17 set 2010

Opinioni di una comunista ( di DONATELLA PETRINO )


In questo mio breve scritto non voglio parlare di corruzione, di persone, di politici in particolare, ma di un ossimoro ideologico e soprattutto economico della classe operaia, impiegatizia e dei lavoratori subordinati in genere, senza dare un giudizio positivo o negativo, ma semplicemente voglio affermare che “PREMESSA UNA SCELTA IDEOLOGICA POI SI DEVONO ACCETTARE LE CONSEGUENZE”.

Sono una sindacalista della CIGL, quindi di una sigla storica e sicuramente ideologica e ho scelto questa organizzazione, invece di un’altra, per coerenza con il mio pensiero politico. In questo oscuro periodo di crisi del lavoro, gli iscritti aumentano vertiginosamente e ci chiedono, sostegno, garanzie e AIME’ addirittura il lavoro, come se il sindacato fosse un ufficio di collocamento.Ho vissuto tutto il periodo del Berlusconismo come spettatrice incredula del comportamento delle classi meno abbienti, che hanno vissuto il sogno di diventare ricchi e si sono dimenticati di rivendicare invece i propri diritti e forse anche che avevano dei doveri.Ebbene, abbandoniamo pure tutte le ideologie, ma i sistemi economici ABBIAMO L’OBBLIGO SOCIALE DI CONOSCERLI e pertanto se per venti anni un operaio mi afferma di essere Belusconiano e anticomunista……POI NON SI PUO’ ISCRIVERE ALLA FIOM …..e pretendere la regolamentazione sociale del lavoro e la garanzia dello stato, quando invece, finchè tutto andava bene, ha ignorato completamente lo scempio legislativo e ha mangiato e bevuto l’ignobile televisione spazzatura che il suo capo intelligentemente gli ha propinato per tenerlo in un stato di dormi-veglia. Il liberismo economico lascia soli i singoli e certamente non ha a cuore i più deboli. L’idea del profitto sfrenato crea un mercato del lavoro servile e sfruttato con la libertà per l’imprenditore di migrarlo in ogni dove …si paghi meno e questo impoverisce a tal punto la società che i beni prodotti non li può comprare più nessuno. A questo punto l’operaio, il precario, l’impiegato si sveglia…….e rivendica i propri diritti e li pretende, come da manuale delle giovani marmotte, da chi storicamente ha il ruolo di rivendicarglieli, mentre lui per tutto il tempo delle vacche grasse è stato immobile a ingurgitare balle.Se si accetta l’idea del capitalismo sfrenato, si deve poi necessariamente accettare che non esiste una sanità pubblica, non esiste una scuola pubblica e non esistono più i contratti di lavoro……e quindi la sperequazione tra imprenditore e subordinato, assume i connotati della schiavitu’!!!Una bella società la si cresce piano piano come la famiglia, con l’osservazione attenta del quotidiano.Forse siamo ancora in tempo a riprenderci quanto abbiamo perduto, ma per favore riapriamo subito i vecchi cari libri di scuola e ripassiamoci la storia, perché quello che abbiamo oggi è il frutto di lotte del passato e se domani non avremo più nulla è soprattutto colpa della nostra ignoranza.


LA MIA PERSONALE RISPOSTA.

SOLAMENTE DUE AMMENDE SONO DOVEROSE

"[...]come da manuale delle giovani marmotte, da chi storicamente ha il ruolo di rivendicarglieli, mentre lui per tutto il tempo delle vacche grasse è stato immobile a ingurgitare balle."

VORREI RICORDARE ...ALLA dipendente CIGL CHE IL DOVERE DEL SINDACATO è ANCHE QUELL DI TENER SVEGLI I LAVORATORI E DI METTERLI A CONOSCIENZA, TRAMITE NOZIONE, CHE IL SISTEMA CHE SI STA CREANDO è QUELLO CHE LI PORTERà ALLA LORO STESSA DISTRUZIONE.

IN PIù GLI STESSI OPERAI, DENIGRATI COME FOSSERO QUI QUO E QUA E NON GENTE CHE HA DEI SOGNI E DELLE AMBIZIONI DI CRESCITA, SENZA LE SUDDETTE NOZIONI E NEL TOTALE DISINTERESSE CIRCONDATO DA FALLIMENTI IMPUTABILI ANCOR PIù DI TUTTE LE ALTRE ALLA SUA STESSA SIGLA SINDACALE NEGLI ULTIMI 15 ANNI, CHE SEMPRE HA FIRMATO ACCORDI BUONI SOLO PER LE AZIENDE ANCHE IN CASO DI SCIOPERO, OGGI HANNO PARECCHIO DA RECRIMINARE NEI CONFRONTI DI UNA CGIL INGURGITATRICE DI TASSE D'ISCRIZIONI E CHE NONOSTANTE QUESTI DENARI HA CONTINUATO A FARE IL PROPRIO E DIRETTO INTERESSE DEI CAPI E MAI DEGLI ASSOCIATI.

Parlare di un semplice aspetto della propria professione e fingere di dimenticare il vero lavoro, quello della quotidianeità è un orripilante sistema per fasciarsi la testa proprio adesso che la gente si sta veramente svegliando e che cancella le iscrizioni ad una delle sigle sindacali più finte ed opportuniste della nazione.

addossare la colpa a degli operai che per mestiere fanno gli operai attribuendo loro i compiti da sindacalisti autonomi perchè visti come persone che nel poco tempo libero loro concesso, (a causa della cigl e della cisl) e con quei 4 soldi in tasca (sempre a causa della CGIL e della CISL) debbano stare sui libri anzichè con la famiglia e dirlo solo per non voler accettare che da sindacalisti non si è assolti ai proprio compiti non è di certo un modo per risvegliare nessuno è solo un espiazione di colpa, un volersi pulire la coscienza di un qualcosa che, pur consapevoli del fatto che si sarebbe dovuta fare ma non lo si è fatto, denotando anche un pizzico di arroganza, porta la signoria vs a addossare la colpa de futuro e imminente fallimento dell'azienda CGIL su persone che per anni hanno cmq, volenti o nolenti, dato fiducia, anche e soprattutto in termini economici, a gente che si è fatta gli affaracci propri.

Non mi farà mai alcuna tenerezza un sindacato che non solo non ha saputo prevedere e insegnare ma che per di più non sa ancor peggio proteggere neppure se stesso.

Un sindacato così è solo una fetta della finta democrazia televisiva, UNA BALLA tra le balle e leggere parole di cotanta arroganza fa ancor più comprendere l'inettezza che i capi e via via scendendo gestiscono, senza ormai nessun titolo a merito da parecchi anni, un ruolo ed una posizione di privilegio.

Chiudesse anche la CGIL tanto a dirla tutta è sempre la prima firmataria dell'indecenza in materia di diritti dei lavoratori, e questo ahimè, ripeto, succede non da oggi ma da oltre 15 anni.

ricordatevi che non siete più negli anni 60 e che la gente va ascoltata quotidianamente e soprattutto va spiegato ogni giorno come funzionano le cose.

LA CGIL è UN FANTASMA E COME TALE PUò ANCHE SPARIRE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO.


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Il botta e risposta:

 
D.P.: Caro Carlo non ti contesto neanche un punto della tua analisi, hai ragione su tutto, ma tu amico mio fai una analisi dettagliata di chi vive il quotidiano e le dinamiche politiche, sociali e sindacali Io non sono una dipendente del sindacato, ma una lavoratrice di una azienda commissariata di circa 800 dipendenti e di tutte queste persone, siamo state iscritte alla CIGL solo 2 unità, bastonate e vilipese dai colleghi e dal padrone.
Io non assolvo il sindacato e le organizzazioni politiche che dovrebbero essere vicine ai lavoratori, ma quei lavoratori che si ricordano dell’esistenza dei diritti solo quando vengono toccati individualmente nelle tasche.
Per anni abbiamo cercato di fare assemblee, di dare informazioni, di spiegare ai ns colleghi, cosa significasse la cancellazione dell’art. 18, cosa significassero le leggi ad personam e quale nocumento, la retrocessione di tutti i diritti conquistati con il sangue e la vita dei compagni del passato, portassero alla nostra classe.. Ebbene invece durante questi quindici anni abbiamo parlato al muro e ai sordi, perché gli operai e gli impiegati invece di seguire la disgregazione di una cultura inseguivano la moda, le cose e i bisogni che questa società ci ha indotto.
Sono assolutamente d’accordo con te e molto critica verso questo SINDACATO CHE ACCETTA, MEDIA E ACCONDISCENTE ALLE LOGICHE PADRONALI E ALLE LEGGI CAPITALISTICHE, ma perché io come te mi informo e contesto, invece la maggior parte della gente NON SA ASSOLUTAMENTE NULLA, neanche del tradimento sindacale e dell’imborghesimento dello stesso. Magari noi due poveri cristi, comunisti, avremmo avuto in questo ambito un interlocutore come te, che parla oltre l’acquisizione dei concetti elementari, qui regna l’ignoranza assoluta e IL BENEPLACIDO DEL CLIENTELISMO E LA SODDISFAZIONE INDIVIDUALE DELLA REGALIA DEL LAVORO.
Quando è arrivata la batosta del commissariamento, della cassa integrazione e la fine del sogno infinito, tutta questa gente ha creduto che iscrivendosi al sindacato, avesse risolto tutti i problemi, semplicemente perché vedeva nell’organizzazione sindacale un altro potentato forte e che invece il precedente padrone era ormai esautorato e quindi si poteva impiccare il morto.
Io invece avrei voluto che in tutti questi anni di Berlusconi, di una sinistra inesistente, di un sindacato a volte venduto, la gente fosse scesa nella piazze a CONTESTARE TUTTO E TUTTI QUELLI CHE CI PRENDEVANO IN GIRO!!!!
Hai ragione quando dici che le organizzazioni che dovrebbero rivendicare i diritti sono dei fantasmi, ma perché noi abbiamo permesso questo e per tanto tempo li abbiamo ignorati nel bene e nel male che ci stavano facendo.
Io nell’appello finale del mio articoletto, mi appello alla riconquista del sapere da parte della gente, perché se si vive NELL’IGNORANZA, si continua a tollerare sempre.
Grazie Carlo di questa possibilità di confronto che mi hai dato.
Donatella

P.S.
Appena avrò un account google ti postero sul blog, se vuoi puoi postarlo tu come hai fatto per l'altro.

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C.L.M.: Ottimo lo farò senz'altro. devo però ammettere che, data questa tua posizione, spiegata meglio in questi termini, avrei gradito che tutto ciò si evincesse nell'articolo/sfogo di cui in merito, propio per evitare di essere fraintesi o letti semplicemente come retorici.

Vedi, in questo momento non ci si può più tanto permettere di tentare di parlare solo a chi ci ascolta ma bisogna farsi capire da chi invece fa la "scimmietta omertosa", proprio da coloro i quali ti (ci) hanno messo in queste condizioni, farsi capire di certo non passa da un attacco oggigiorno ma più semplicemente dall'estenuante dimostrazione di merito, di fatti concreti e di presenza.

Se anche tu sei così distaccata dalla CGIL perchè presentarti così e non come una normale sindacalista che lotta tutti i giorni con i suoi colleghi? così come hai fatto adesso con me.. forse sarebbe stato di maggior impatto, forse parlare da lavoratrice dipendente piuttosto che focalizzare su certi punti, quelli sindacali intendo, sarebbe più incisivo ed efficace, vivere la quotidianità e cercare un risveglio da un assopimento per me significa anche questo,
significa provarci e poco importa se vengo preso a parolacce ed insulti o epiteti di ogni genere e sorta.

tutti i giorni trovo qualcuno che si lamenta e non protesta ma poi quando gli si fa notare che la colpa è sua vengo tacciato di essere un demagogo, uno sporco comunista (come fosse un offesa, dico grazie) un populista, tutte parole utilizzate oltretutto senza conoscenza del significato, quindi oltremodo "spuntate" se vogliono essere delle armi rivoltemi contro.

scusa se insisto ma ribadisco cercando di sintetizzare in una domanda il concetto.

Perchè sfogarsi pubblicamente se poi la cosa non deve produrre risultati positivi?


davvero grazie per il tuo dialogo veramente aperto ed interessato.

Carlo

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