11 mag 2009

Per richiamare la Vs attenzione pubblico un articolo trovato sul sito di Acrobax, 1 dei centri sociali più attivi in quel di Roma capitale.



Comunicato sull'attentato

E’ l’una di notte tra domenica 3 Maggio e Lunedì 4 Maggio. Si sente una sgommata di una macchina che esce dal parcheggio, qualche istante e una prima esplosione, un paio di secondi e si sente la seconda. Appena usciti troviamo una delle nostre macchine con il vetro sfondato e del fumo che esce da dentro. A terra troviamo dei volantini su cui è scritto: “basta antifascismo. onore ai camerati caduti”.

Questo è quello che è avvenuto la scorsa notte davanti al LOA Acrobax, ex cinodromo occupato a Roma; l’ennesima aggressione nella notte operata da ignoti. In realtà sono sconosciuti nel volto, ma molto evidenti nelle idee.

Ci viene da pensare ad un episodio molto simile accaduto quasi un anno fa, quando avevamo cacciato simili sconosciuti con un ordigno ben più importante che si erano dati eroicamente alla fuga. Ci vengono in mente le bombe, bombette e pernacchiette che in questi anni sono state fatte esplodere di fronte agli spazi occupati, quelli che nei territori sono più radicati come punto di riferimento per la socialità certo ma, innanzi tutto, per le battaglie e le lotte quotidiane.

Conosciuti come voci critiche ed indipendenti all’interno dei territori, quelli fastidiosi perché solitamente in prima fila contro le speculazioni e le politiche mercantili che trasformano questa metropoli. L’alternativa possibile ad un modello insostenibile.

Sarà per questo che vengono attaccati o dichiarati sgraditi o inutili e vuoti, covi di malaffare; è una vecchia deformazione che hanno i fascisti: prendersela con chi è diverso dal potere a cui sono asserviti. Chi sa se ne sa qualcosa il sindaco Alemanno rispetto alle dichiarazioni fatte in relazione al Forte Prenestino e ai centri sociali in genere?

Ma non possiamo fare a meno di pensare anche alle decine di aggressioni che a queste azioni si sono accompagnate, più o meno conosciute, sono comunque molte. E non possiamo fare a meno di pensare a Renato e al suo assassinio sempre per mano dei soliti noti; o all’aggressione a CasalBertone di quasi due anni fa dove i coraggiosi di Casapound mandarono alcuni occupanti di casa in ospedale e poi fuggirono veloce quando uscimmo tutti/e: la lotta per la casa sperimentò l’utilizzo sociale del mattone.

Abbiate pazienza ma la nostra memoria ha radici forti e profonde e purtroppo sappiamo che quello che si è diffuso nelle strade di Roma non è bullismo ma razzismo, che i giovani ribelli di destra sono fascistelli con vecchie idee, che la cultura dell’odio per le differenze (che tu sia immigrato, omosessuale, di sinistra poco importa) produce e produrrà sempre violenza.

E’ contro questa cultura e questa visione della società che noi portiamo avanti le nostre lotte ed anche per questo che abbiamo occupato l’ex-cinodromo. Ed è per questo che una bomba carta non ci fa certo paura e non ci farà fare mai un passo indietro.

Ora e sempre antifascisti/e.

Con Renato nel cuore, con rabbia e con amore.

Gli acrobati e le acrobate


Antifascisti sempre

La notte tra il tre e il quattro maggio, alle 1.00 circa del mattino un gruppo di neofacscisti, ha dato fuoco alla macchina di un compagno del laboratorio occupato Acrobax fuori dallo spazio, rivendicando l’azione con un lancio di volantini inneggianti all’onore dei camerati caduti.

Un vile gesto intimidatorio verso gli abitanti di una casa occupata del coordinamento cittadino di lotta per la casa che per l’ennesima volta subisce un attacco di stampo neofascista, cosi come a casal bertone l’anno passato.

Non ci hanno spaventato in passato e di certo non vi riusciranno oggi, diciamo a chiare lettere alla citta’ che per questi vigliacchi, attivi solo nell’oscurita’ della notte, nulla restera’ impunito

Invitiamo tutte le realta’ del territorio a mantenere alta l’attenzione sugli spazi sociali

Antifascisti sempre

L.O.A. ACROBAX PROJECT

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.