6 giu 2009

L’arte in corruzione Di Angelo Rodà (articolo riportato)


Salve a voi cari lettori, la mia penna quest’oggi vuole portare alla vostra attenta lettura una delle problematiche che più affligge il mondo artistico, cioè la perdita del valore reale di un capolavoro nella vastità di questo campo delle scienze umane… mi riferisco alla musica , alla pittura, ed alla scrittura.

Sempre con più monotonia queste tre facce dell’arte ormai da tempo si soffermano sulle stesse tematiche restringendo sempre più il senso reale che rappresenta questa scienza. I cantori dei nostri giorni ci raccontano di storie d’amore a tre metri sopra il cielo, e qui mi domando a cosa è servita l’invenzione degli aeroplani se con il cuore si può volare eppure a basso costo? Ed ancora storia di teppisti che dopo anni di disordini psicologici riescono a trovare la retta via, mi fermo qui con gli esempi per non apparire noioso hai vostri occhi.

I molti artisti come ben si capisce oramai, sottostanno a quel che richiede il pubblico e soprattutto a quello che vuole promuovere una casa discografica. Negli anni 60-70 le cose erano ben diverse, erano gli artisti a lanciare le case discografiche con progetti diversi e creando così una vastità di stili nel palcoscenico musicale italiano, e questo era uguale ancora prima nel campo della scrittura basta pensare ad un Pirandello o ad Palazzeschi le loro nuove idee tra la psiche ed il futurismo avevano un peso importante accostate ad altre storie come quelle di guerra, o come nel campo della pittura è bene ricordare l’uomo che si tagliò un orecchio e lo mandò alla sua cortigiana preferita che raccontava nella sua arte l’unione tra l’uomo e la natura e fra la mente e la realtà dolente dell’incomprensione.

Tutti questi geni nei tempi in cui vissero vennero accantonati e dopo decenni… rispolverati e tutti si resero conto delle loro qualità indiscusse. Io mi domando perché la società contemporanea si sofferma e vuole sempre le stesse cose in un linguaggio in una pennellata in un giro armonico semplici e non vuole scoprire i veri aspetti dico quelli più profondi e reali dell’arte?

I grandi magnati della produzione artistica ben devono capire che l’arte è un espressione non prima di tutto un guadagno, non si può imprigionare un equino puro sangue in un recinto se è amante della libertà della prateria, questo è l’artista un essere che è portato sempre ad uscire dagli schemi… quelli che vediamo oggi esibirsi sono solo maschere che si esprimono solo per quel che vuole la gente.

Il sentimento, la purezza la chimera di un compositore non ha alcuno spazio nella vita che viviamo viene scortesemente represso, per lasciare il posto a storielle malinconiche e bambinesche, la loro arte certamente dal mio punto di vista sarebbe non solo altamente valida ma anche costruttiva in questa nostra comunità dove ormai l’aspetto scenico dei films si aggroviglia con storie amare della realtà.

Il valore intellettuale dell’arte vivrà nel tempo come una scultura posta a confronto del cielo aperto e della forza della natura e riesce a vivere per millenni. In questo caso un opera diviene immortale. Ma per esser resa tale tutto dipende dalla nostra valutazione dal nostro apprezzamento che può tramandare un capolavoro nel tempo nel rispetto di parte della storia del mondo.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.