTERNAZIONALE DANZA E ARTI PERFORMATIVE
Mobile +39 393 9162871 +39 349 8708070
Fax +39 06 39745487