28 ott 2009

Guy Debord, Roma Europa e il Circolo degli artisti arrivano alla “Dérive”.

“Piccola Dérive esistenziale – Una rosa è una rosa è una rosa” di e con Anna e Donatella Franciosi.



26 Settembre – 25 ottobre 2009, sono date queste che non appaiono importanti agli occhi del comune vedere, più semplicemente, infatti, sono le giornate dedicate alla riappropriazione dell’essere prima dell’avere, dell'abbandonarsi a se stessi ; sono i giorni in cui a Roma si è dato vita ad un bellissimo esperimento artistico di Anna e Donatella Franciosi basato sulle teorie di Guy Debord (scrittore, regista e filosofo francese).


Il primo dei due è stato dedicato alle decine di persone che hanno aderito ad una sorta di “giuoco non giuoco” ove diviene ambizione il riprendere possesso degli spazi della capitale, cotanto invisibili nella quotidianità quanto presenti nella realtà; la causa di tutto un comune stato di cecità involontario dettato dal subconscio sempre più succube delle dinamiche imposte da mezzi di trasporto, tempi, tempistiche e problematiche di mobilità su suolo urbano.



La scelta operativa per svolgere tale acquisizione è quella di perdersi in quel di Roma inconsapevoli di cosa possa accadere, il tutto ovviamente ‘sbirciato’ da macchine fotografiche e telecamere che potessero permettere ai partecipanti di OSSERVARE, oltre che guardare, nonchè fermare nel tempo ciò che normalmente si sottrae allo spirito d’osservazione.

Il proseguo di quest’esperimento nella seconda serata, lo spettacolo in collaborazione con: Corso di Semiologia degli Artefatti e Storia degli Allestimenti, Prof. Andrea Bordi, Facoltà di Architettura L. Quaroni, Università degli Studi di Roma La Sapienza e prodotta da Malaseno Arte in collaborazione con Temps D'Images 2009 entra a far parte del calendario del Roma Europa Festival 2009, forse proprio per la sua attenzione al sentimento umano che ne è scaturito, forse ancora per la sua semplice attenzione all’anima dell’uomo che ne è trapelata; fatto è che la serata è stata un via vai di emozioni vissute e documentate in video e slide fotografiche magicamente orchestrate e accompagnate da luci, colori, suoni, musica, tanti cartelli di cartone e tantissima sensibilità da parte dei protagonisti in scena.

Un racconto non raccontato della vita personale della protagonista che potrebbe al tempo stesso ricordare ognuno di noi, uno scorrere di parole che parrebbero incongruenti tra loro senza donare la giusta attenzione ad una delle tre simultanee video proiezioni in sala che ci fanno scoprire come queste, messe a fianco tra loro, possano far dedurre l’esigenza distintiva del nostro linguaggio e pensiero ordinario in tre livelli “REALE – ARTIFICIALE – IDEALE”.


E’ questo l’epicentro attorno al quale ruotano gli interpreti, il continuo scorrere di sensazione ed emozioni in forma scritta e ben visibile.

Un modo semplice di comunicare, talmente tanto semplice che l’individuo stesso deve obbligatoriamente prendere coscienza della necessità di abbandonarsi alla propria natura e uscire dalle abitudini e dagli stereotipi inflitti ai giorni nostri; insomma… esperimento riuscito per questo romantico momento di rivisitazione artistica del punto di vista“del cuore”.

Un susseguirsi di racconti, emozioni e momenti ironici che hanno fatto scivolare il pubblico in uno strettissimo abbraccio, tanto caloroso quanto rasserenante, grazie alla mobilità della scena che ha toccato ogni angolo della sala portando così gli spettatori a doversi continuamente trovare innanzi a svariate sorprese di cui stupirsi e meravigliarsi.

<<Questo è stato l’ennesimo passaggio e la Dérive continua… >> ci ha detto l’interprete principale Donatella Franciosi, la Dérive non si ferma anche perché non si può fermare uno stato mentale, si può solo viverlo.


Ci aspettiamo dunque di vedere ancora delle splendide sfide alla psiche umana di questo tipo che diano al teatro il ruolo di musa ispiratrice della realtà, non solo quello di narratrice, ponendo in primo luogo l’attenzione ai sentimenti dell’uomo quale individuo immerso nello spazio e nella società piuttosto che solo ed esclusivamente soggetto individualista attento ai bisogni dell’avere.


Carlo Lo Monaco



16 ott 2009

Sconvolgenti rivelazioni di sfollati costretti al silenzio.

L'Aquila, 14 ottobre 2009 ore 20:00.
La colonnina di mercurio segna 0 gradi.


Il 30 settembre le tendopoli dovevano sparire, tutti dovevano avere una casa nell'aquilano, tutti gli follati dovevano tornare a L'Aquila... queste erano le promesse...
Se si tiene conto dei tempi e dei costi di Onna, poteva essere fatto e sarebbe stato possibile persino iniziare le ricostruzioni.


Ad Onna, in meno di 2 mesi sono state costruite tutte le abitazioni provvisorie, così, da circa un mese, tutti gli abitanti hanno un tetto sulla testa.
In un'intervista qualche cittadino di Onna mi ha manifestato tutta la soddisfazione per il lavoro fatto in questo posto TOTALMENTE distrutto dal terremoto. E il mio pensiero è corso subito al governo Berlusconi, che nulla ha potuto qui ad Onna, dove le costruzioni sono dovute al buon cuore del Trentino, sotto la supervisione del governo tedesco, chissà quanto avrà rosicato Berlusconi!!!!

Mettiamo a confronto le casette di Onna e il progetto C.A.S.E. de L'Aquila:

Onna: costo 800€ al mq, garantendo agli onnesi un quartiere provvisorio grazioso, risparmiando molti soldi da utilizzare nella ricostruzione.
Progetto C.A.S.E.:costo 2700€ al mq, quasi 5 volte la somma impiegata ad Onna, soldi sperperati tra le varie ditte edili.

Onna: Sono tutti in casa da metà settembre.
Progetto C.A.S.E.: Sono ancora nelle tende, o deportati sulla costa o in paesini lontani anche oltre 70 km, contro il loro stesso volere
di restare a L'Aquila.


Onna: Casette ecologiche smontabili e riutilizzabili per un eventuale altro disastro in qualsiasi altra città..
Progetto C.A.S.E.:Per farle hanno deturpato un paesaggio meraviglioso, sfondando intere montagne. Un'inutile colata di cemento per
una base che dovrebbe in realtà mantenere palazzi dai 10 piani in su, non i tre piani realizzati.
Palazzi moderni dagli infissi blu elettrico o giallo canarino che nulla hanno a che fare con lo stile pittoresco degli antichi paesini aquilani.


Onna: il quartiere è stato costruito rispettando spazi per la viabilità automobilistica.
Progetto C.A.S.E.: i palazzoni sono concentrati in un unico punto, servito da una sola strada principale, già trafficatissima. Quando tutti i residenti occuperanno le case si prevede un caos bestiale!!





Sono tornata da loro, gli aquilani, probabilmente si è instaurato in me quel meccanismo di ribellione che non accetta che tutto resti impunito e silenzioso.
Per entrare nella tendopoli ho nascosto la mia piccola telecamera nella borsa. Al controllo documenti mi dicono che sono tutti in mensa, questa volta sono riuscita ad entrare nella tendopoli senza problemi...
Non li conoscevo prima di quel maledetto 6 aprile, pensavo "chissà se mi riconosceranno, se si ricorderanno di me".
Al mio arrivo in mensa sono stata invasa da sorrisi, abbracci e baci...noto con piacere che la gioia di rivederci non è solo mia.
Per loro sono chi ha permesso che la loro voce arrivasse a voi... sembra poco, a L'Aquila pare tanto...
Mi invitano a sedermi con loro, nonostante il cibo scarseggi cercano di costringermi ad accettare di dividere il loro pasto, o quel pezzettino di ciambella a testa che avevano...
penso, "se lo sapevo preparavo la Caprese Napoletana e la portavo... sono proprio una cafona!"

Non faccio in tempo a sedermi che cominciano a raffica i racconti dell'orrore:
"Dopo che hai pubblicato l'intervista che mi hai fatto ho ricevuto minacce, leggi qui questo sms"
"Mi hanno telefonato, mi hanno minacciato, dicono che se rilascio altre interviste mi denunciano, io ho detto solo la verità"
"Sai cosa ci fanno qui, riutilizzano le bottiglie dei tavoli e le riempiono con altre bottiglie degli altri tavoli"
"Non ci lasciano portare l'acqua nella tenda"
(penso, "se fanno un annuncio televisivo dicendo che a L'Aquila mancano cibo e acqua gli italiani si mobiliteranno di nuovo... perchè tutta questa indifferenza?
Probabilmente perchè questa vetrina mediatica deve risultare perfetta")
"Hai saputo della roulotte che è andata a fuoco? Stavamo per bruciare vivi tutti"
"L'Enel ha abbassato i voltaggi e la notte va via la luce, ci svegliamo ghiacciati"

E per quanto riguarda gli abitanti delle case popolari di San Gregorio...
"Siamo gli sfollati di serie B, noi delle case popolari saremo gli ultimi ad avere casa"
"Le nostre case classificate "C" (grossi danni strutturali) sono state riclassificate "A"(piccoli danni strutturali) senza ulteriore controllo, vogliono farci rientrare in quelle case e nessuno si prende la responsabilità di eventuali tragedie"
"Ho scoperto che le case popolari al comune erano registrate come stalle e garage e non come case"...
"La mia casa risultava una stalla... io sarei una mucca? Ti rendi conto di cosa ci hanno fatto?"
"San Gregorio risultava terreno agricolo, non poteva essere usato come terreno edificabile, ci hanno fatto le case, ci hanno costruito un intero paese, ci hanno mandato a morire, la faglia che hai sotto i piedi è ad altissimo pericolo sismico!"
"Una ragazza aveva aperto un sito trasparente per raccogliere soldi per noi delle case popolari, l'hanno minacciata, gli hanno fatto chiudere il sito!"


Li fermo, troppe informazioni, tutte insieme, non memorizzo... chiedo loro di raccontare tutto davanti alla telecamera, si rifiutano, dopo le minacce ricevute non possono più raccontare la verità...


Helene Benedetti

13 ott 2009

Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi: Manifestazione "No Berlusconi Day" del 5 dicembre - prime indicazioni operative



Il comitato "No Berlusconi Day", nato su Facebook per iniziativa di un gruppo di blogger democratici, indice per il prossimo 5 dicembre, a Roma, una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Per aderire alla manifestazione, comunicare o proporre iniziative locali e nazionali di sostegno o contattare il comitato potete scrivere all'indirizzo e-mail: noberlusconiday@hotmail.it

Per rimanere aggiornati sullo sviluppo dell'iniziativa iscrivetevi alla pagina Facebook del comitato: Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi

Il link dell'evento di Roma: http://www.facebook.com/event.php?eid=152071197038&ref=ts

ILTESTO DELL'APPELLO
A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto "Fair Play" di alcuni settori dell'opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera ce definisce la nostra "una dittatura"- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell'ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell'Utri.

Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.

COMITATO 'NO BERLUSCONI DAY'



Primi firmatari: San Precario* (blogger), Franca Corradini (blogger), Tony Troja (blogger e musicista), Giuseppe Grisorio (blogger e precario pa), Elisabetta Simonti (precaria scuola), Massimo Zesi (blogger), Franco Lai* (blogger), Riccardo Lenzi (blogger), Donald Mezmeric, Giovanna De Simone, Rosario Rammaro, Michele Ognibene, Maria Grassi, Francesco Tasso, Valentina Turri, Silvia dello Russo, Massimo Clike (blogger), Matteo Marchesotti (blogger), Pierpaolo Pedicini (blogger), Francesca Mascaro, Helene Benedetti (blogger).


Aderiscono questi blog e siti web:
A Scuola di Bugie
Bye Bye Bush (on Facebook)
laconoscenzarendeliberi
Il Tg5 Sono Loro (on Facebook)
DiTuttoDiPiù
Berlusconi go home..In the prison (on Facebook)
cronachemarziane.myblog.it.
La caduta di Berlusconi
www.riccardolenzi.info
Casa del popolo
L'isola dei Mapinguary
IstericaMisantropa

www.controtv.net
Contro il governo della vergogna (on Facebook);
A volte mi vergogno di essere italiano (on Facebook)
Berlusconate (on Facebook)
Puppybarf's Barks
Berlusconi non mi rappresenta (on Facebook)
I sei ottavi: www.iseiottavi.com - www.myspace.com/iseiottavi
Berlusconi chi è (on Facebook)
Informazione Libera (on Facebook)
Informazione x Resistere (on Facebook)
Gli Auto-esiliati (on Facebook)
Berlusconi buffone DIMETTITI!!! (on Facebook)
I hate Silvio Berlusconi (on Facebook)
Stiamo cercando 20 milioni di italiani che non voteranno Berlusconi (on Facebook)
No al nucleare (on Facebook)
http://mariobadino.noblogs.org/
Fra Inteso (on Facebook)


ATTENZIONE: i blog, le pagine Facebook, le associazioni o i singoli cittadini che vogliano aderire all'appello possono comunicarlo direttamente all'indirizzo e-mail del comitato: noberlusconiday@hotmail.it

N.B.: Con l'asterisco vengono contrassegnati i profili pubblici di Facebook che aderiscono all'iniziativa

Abbiamo preparato un banner animato legato alla Manifestazione e che potete caricare nella vostra fan-page Facebook seguendo questa guida.

Chi volesse invece aggiungere un banner nel proprio profilo, può utilizzare quest'altra guida.

11 ott 2009

Berlusconi NON è l'unico eletto dal popolo! LEGGI QUI E CONDIVIDI

La tesi espressa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella riunione dell’ufficio politico del Pdl giovedì pomeriggio, non è nuova. Costituisce la base sottostante un teorema caro a Berlusconi, che la legittimazione del suo potere deriva dal voto popolare. Anzi, come ha detto ai suoi, la sua è l’unica carica eletta dal popolo.
Che Berlusconi arrivi a questa conclusione si può spiegare con un corto circuito, in una mente dalla fantasia fertile e creativa, tra più elementi: la realtà attuale, quella che Berlusconi vorrebbe fosse, la confusione tra voti al suo partito e voti complessivi per la coalizione di governo, la confusione tra risultati elettorali e sondaggi.
Berlusconi, ammesso che tutti i voti che vanno al suo partito siano da attribuire direttamente a lui, di suo ha un 35 per cento dei voti espressi dagli elettori come contati, uno per uno, da un esercito di scrutatori. Arduo è il passaggio dal 35 al 70 per cento, che gli viene di fare leggendo i risultati di sondaggi, certamente attendibili e che lui sa leggere per antica consuetudine molto bene, ma che sono basati su campioni di mille, duemila intervistati. Probabilmente, poi, quello che Berlusconi interpreta come espressione di voto, è solo una espressione di gradimento, della persona e di sue specifiche azioni, non necessariamente destinata a trasformarsi in voto per lui e il suo partito.
Chi ha un minimo di esperienza di sondaggi sa che molto dei risultati dipende dal contenuto delle domande e da come esse sono poste.Purtroppo Berlusconi non rende noti i dettagli dei sondaggi da lui commissionati ma si limita a comunicare, di tanto in tanto, dei numeri che solo lui conosce. Risulta difficile, quindi, potere capire come stanno veramente le cose.
Fin qui, però, siamo nel capitolo desideri e sogni, che ciascuno di noi può legittimamente coltivare e accarezzare nel suo intimo. Può essere imbarazzante che lo faccia in pubblico il capo del Governo, ma ormai gli italiani hanno fatto l’abitudine a queste cose e le guardano con indulgenza.
Silvio Berlusconi

Dove l’imbarazzo lascia il posto alla preoccupazione è quando si esamina il processo mentale conseguente alla confusione dei numeri. Infatti qui non c’è più un sogno anticipatore ma uno stravolgimento della Costituzione, che, attuato dal primo ministro assume contorni che andrebbero qualificati con parole molto pesanti.
La costituzione italiana, quella del 1948 e ancora in vigore, dice cose molto diverse da quelle di Berlusconi: gli unici eletti dal popolo sono i componenti del Parlamento, deputati e senatori. Sono quindi loro che rispondono, alla scadenza del mandato o quando comunque le camere sono sciolte, al giudizio degli elettori. Che poi in molti casi il rapporto con gli elettori sia mediato dai partiti non cambia la sostanza:gli elettori votano per il parlamento, non per il presidente della Repubblica, non per il presidente del Consiglio.
Il Parlamento Italiano

E’ poi il parlamento che approva o disapprova la scelta fatta dal presidente della Repubblica, su indicazione dei partiti, del presidente del Consiglio e dei ministri. Il voto di fiducia è lì proprio per questo, per sottoporre il governo e il suo capo a un giudizio che può portare alla sua uscita di scena. Oggi si abusa del voto di fiducia per un fatto tecnico: perché il voto è palese e non sono possibili imboscate di franchi tiratori; pertanto quanto il tema in discussione è controverso, il Governo, come si dice, “pone la fiducia” e chi vota si guarda negli occhi con tutti gli altri, senza potere svicolare.
Ma l’esistenza del voto di fiducia è la prova del fatto che il Parlamento la fiducia la dà e la può togliere, e quindi che il capo del Governo deriva la sua autorità ed è legittimato a agire dal Parlamento, alla cui approvazione o disapprovazione è sottoposto. Sbaglia quindi Berlusconi quando accusa di eversione ipotetici complotti per fare cadere il suo Governo; teoria basata appunto sull’assunto che tali complotti mirano a stravolgere e sovvertire la volontà popolare, che in realtà non si è mai espressa in tal senso perché non era previsto: se in Parlamento si forma una maggioranza contraria a lui e viene sfiduciato, deve lasciare il campo. Sarà il presidente della Repubblica, sentiti i partiti, quindi anche quello di Berlusconi, a decidere se dare l’incarico di formare il Governo a qualcun altro o sciogliere le Camere e mandare il paese a nuove elezioni. Nel corso della cosiddetta prima repubblica, si andava a nuove elezioni solo alla fine di tormentati tentativi di formare una maggioranza alternativa.
Le cose non sono molto cambiate. Al governo, al posto del pentapartito, oggi c’è un bipartito, al posto di Andreotti c’è Berlusconi, a quello di Craxi c’è Bossi (una forma di contrappasso). In caso di caduta del Governo Berlusconi, non è automatico il ricorso alle urne, come accade con il sistema maggioritario inglese. Il sistema italiano, è un proporzionale un po’ emendato, ma sempre proporzionale.
Massimo D'Alema

Di tutto questo straparlare, però. la cosa più grave, anzi indecente, è che non ci sia stato un esponente politico che abbia detto a chiare lettere quel che confusamente sto cercando di esprimere io. Ho guardato tutte le fonti possibili, ho trovato qualche distratta e anche inutile difesa di Rosi Bindi, ma nulla che dicesse che quel che sostiene Berlusconi è pura eversione.
C’è di peggio. Hanno chiesto l’opinione di Massimo D’Alema e lui ha risposto: “Non vorrei entrare in questo dibattito, ci vorrebbe un costituzionalista”. Si tratta in realtà di nozioni che uno studente dei miei tempi apprendeva dalle lezioni di educazione civica. La risposta di D’Alema è quanto meno pilatesca. A meno che D’Alema non abbia parlato così per levarsi di torno i cronisti oppure non sia ormai rassegnato al peggio, oppure ancora che ritenga inutile replicare alle sparate di Berlusconi, tanto nessuno gli dà retta.
Peccato che proprio D’Alema ha provato sulla sua pelle gli effetti dell’intelligenza, dell’astuzia, della capacità di manovra, della visione strategica di Berlusconi. Era il tempo della bicamerale, al governo c’era Romano Prodi, D’Alema era segretario dell’ex partito comunista e presiedeva la commissione bicamerale che avrebbe dovuto portare alla riforma del sistema elettorale : Berlusconi ha portato a casa lo svuotamento di una legge concepita per ridurre la pubblicità sulla televisione (Rai e Mediaset) e poi ha fatto saltare il tavolo.
E allora? Questa volta la partita è più grossa, il piatto ha un valore immenso, tutti i tiri sono possibili. Mi sembra di dovere constatare che alla classe politica italiana, lacerata sul diritto o meno di Berlusconi di portarsi a casa delle puttane e il diritto dei giornali di dirlo, di quel che può capitare in Italia non interessi molto, al di là del tempo necessario per maturare la pensione da parte dei peones neo eletti.

di Marco Benedetto

6 ott 2009

Anche Blunotte è un programma pericoloso




Venerdì 2 ottobre, dopo la scorpacciata polemica legata al programma di Santoro, in cui, per la prima volta in Italia, è stata intervistata in TV la prostituta più alla page del momento, cioè la barese Patrizia D’Addario, è andato in onda su Rai3 la prima puntata del programma di Carlo Lucarelli, Blunotte.

Un programma non meno pericoloso per il premier, perchè ha ricordato agli Italiani che l’han visto (certo, molti meno rispetto a quelli di Santoro!) cos’è stata, e magari cos’è ancora la P2, loggia massonica deviata, con a capo il "venerabile maestro" Licio Gelli, che si gode i suoi novant’anni nella splendida villa Wanda nei pressi di Arezzo.

E dove, se non con l’attivismo frenetico d’una volta, che l’età non gli permetterebbe, tuttavia continua probabilmente a tessere quei rapporti ambigui e assai discutibili con chi in questo Paese muove le fila delle trame occulte e non che passano sulla testa di noi poveri ignari cittadini.

La P2, dove la P sta per Propaganda, è stata una associazione segreta, di natura eversiva, con connivenze inconfessabili anche con la criminalità organizzata, di stampo mafioso e non, che ha reclutato personaggi potenti, o che intendevano diventarlo, venuta alla luce quasi casualmente nel 1981.

E che ha rimestato nel torbido, per molto tempo, coinvolgendo tutte le categorie sociali, politiche, economiche, istituzionali. Gli iscritti, oltre 900, sono stati indagati sia da una Commissione parlamentare, presieduta da Tina Anselmi, che ne ha scandagliato le colpe, i reati, i traffici illeciti, i legami anche internazionali, i piani sovversivi. Sia dalla magistratura romana, che invece, con più mitezza, li ha qualificati poco più di un cenacolo di affaristi un po’ sprovveduti.

Ma perchè parlare della P2 in tv può essere pericoloso per il premier?
Berlusconi era uno degli iscritti, col numero di tessera 1816, il quale non ha mai negato l’iscrizione, ma l’ha qualificata una cosa da niente, una "pinzillacchera", come l’avrebbe definità Totò. Neanche un incidente sul percorso luminoso (ma dalle radici oscure) della sua brillante e irripetibile carriera, ma proprio una specie di burletta, un accidente insignificante, un’appartenenza più forzata che richiesta. Insomma una cosa tutta da ridere.

Berlusconi ne ha sempre parlato così, anche quando, nel 1996, la Lega che tappezzava di manifesti la Lombardia, lo chiamava Berluscaz, Berluskaiser, piduista tessera 1816. E tuttavia Berlusconi si è ispirato notevolmente al Piano di Rinascita democratica della P2, elaborato da Gelli e la sua cricca quale progetto per il futuro dell’Italia.
Qualche esempio?

Andiamo con ordine, antologizzando un po’ quel programma, sequestrato quasi per caso nel doppiofondo di una valigia appartenente alla figlia di Gelli, M. Grazia nel luglio 1982. Nella PREMESSA si può leggere:

"3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti- anche alternativi - di attuazione ed infine dell’elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.

4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali".

Negli OBIETTIVI, tra l’altro, si legge:
"2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economicofinanziario (tutto attaccato n.d.a.).
La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere a uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.

3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell’operazione è la costituzione di un club..."

Per quanto riguarda quelli che Gelli definisce programmi, a breve termine la P2 si propone per quanto riguarda la Magistratura:
"...le modifiche più urgenti (che n.d.a.) investono:

la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati (riforma già introdotta e fortemente voluta da Craxi n.d.a.)

il divieto di nominare sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari,

la normativa per l’accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari)."
Da ultimo è significativo segnalare (ma ci sarebbe tanto altro ancora da riportare, pari pari dal piano di rinascita!), quanto compare nella sezione PROGRAMMI, sottosezione PROVVEDIMENTI ECONOMICO-SOCIALI:
"- concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall’estero".

Quest’ultima frase, un po’ ambigua perchè mescola, come se fossero la stessa cosa capitali stranieri e capitali che ritornano, quindi italiani illecitamente portati all’estero, è di stridente attualità!

Questa stringata antologia, del tutto insufficiente a rendere l’idea dell’eversività, dell’anticostituzionalità, in una parola sola, del "golpismo" di quel piano, accende delle lampadine, un’intera sequenza, da far invidia alle luminarie di una festa patronale, nella mente di chi scrive.

E una sola domanda sorge spontanea: possibile?
Possibile tante attinenze col presente? Possibile che il governo Berlusconi stia cambiando il Paese sotto dettatura di un piano di quasi trent’anni fa?
Possibile che questo accada sotto gli occhi distratti di tutti quelli che dovrebbero essere attenti per ruolo istituzionale e sopra la testa dei cittadini ignari?
Possibile. O forse no.

Forse siamo solo malpensanti!

Fonte: http://www.agoravox.it/ANCHE-BLUNOTTE-E-UN-PROGRAMMA.html#

3 ott 2009

Razzismo e Libertà (credo che sarà una futura rubrica del blog)

Io non sono razzista, sei tu un sottosviluppato berlusconiano
- di Rita Pani (APOLIDE) -

Un tempo si usavano i camion, oggi si usano gli autobus con le sbarre ai finestrini. Sono cambiati i tempi, e l’unica cosa che sembra essersi evoluta è la tecnologia. L’uomo, semmai, sta correndo veloce indietro. L’Italia è finalmente libera di dichiararsi, anzi, mostrarsi orgogliosamente razzista. Può farlo e a ragione, dato che abbiamo in Italia il primo ministro più razzista degli ultimi 150 anni, che se non supera almeno eguaglia i primati di quel bastardo di mussolini, avendo entrambi concepito e partorito le leggi razziali con i loro rispettivi governi.

Riporto una frase di Judith Stiles, giornalista statunitense attenta ai fenomeni razziali: “Dare dell'«abbronzato » a un nero, è forse perfino peggio che dirgli «sporco negro». «Perché quest'insulto osceno comunque riconosce l'identità dell'altro, pur volendola sfregiare, mentre dargli dell'abbronzato è come dirgli "sei un bianco come noi, solo che hai la tintarella, insomma non sei un negro come quelli là». Il cosiddetto subtext, il sottinteso, delle battute ripetute sull'abbronzatura di Barack e Michelle è dunque semplicemente micidiale per le orecchie americane.”

Non è una gaffe, non è la battuta di un simpatico umorista (simpatico quanto una colonscopia) è la vendetta di un uomo sconfitto, deriso, ridicolizzato e snobbato da chi ha dovuto necessariamente limitarsi a stringergli la mano, avendo abbastanza dignità e logica coerenza da non prestarsi ad altre effusioni di circostanza e cortesia. È il braccio di ferro di un omuncolo che sa di poter dire quanto è alto solo al cospetto di una platea di sudditi e servi.

La gente minuscola, come lui, ride della “battuta”; non sa guardarsi intorno e non sa capire il danno recato alla crescita della nostra cultura e della nostra civiltà. Mentre alla mia generazione ancora si doveva raccontare la storia recente e si doveva insegnare che il sangue è tutto rosso, a prescindere dal colore della pelle, oggi si mostra agli uomini di domani un’Italia più simile al Mississippi degli anni 50, dove si era liberi di andare a cacciare i negri casa per casa, strada per strada. E se non sono neri, sono gay, e se non sono gay sono disabili, oppure quelli che ancora, per fortuna, non ci stanno ad essere stupidi e miserabili come loro.

Io vado fiera della mia diversità, io sono assolutamente diversa da questa feccia di italiani berlusconiani, siano essi leghisti o fascisti – tanto servi dello stesso padrone. E se razzismo deve essere per legge ... io non sono razzista, sei tu – sottosviluppato bastardo – ad essere berlusconiano.


http://guevina.blog.espresso.repubblica.it/resistenza/2009/09/io-non-sono-razzista-sei-tu-un-sottosviluppato-berlusconiano.html

1 ott 2009

CONDIVIDI LA CONOSCENZA: L'Opposizione assente salva lo scudo fiscale.

http://news.illecito.com/ -
51 esponenti del Pd, 2 dell’Idv, 6 dell’Udc, ovvero i tre partiti di opposizione.
CONDIVIDI LA CONOSCENZA VI PROPONE IN ESCLUSIVA L'ELENCO DI TUTTI I RAPPRESENTANTI DELL'OPPOSIZIONE ASSENTI

Ieri la Camera dei Deputati ha votato sulla pregiudiziale di incostituzionalità dell'Italia dei Valori contro lo scudo fiscale tremontiano, che permetterà alla criminalità di far rietrare in Italia con la garanzia dell'anonimato e pagando una multa pari al 5%.

Assenti alle votazioni 51 esponenti del, 2 dell'Italia devi Valori e 6 dell'Udc. Negli assenti anche i due candidati alla segreteria del Pd,Franceschini e Bersani.
La votazione avrebbe affossato il decreto contenente lo Scudo Fiscale, che verrà quasi certamente apporre la firma di Napolitano.


CONDIVIDI LA CONOSCENZA VI PROPONE IN ESCLUSIVA L'ELENCO DI TUTTI I RAPPRESENTANTI DELL'OPPOSIZIONE ASSENTI

51 esponenti del PD

  1. Argentin

  2. Bersani

  3. Boccuzzi

  4. Boffa

  5. Bucchino

  6. Calearo Ciman

  7. Calgaro

  8. Capodicasa

  9. Carra Enzo

  10. Ceccuzzi

  11. Cesario

  12. Codurelli

  13. D’Alema

  14. Damiano

  15. D’Antoni

  16. De Micheli

  17. Esposito

  18. Fiano

  19. Fioroni

  20. Franceschini

  21. Gaglione

  22. Garofani

  23. Giacomelli

  24. Gozi

  25. La Forgia

  26. Levi

  27. Lolli

  28. Losacco

  29. Maran

  30. Marchignoli

  31. Martino Pierdomenico

  32. Meta

  33. Mogherini Rebesani

  34. Mosella

  35. Picierno

  36. Pistelli

  37. Pollastrini

  38. Pompili

  39. Porta

  40. Portas

  41. Realacci

  42. Rosato

  43. Sani

  44. Servodio

  45. Tenaglia

  46. Turco Livia

  47. Vaccaro

  48. Vassallo

  49. Vernetti

  50. Villecco Calipari

  51. Zampa


6 esponenti del UDC

  1. Cesa

  2. Ciccanti

  3. Drago

  4. Galletti

  5. Mannino

  6. Pisacane


2 esponenti del IDV

  1. Barbato

  2. Cimadoro

E' l'opposizione che fa il governo porco


300 MILIARDI DI EURO torneranno in Italia protetti dallo scudo fiscale di Tremorti. Lo Stato incasserà il 5% per il condono. Soldi di cui non si sa nulla, con tutta probabilità mai tassati. Di chi sono questi capitali? Conoscete qualche operaio, impiegato, elettricista, meccanico, parrucchiere con decine di milioni in qualche paradiso fiscale? Insomma, conoscete qualche LAVORATORE che godrà dello scudo di Tremorti? Chi paga le tasse al 15/27/35/50% ha diritto di sapere nomi e cognomi degli esportatori di capitali e le origini del malloppo. Vogliamo la lista pubblicata sui giornali per legge, altro che impunità e anonimato.
Tremorti ha affermato: "Non credo che la criminalità si servirà di questo strumento. I capitali criminali o sono in Italia perfettamente sbiancati o continueranno la loro attività all'estero". NON CREDO? Un ministro dell'Economia che non crede che su 300 miliardi vi siano capitali mafiosi, di bancarottieri, di evasori totali, frutto del riciclaggio, denaro sporco? Ma chi crede di prendere per il culo? Questo condono di Stato è, fino a prova contraria, un condono alle mafie.
Franceschini Boccon del Prete ha detto in Parlamento che lo scudo fiscale è: "uno schiaffo in faccia a tutti gli italiani che pagano onestamente le tasse". Dalle parole ai fatti. La cosiddetta opposizione, su proposta dell'Italia dei Valori, ha chiesto il voto alla Camera per l'incostituzionalità dello scudo fiscale. Se i 280 deputati di PD, IDV e UDC fossero stati presenti lo Scudo Tremorti sarebbe stato bocciato. Ma erano al bar, al ristorante, forse ad Arcore per pubblicare un libro con Mondadori o farsi intervistare in prima serata su Canale 5. Forse a puttane con Testa d'Asfalto. Forse in gita con Tarantini. Ovunque, ma non in aula. 59 deputati del PDmenoelle non c'erano, insieme a otto dell'UDC e due dell'IDV. Del PDmenoelle erano assenti i due campioni delle Primarie Franceschini e Bersani, insieme a D'Alema, il miglior amico dello psiconano. Questa è la "durissima opposizione". Con questi figuranti, sodali e complici lo psiconano durerà anche dopo la sua imbalsamazione. E' l'opposizione che fa il governo porco. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Beppe Grillo