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3 set 2009

Robert Longo - Come i media e la televisione dominano la nostra vita


di Alice Ungaro

In questa calda estate in cui le attività di 4FOUR non si sono fermate, ma solo rallentate, abbiamo assistito soprattutto in Italia ad una presa di consapevolezza auspicabile: la televisione e i media dominano la nostra vita. O meglio, vorrebbero farlo.
Molti artisti, da sempre più sensibili a certe tematiche, di questa asserzione, ne hanno fatto un caposaldo del loro lavoro, uno fra tutti, Robert Longo, nostro personaggio extra del mese.

Longo nasce a Brooklyn nel 1953 dove tuttora vive e lavora. Le sue installazioni, foto, sculture e disegni, così come la sua musica e i suoi film hanno da sempre un fortissimo impatto sull’opinione pubblica statunitense, tanto che già nel 1989 fu etichettato come uno degli artisti più provocatori negli USA.

Affascinato dalla storia europea e dai film di Rainer Werner Fassbinder, è un artista prettamente figurativo che tuttavia non intende narrare nulla. “Il bianco e nero è una forma di astrazione. Ho sempre pensato di essere un'artista astratto che lavora sulla rappresentazione".

Quando tutti seguivano il glamour della New Wave, lui esponeva enormi armi da fuoco prese in prestito dalla cronaca. Decompone il corpo umano in una danza macabra, l’equilibrio perduto a causa di un improvviso colpo di revolver. Evocativo, essenziale ma sofisticato. Poliedrico.

Prende le distanze dalla massa che ricercava nelle immagini sublimate dai media, la materia grezza per le loro opere, sorprendendo il pubblico con teste di squali con la bocca spalancata, bombe che esplodono e onde impetuose e minacciose.

L’uomo è pericoloso. Ma lo è anche la natura nella sua imprevedibilità, così la Terra ha un’aria minacciosa anche da lontano quando il Nulla, che ha spaventato generazioni di bambini preoccupati per la sorte di Atreyu de “La Storia Infinita”, sembra appropriarsi di essa.

Non è un caso che Longo presenti le sue opere dietro una lastra di vetro. E’ un modo, il suo modo di fare “riflettere”. Il vetro significa incubazione, cura, distanza. La stessa lastra di vetro che ci divide dallo schermo televisivo. Perché a ben guardare, i soggetti scelti da Longo sono già visti, fanno parte della nostra cultura, della nostra storia collettiva. Sono nostri. Eppure abbiamo bisogno che qualcuno ce lo dica, che ci faccia riflettere. Negli anni ’50 lo faceva la TV. Adesso siamo davvero sicuri di volerli confermare questo ruolo all’interno della nostra vita?

La risposta a voi.

9 giu 2009

Bambino di nove anni scrive applicazioni per iPhone



SINGAPORE (Reuters) - Mentre gli altri bambini della sua età disegnano con le matite su fogli di carta, Lim Ding Wen, nove anni di Singapore, usa una 'tela' molto diversa: il suo iPhone.

Lim, che va in quarta elementare, scrive applicazioni per il famosissimo iPhone di Apple. L'ultima, un programma di disegno chiamato Doodle Kids, è stata 'scaricata' 4.000 volte dall'iTunes store di Apple nel giro di due settimane, secondo quanto riferito oggi dal New Paper.

Il programma permette agli utenti di iPhone di disegnare sullo schermo toccandolo con le dita, e di cancellare scuotendo il telefono.

"Ho scritto il programma per la mia sorellina, che adora disegnare", ha detto Lim. Le sue sorelle hanno tre e cinque anni.

Lim, che parla fluentemente il linguaggio della programmazione, ha iniziato ad usare il computer a due anni. Da allora ha portato a termine circa venti progetti di programmazione.

Anche suo padre, Lim Thye Chean, direttore di tecnologia in un'azienda locale, scrive programmi per iPhone.

"Ogni sera controlliamo le statistiche che ci vengono mandate via e-mail (da iTunes) per vedere chi ha avuto più download", ha raccontato Lim padre.

Il bambino, che ama leggere libri di programmazione, sta scrivendo attualmente un'altra applicazione, un gioco di fantascienza che si chiama "Invader Wars".

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