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12 set 2009

Appello del MovEm09 - Movimento Emergenza Cultura Spettacolo Lavoro.



MovEm09: Movimento Emergenza Cultura Spettacolo Lavoro

I tagli, l'appiattimento culturale, l'emarginazione, la repressione limitano le nostre libertà e sono spesso non documentate dai giornali asserviti al Governo; con questa impresa "geniale" di cancellazione delle nostre capacità creative e dei nostri mestieri, il Governo riesce ad ipnotizzare l'opinione pubblica.

Ascoltateci
Le politiche del governo italiano nel campo della conoscenza sono sempre più orientate verso la privatizzazione dei saperi e la mercificazione della cultura. Il mondo della creatività e della produzione culturale e artistica: Cinema, Teatro, Musica, Danza, Arti Visive, Letteratura e Televisione è direttamente colpito non solo dai tagli economici ma anche dalla mancanza di leggi di sistema. Noi esigiamo leggi che siano garanzia di autonomia, libertà artistica e di espressione, di pluralismo produttivo e culturale che garantiscano reali tutele e diritti per i lavoratori del settore; leggi che riconoscano senza se e senza ma la funzione della trasmissione culturale e il valore della creatività in una società come quella italiana.

Noi chiediamo alla stampa di tutto il mondo presente a Venezia di farsi portavoce della nostra battaglia di libertà e di civiltà, contro tutti i processi di dispersione di professioni difficilmente riproducibili, contro la banalizzazione e l'involgarimento dei valori che sono in corso nel nostro Paese.

L'investimento pubblico in cultura è essenziale: è arcinoto che l'Italia è agli ultimi posti tra i Paesi Europei con meno dello 0,3 del PIL. È importante sapere che se la Gran Bretagna investe per il cinema 277 milioni di sterline e la Francia ha elevato il proprio sostegno all'industria audiovisiva a 513 milioni e 620 mila euro, l'Italia ha destinato quest'anno all'attività cinematografica soltanto 69 milioni di euro.

Non è retorica ricordare che gran parte dei 250.000 lavoratori dello spettacolo sono già occasionali, privi di tutele e diritti, e quindi invisibili.

Non è retorica asserire che un Paese privato di cultura, ricerca, conoscenza e arte è un Paese senza futuro.

Gli autori di cinema, di teatro e di televisione,
gli attori, i musicisti, i danzatori, gli scrittori, gli agenti,
i critici e giornalisti cinematografici, tutti i lavoratori dello spettacolo,
dell'arte visiva, della cultura, della ricerca e dell'informazione


Aderiscono
AFIC - Ass. Festival Italiani Cinematografici / AIAM - Ass. Italiana Attività Musicali / AIARSE - Ass. Aiuto Registi e Segretarai d'Edizione / AIC - Ass. Italiana Direttori della fotografia / AITS - Ass. Italiana Tecnici del Suono / AMC - Ass. Montatori Cinematografici / ANAC - Ass. Nazionale Autori Cinematografici / ANART - Ass. Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali / ApTI - Ass. per il Teatro Italiano / ART - Ass. Registi della fiction televisiva / ARTICOLO 21- Associazione giornalisti / ARTISTI RIUNITI / ASC - Ass. Scenografi Costumisti / ASS. DOC/IT - Documentaristi italiani / ASS. TRUCCATORI E PARRUCCHIERI / ASST - Ass. Sindacale Scrittori di Teatro / CENTOAUTORI - Associazione cinematografica / CIRCOLO GIANNI BOSIO / CLB FUORI ONDA - Ass. Tecnici televisivi / CORE - Associazione danza-tori / CSC - studenti Centro Sperimentale di Cinematografia / Federazione CEMAT - Ente di promozione musicale / FIDAC - Federazione Italiana Associazioni Cineaudiovisivo / LABORATORI PERMANENTI / LARA - Associazione di agenti / METATEATRO / MUSICARTICOLO 9 / Nuova Consonanza - Orchestra Regionale di Roma e del Lazio / OSSERVATORIO DELLA RICERCA / REV - Rete veneta arti performative / RITMO - Rete Italiana Musicisti Organizzati / SACT - Scrittori Associati Cinema Televisione / SAI - Sindacato Attori Italiani / SIAD - Soc. Italiana Autori Drammatici / SIAM - Sindacato Italiana Artisti Musica / SNCCI - Sindacato Nazionale Critici Cinematografici / SNGCI - Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici / SNS - Sindacato Nazionale Scrittori / TAVOLO NAZIONALE DELLA DANZA / UFFICIO SINDACALE TROUPE SLC-CGIL / ZEROPUNTOTRE - Associazione teatrale


Si ringrazia, MovEm09 - Movimento Emergenza Cultura Spettacolo Lavoro.

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Diffondete.

Fonte: RB Casting

7 set 2009

Iniziativa per la libertà d’informazione


Promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa, si svolgerà sabato 19 settembre a Roma in Piazza del Popolo a partire dalle ore 16



Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Roma, 7 settembre 2009

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

“L’iniziativa per la libertà d’informazione, promossa dalla Federazione Nazionale
della Stampa, si svolgerà sabato 19 settembre a Roma in Piazza del Popolo a
partire dalle ore 16
.
La Fnsi rivolge un appello a tutte le forze sociali, sindacali, associative e a tutte le
cittadine e i cittadini, affinché senza distinzione di parte o di schieramento, vogliano
raccogliere questo invito e partecipare a questa grande iniziativa.

La manifestazione
si propone, in primo luogo, di rafforzare e di tutelare i valori racchiusi nell’articolo
21 della Costituzione
e il diritto inalienabile di ogni cittadino alla conoscenza, alla
informazione completa e plurale e alla comunicazione, che per essere tale non può
subire forma alcuna di bavaglio.”


Le adesioni dovranno essere comunicate ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
segreteria.fnsi@fnsi.it infofnsi@tin.it

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Ricordiamoci tutti che questa è un azione che puo' e deve assolutamente fare la storia del nostro paese, non esiste possibilità di liberazione di una nazione senza la partecipazione dei cittadini fuori categoria che credano e combattano per delle cause principalmente a loro rivolte.

26 lug 2009

Terremotati e tassati. Sfumano le promesse, in rivolta i sindaci dei centri colpiti



Terremotati e tassati. Sfumano le promesse, in rivolta i sindaci dei centri colpiti



Mentre Berlusconi annuncia case a tempo di record e con frigoriferi pieni, il governo si sta rimangiando una delle tante promesse ai terremotati ossia l'esenzione dalle tasse. Nel silenzio dei media la protesta sta montando. Respinte le richieste dell'opposizione, in barba ai proclami, la beffa delle tasse sta per diventare legge col dl anticirsi".

I sindaci dei Comuni del «cratere» del terremoto sono pronti a scendere in piazza al fianco del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, riconsegnando per protesta la fascia tricolore. Gli amministratori sono pronti a unirsi all'azione del primo cittadino, il quale nei giorni scorsi aveva criticato alcune misure del Governo, in particolare le modalità di restituzione delle tasse sospese in seguito al sisma del 6 aprile scorso. La volontà è stata espressa in maniera netta nell'assemblea dei sindaci del cratere, coordinata da Cialente. La protesta collettiva scatterà se, come sembra certo, i cittadini saranno costretti a tornare a pagare le tasse dal mese di gennaio e a restituire le somme bloccate in 24 mesi, sempre da gennaio.

Nel 2010 la città dell'Aquila «sborserà 700 milioni di euro di tasse» per effetto del decreto legge anticrisi in discussione alla Camera, sul quale il Governo ha posto la fiducia, dice il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente. Secondo il quale «i cittadini pagheranno così di tasca propria la costruzione delle case che, nel mese di agosto, Berlusconi verrà personalmente a
coccolare». Anche «nel 2011 - prosegue Cialente - pagheremo un altro bel pezzo di ricostruzione. Nonostante le rassicurazioni e le promesse da parte del Presidente del Consiglio e del governatore Gianni Chiodi - sostiene il sindaco - i cittadini aquilani e dei
Comuni colpiti dal sisma torneranno a pagare le tasse dal 1/o gennaio 2010 e restituiranno, in soli due anni, quanto non
corrisposto in questi terribili mesi».

Si tratta di «una scelta ben diversa rispetto a quanto il nostro Paese ha ritenuto di dover fare in altri casi di sismi devastanti o catastrofi naturali e a quanto lo stesso Governo ha deliberato fino allo scorso novembre per il Molise e la provincia di Foggia».
Cialente afferma che «un comprensorio fantasma, distrutto completamente, per questo Governo e per questa maggioranza
parlamentare, e dunque per l'intera Italia, è tornato nella normalità».

Sulle modalità di rimborso dei tributi da parte dei cittadini dei Comuni colpiti dal terremoto «è emerso un senso di umiliazione - aveva detto ieri Cialente -, quasi di vergogna, nella necessità di spiegare a tutti gli italiani che non è una volontà di non pagare le tasse». Per Cialente si tratta invece di «una difficoltà oggettiva, una vera e propria impossibilità per una comunità che non ha più un'economia». Secondo il sindaco, L'Aquila sta «vivendo ancora la fase della prima emergenza» e, «soprattutto, vede a rischio il proprio futuro».

«Gli italiani - prosegue il primo cittadino del capoluogo abruzzese - hanno imparato a conoscere la nostra dignità e il nostro orgoglio e possono capire quanto ci costi questa battaglia. L'assemblea dei sindaci ha ribadito la volontà di collaborare con tutti, in particolare con la Protezione civile, perchè, come dico sempre, tutti insieme stiamo affrontando una situazione che non ha precedenti». Ma «se non troveremo il modo di lavorare tutti al meglio e di evitare errori come questo sulle tasse, temo - conclude il sindaco - che, tra qualche settimana, la situazione diventerà difficile sotto tutti i punti di vista».

«Anche se il nostro gesto ha il valore della protesta, non faremo azioni di protesta - ha continuato Cialente -, alla nostra gente stiamo chiedendo di stare calmi». Non si tratta di dimissioni, chiarisce il sindaco dell'Aquila, «anche se a volte la voglia di presentarle viene in seguito per la stanchezza e le tante amarezze che vivo quando parlo con persone secondo le quali non è stato fatto nulla». In riferimento alle tasse, il primo cittadino ha detto: «Non meritavamo l'umiliazione di dovere spiegare agli italiani che non dobbiamo pagare le tasse. Dopo il terremoto abbiamo mantenuto la nostra dignità, siamo stati sempre responsabili. Durante il G8 avremmo avuto un'occasione di visibilità irripetibile per far valere le nostre ragioni; invece, abbiamo
accolto in pieno l'appello del presidente Napolitano a non considerare il G8 evento di una coalizione, ma dell'Italia».

« L'Associazione dei Comuni Italiani è vicina al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ed agli amministratori dei Comuni colpiti dal terremoto dell'aprile scorso». È quanto afferma Sergio Chiamparino che ricorda come 'non da oggi i sindaci dei comuni
terremotati segnalano le criticità dei territori sul fronte della ricostruzione e dei bilanci. «È un messaggio forte, che deriva dalla difficoltà di amministrare aree dove molto di quello che c'era è andato perso e attende di essere recuperato o ricostruito. Anche la
richiesta, che ad oggi sembrerebbe essere contenuta nel decreto Tremonti, secondo cui dal gennaio prossimo i cittadini colpiti
dal sisma dovranno pagare le imposte che erano state sospese (compresi gli arretrati), rischia - conclude - di rendere ancora
più difficile la vita in quei territori ed essere quindi inaccettabile per chi quei territori amministra».


23 luglio 2009

L'Unità

26 giu 2009

IL VIDEO STRACENSURATO SU FACEBOOK

ED ECCO A VOI IL VIDEO CHE HA AVUTO LA VITA PIù BREVE SU FACEBOOK, UNA VOLTA CONDIVISO NE PERDERETE TRACCIA PERSINO SULLE VS STESSE PUBBLICAZIONI SENZA ALCUN ACCENNO DA PARTE DEI GESTORI DELLA FAMOSA PIATTAFORMA DI SOCIAL NETWORK.

NECESSITERETE DI RICERCARLO NUOVAMENTE SU YOUTUBE PER RICONDIVIDERLO ANCORA, O AL MASSIMO, SE NE SIETE DOTATI, DELL'AIUTO DI DOWNLOAD HELPER (PLUG-IN DI MOZZILLA FIREFOX) PER RISCARICARVELO NUOVAMENTE DA QUI.


DITTATURA SI O NO? (art. riportato dal blog Uno X tutti_tutti X Uno)


Wikipedia: La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato.

Analizziamo per benino la situazione italiana:

La prima cosa che di solito mi dicono, i berlusconiani, quando parlo di dittatura è « ma che sei scemo? Qua puoi dire quello che pensi liberamente, non come in Iran che ti ammazzano o ti arrestano ».


Manifestare liberamente


Non è cosi infatti, qua tu puoi dire quello che vuoi ai tuoi amici, ai tuoi parenti e su internet, ma se t'azzardi a contestare in pubblico un politico vieni subito identificato e portato in caserma [video], se invece ti organizzi con qualcuno per una libera e pacifica manifestazione ecco che la polizia inizia ad usare il manganello [video]. Non hai nemmeno la possibilità di andare a manifestare in una piazza pubblica, perché questo diritto lo hanno solo quelli che « vogliono applaudire Berlusconi » [video], e nemmeno di fare delle domande [video].

Prego che non accada, ma temo che non siamo molto lontani dal pericolo "che ci scappi il morto". Violenza e manganello producono solo altra violenza in maniera esponenziale. La storia insegna.

Possiamo già dire che si tratta di dittatura? Non ancora, solo questo non basta. Ma sicuramente la libertà di manifestare è un elemeno fondamentale di ogni democrazia, che evidentemente in Italia non esiste.



Mantenere il potere in maniera illeggittima


Ma continuiamo l'analisi. Una dittatura inizia sempre con un voto democratico, è stato cosi' per il fascismo è stato cosi per la più recente dittatura iraniana ed è stato cosi' in Italia, nel lontano 1994, quando Berlusconi e la sua truppa sono saliti al potere. In Iran il governo ha utilizzato poi, le forze armate per mantenere il potere, qua in Italia è stato sufficente modificare la legge elettorale. In un colpo solo è scomparsa l'opposizione (la sinistra , i verdi e i radicali sono praticamente scomparsi dal panorama politico) ed è stato possibile far sedere in parlamento personaggi che nessuno di noi ha mai votato e che nessuno di noi avrebbe mai votato se non ci fosse l'attuale legge voluta...indovinate da chi?

Ma perché sono stati scelti? E da chi?. Anche questa è facile e non ve la dico.

Chi avrebbe avuto altresi' il coraggio di votare Dell'Utri (condannato a 9 anni per mafia), la Carfagna (ex subrette esperienza politica 0), la Brambilla (vedi Carfagna), Cuffaro, Ghedini(« avvocarlamentare ») ecc...? Quindi possiamo affermare che quello attuale è un governo che non rappresenta e non ha mai rappresentato il popolo italiano, ne di destra ne di sinistra.

Non solo, infatti ci sarebbe anche da dire come questo governo nel momento in cui deve varare una nuova legge vergogna - vedi lodo alfano o ddl sicurezza - (che, com'è già successo, potrebbe suscitare perplessità all'interno della maggioranza stessa), ricorra sempre al voto di fiducia. Non è normale che un governo dopo un anno di mandato abbia già utilizzato per ben 21 volte il voto di fiducia.

Se il voto sulla legge sicurezza e sul Lodo Alfano fosse stato anonimo (come accade per le votazioni ordinarie, diverse dalla "fiducia") state certi che nè l'una nè l'altro sarebbero passati. Non vi basta per sentirvi sotto un regime? Ok continuiamo.


Repressione


Un regime che si rispetti deve avere i suoi morti innocenti no? In Iran è cosi, a Cuba anche ecc...

E in Italia? In Italia non è più cosi, non ci sono più morti ammazzati, ma ne abbiamo avuti migliaia e migliaia e non è un segreto. Tutti sanno che questa attuale classe politica è nata dalle stragi degli anni 90, tutti sanno che questo governo è nato grazie a accodi occulti con la criminalità organizzata. E tutti sanno quanti morti ci sono stati negli anni 90 in Italia. Ben 656 solamente in Sicilia dal 1983 alle stragi degli anni 90, non vi bastano questi morti? Oppure non li consideriamo tali perché non esiste il video su youtube?



Controllo della magistratura


Ma perché uccidere? Che senso ha? Si rischia una rivolta dell'opinione pubblica se vengono uccisi degli eroi come Falcone e Borsellino. Ecco allora le uccisioni « senza tritolo » (come le chiama Salvatore Borsellino), le uccisioni senza uccidere, gli omicidi come quelli di De Magistris, di Clementina Forleo, di Gioacchino Genchi, di Apicella, di tutta la procura di Salerno, di Luttazzi, di Biagi, di Montanelli e chi più ne ha più ne metta... Quando qualcuno indaga sui poteri forti il procedimento che adottano è sempre lo stesso, dannegiano la sua immagine e trovano una scusa per toglierli l'indagine se si tratta di un magistrato, o per licenziarlo, se si tratta di un giornalista, più veloce, più indolore e soprattutto tutto più discreto.

Se proprio la situazione è critica ecco l'avvocato di Berlusconi (nonchè parlamentare) Ghedini sempre pronto a sfornare una nuova legge ad personam che depenalizza il reato o rende immune il padrone, magari come detto prima, ricorrendo al voto di fiducia.



Controllo dell'informazione


Tutto quello che abbiamo detto chiaramente non potrebbe avvenire mai in nessun paese al mondo e tantomeno in Italia se non si controllasse la quasi totalità dell'informazione.

In effetti il controllo dell'informazione è un punto cardine di ogni dittatura, cosi come d'altronde è scritto nel « Piano di rinascita democratica » di Licio Gelli (padre fondatore della P2, di cui Berlusconi faceva parte).

Vediamo i dati, in Italia siamo 60.000.000 di abitanti, il 100% ha la possibilità di guardare la televisione in cui ci sono 7 canali su 7 di proprietà del governo, questo mi sembra innegabile. Mediaset è del premier, la Rai governativa ( le nomine le hanno addirittura fatta a casa di Berlu) e La7 è palesemente di parte, non potrebbe essere altrimenti visto che è controllata da Telecom Italia.

Da cio' deriva quindi che il 100% degli italiani possono vedere l'informazione del governo e tutto quello che ci propinano. Non voglio entrare nel dettaglio perché è chiaro a tutti che le informazioni sono spesso distorte o addirittura potremmo definirla disinformazione bella e buona.

Le uniche voci fuori dal coro sono, o meglio erano, "Annozero" (ripreso a seguito di una senteza della magistratura) e "Report" (cancellato in questi giorni).

Qualcuno dirà che l'informazione la puoi trovare anche su internet ed è vero. Ma se consideriamo che un accesso a internet lo ha solo il 45,7% degli italiani ci rendiamo conto di come oggi questa informazione sia accessibile solo a meno della metà della popolazione. Ma Internet fa paura ed è per questo che nel nuovo disegno di legge si cerca di imbavagliarla. Questa nota per esempio non la leggerete mai in un giornale e non la potreste mai e poi mai sentire al telegiornale o in televisione.



Lotta all'opposizione


Nelle dittature che si rispettano le opposizioni sono sterminate a fucilate o messe in galera. Per qualche misterioso motivo in Italia, sfiorando il grottesco, l'opposizione si è autoeliminata. Non parla, non protesta, non si sente volare una mosca dal lato PD . Il buon Antonio fa quello che puo ma sicuramente non è abbastanza visto che è lasciato completamente solo.

Complicità? Stupidità? Non so ma è un altro dato di fatto che in Italia non esista una vera solida opposizione.


Ricapitoliamo, in Italia non è possibile manifestare liberamente se lo fai ti picchiano, ti arrestano o ti censurano, in Italia non è possibile e non è stato possibile eleggere democraticamente i parlamentari, in Italia l'informazione è sotto controllo di una ed una sola persona, in Italia non esiste opposizione, in Italia la magistratura è imbavagliata dall'avvocato Ghedini e dalle leggi ad personam. E' lecito domandarsi seriamente se in Italia siamo o no sotto dittatura? A voi l'ardua sentenza.

di Stefano Alletti

30 mag 2009

Consegnate ai carabinieri di Cagliari foto del Capodanno 'hot' di Berlusconi

Dopo la denuncia dell'avvocato del premier Ghedini, il fotografo iscritto nel registro degli indagati
Avrebbe tentato di vendere gli scatti. Il premier: "I giornali di sinistra scendiletto del Pd"

A darle ai militari lo stesso Zappadu. "In alcune ragazze minorenni. In altre in topless"

Stamani la Procura aveva disposto il sequestro delle immagini. Il legale: "Condivisibile"

di GIOVANNI GAGLIARDI



Consegnate ai carabinieri di Cagliari foto del Capodanno 'hot' di Berlusconi

Silvio Berlusconi

ROMA - Sono in mano ai carabinieri di Cagliari le foto scattate lo scorso Capodanno a Villa Certosa, in Sardegna, durante la festa organizzata da Silvio Berlusconi, alla quale avrebbero partecipato decine di ragazze tra cui Noemi Letizia. A consegnarle spontaneamente ai militari nel pomeriggio è stato lo stesso fotografo Antonello Zappadu. Lo ha detto il fratello Tore, il quale ha riferito anche di una perquisizione dei carabinieri nella casa di Olbia dove Antonello Zappadu spesso risiede.

La decisione della Procura "fa seguito ad una esplicita richiesta che noi avevamo avanzato - dice il parlamentare del Pdl e legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini - e dovrebbe chiudere la vicenda, anche se naturalmente la decisione spetterà all'autorità giudiziaria". Le foto sarebbero state scattate da una terrazza e non autorizzate secondo la procura di Roma. Un esposto è stato presentato da Berlusconi anche al Garante della Privacy.

Intanto il premier è tornato ad attaccare la stampa. "Tutti i giornali della sinistra fanno da scendiletto al Pd - ha detto nel corso di un intervento telefonico ad una iniziativa elettorale e Vicenza - siamo stati attaccati
dall'opposizione con una campagna elettorale che ancora una volta si è basata sull'insulto, sull'aggressione personale, sulla giustizia ad orologeria, sulle calunnie volgari".

Quanto alle foto, il sequestro è stato ordinato dal procuratore Giovanni Ferrara e dal pm Simona Maisto che hanno iscritto sul registro degli indagati, per violazione della privacy e tentata truffa, il fotografo Antonello Zappadu, autore delle foto e di un altro servizio relativo anche alla festa di Capodanno del 2008. Secondo quanto si è appreso, a denunciare Zappadu è stato Ghedini.

A proposito delle foto, Zappadu ha spiegatoche "sono 200-300 e non 700, che è invece il numero più o meno degli scatti, molti dei quali poi cancellati", ha detto mentre si recava al comando provinciale dei carabinieri di Cagliari. Le foto, ha spiegato, si possono dividere in tre serie e ha sottolineato che in quelle per le quali il Pm ipotizza la violazione della privacy, i volti dei soggetti sono stati alterati per renderli irriconoscibili.

"La prima serie, su cui mi sembra di capire si accentra l'inchiesta, riguardano Villa Certosa e i volti di tutte le persone, tranne quella del premier, sono stati alterati da pixel - ha detto Zappadu - Tra queste immagini vi sono alcune che ritraggono presenze che, a me, sono parse di minorenni. E a maggior ragione le ho rese irriconoscibili proprio per rispettare le norme sulla privacy e il codice di tutela dei minori".

"La seconda serie - ha proseguito - attiene a immagini scattate all'aeroporto Costa Smeralda, cioè in luogo pubblico e quindi senza alcuna violazione delle privacy. Sono foto di persone, ospiti del presidente del Consiglio, che scendono da aerei dell'aeronautica militare, tra di essi c'è il cantante Apicella. Si tratta di arrivi, negli ultimi due anni, quasi settimanali, con sbarco il venerdì sera o sabato mattina e partenza lunedì".

"L'ultima serie riguarda foto scattate nella zona di un residence, il Country di Porto Rotondo, e ritrae - ha concluso Zappadu - diverse ospiti di Berlusconi, alcune in bikini e topless. Anche in questo caso sono ricorso al pixel per cancellare i visi e renderle irriconoscibili".

In precedenza al Corriere della sera, il fotografo aveva detto che alcuni scatti erano stati fatti durante la vacanza dell'allora primo ministro della Repubblica Ceca, Mirek Topolanek e dalla sua delegazione, a Villa Certosa, nel 2008; altre che invece documentano eventi mondani che si sono svolti nella tenuta di Porto Rotondo. All'attenzione dei magistrati, una mail nella quale Zappadu, proponendo l'acquisto delle foto a Panorama per un milione e mezzo di euro, avrebbe spiegato al settimanale che c'era un'altra proposta di acquistare il servizio da parte del settimanale Gente, circostanza falsa secondo i primi accertamenti e che motiva l'accusa di tentata truffa.

Il pm Ferrara ha fatto inoltre chiarezza in merito alla notizia, diffusa dal sito Dagospia, secondo la quale sarebbe stato aperto un fascicolo sulle frasi pronunciate da Veronica Lario, in particolare sulla frase "frequenta minorenni" riferita a Berlusconi. Ferrara ha spiegato che a Piazzale Clodio sono giunte "alcune mail anonime", nelle quali si fa riferimento ad articoli di giornale che riportano le affermazioni di Veronica Lario. "Si tratta di anonimi - ha spiegato - che come noto non vengono presi in considerazione". "Mi pare un chiarimento impeccabile - ha sottolineato l'avvocato Ghedini - del resto non poteva che essere così. Quella tesi, se non fosse stata diffamatoria sarebbe stata risibile".

da: "La Repubblica"
(30 maggio 2009)

1 mag 2009

Elise, genio di due anni intelligente come Einstein


Perchè forse allora non tutto è davvero perduto, alletiamo questa nostra giornata con questa notizia e confidiamo nelle generazioni future.

La piccola inglese ha un quoziente di 156 punti. Lo scienziato (da adulto) aveva 160. Mensa, l'associazione che riunisce le menti più dotate, l'ha ammessa nel club. Facendo un'eccezione dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI




Elise, genio di due anni
intelligente come Einstein

Elise Ran Roberts

LONDRA - Aveva cinque mesi quando ha fissato attentamente suo padre negli occhi e ha detto: "Papà". Al genitore per poco non è venuto un colpo, ma le sorprese non sono finite lì. A sette mesi si è alzata sulle gambe e ha cominciato a camminare. A dieci correva. A undici sapeva dire il proprio nome. A un anno e due mesi sapeva contare fino a dieci. A un anno e mezzo contava fino a venti, e in più sapeva recitare l'alfabeto, dire poesie a memoria e nominare la capitale di sei paesi. Oggi, che ha due anni e quattro mesi, di capitali ne conosce trentacinque, distingue un triangolo equilatero ("ha tre lati lunghi uguali!") da uno isoscele, sa contare anche in spagnolo e quando una sua coetanea, indicando un animale su un libro, dice che è un rinoceronte, lei la corregge con gentilezza: "No, non è un rinoceronte. Quello è un triceratopo". Un dinosauro quadrupede vissuto 70 milioni di anni fa in Nord America, per chi non lo sapesse.

Elise Tan Roberts, ventotto mesi d'età, cresciuta in una modesta famiglia di lavoratori nella parte settentrionale di Londra, è la bambina "più intelligente di Gran Bretagna", secondo quanto scrive in prima pagina il quotidiano Daily Mirror, che ha scoperto la sua storia. Ha un QI, come si dice in gergo scientifico (cioè un quoziente d'intelligenza), di 156, decisamente superiore alla media, la media non tra i bambini della sua età bensì tra gli adulti, che è 100, e leggermente inferiore al QI che aveva, da grande beninteso, Albert Einstein, 160. Insomma è un prodigio, un genio, una bambina decisamente fuori dal comune. Elise è tanto speciale che Mensa, l'organizzazione fondata nel Regno Unito nel 1946 per riunire le persone più intelligenti della nazione (per iscriversi bisogna essere nella fascia del 2 per cento della popolazione con il QI più alto), l'ha accettata trai suoi membri facendo un'eccezionale alla regola: bisognerebbe avere come minimo 10 anni per essere ammessi.

Louise, sua madre, che ha 28 anni ed è bianca, ed Edward, il padre, che ha 34 anni ed è nero, dicono di essere una famiglia normale. Lei lavora part-time in una compagnia di traslochi e la domenica in un supermercato; lui vende auto usate in cattive condizioni ai garage che le riparano e poi le rivendono. Nessuno dei due genitori è laureato. Tra i parenti ci sono medici e ingegneri, ma nessuno con un quoziente d'intelligenza da record. "Non abbiamo mai fatto niente per trasformare Elise in un prodigio", dice la mamma. "Non siamo i tipi di genitori che da quando il figlio è nella culla cercano di insegnargli l'alfabeto, l'aritmetica o una lingua straniera. Non le riempiamo la testa di nozioni. Ci limitiamo a rispondere alle sue domande. E lei ne ha tante. Ha una curiosità insaziabile. E una memoria incredibile". I coniugi Roberts si erano accorti che Elise, fin da quando era piccolissima, aveva qualcosa di insolito: una capacità di concentrazione sorprendente per un neonato, un desiderio di apprendere senza limiti.

Qualche settimana fa, guardando un programma tivù sui bambini prodigio, alla madre è venuto un dubbio: così ha contattato uno psicologo per l'infanzia, la professoressa Joan Freeman, che ha incontrato Elise, l'ha sottoposta a una serie di test e ha calcolato il suo QI. "Ha la mente di una bambina che ha il doppio della sua età - afferma l'esperta - può bruciare le tappe a scuola e mettere a frutto le sue straordinarie capacità". Ma i genitori dicono che se il QI di Elise, quando sarà più grande, scenderà, e la loro bambina prodigio diventerà una ragazza assolutamente normale e nella media, saranno contenti lo stesso. "L'importante per noi - dice la mamma - è che sia felice".

(1 maggio 2009)

18 apr 2009

Cina: Shi Tao, giornalista, condannato a 10 anni di carcere. Firmiamo l’ appello di Amnesty International

17 aprile 2009, scritto da FabioD (pubblicato su "socialblog")

Il giornalista cinese Shi Tao

Il giornalista e poeta Shi Tao è stato condannato a 10 anni di prigione per aver inviato dalla sua casella di posta elettronica su Yahoo!, un’e-mail in cui citava una disposizione del governo che ordinava ai mezzi di comunicazione di dare poca rilevanza al 15° anniversario della repressione del 1989 contro gli attivisti per la democrazia.

Arrestato il 24 novembre 2004 nella sua casa di Taiyuan, nella provincia di Shanxi, Shi Tao è stato accusato di “aver fornito illegalmente segreti di Stato a soggetti stranieri” e condannato, nell’aprile 2005, a 10 anni di carcere. Shi Tao si trova attualmente detenuto nella prigione di Deshuan, nella città di Yuanjiang.

Le autorità cinesi hanno arrestato e condannato Shi Tao sulla base di informazioni private e confidenziali fornitegli da Yahoo!. Da quando l’uso di Internet si è diffuso in Cina nel 1994, il governo ha posto sotto controllo i contenuti della rete e censurato quelli ritenuti sensibili. La tecnologia che permette di bloccare e filtrare le informazioni su Internet è stata sviluppata da aziende straniere, come Yahoo!, Microsoft e Google, che, assecondando la richiesta di censura da parte delle autorità di Pechino, contravvengono a norme e a valori stabiliti a livello internazionale e ai loro stessi principi.

Amnesty International Ha predisposto un appello indirizzato al primo ministro cinese che può essere sottoscritto quì.