19 feb 2009

L'altra metà della mela.


Traendo ispirazione da una riflessione pubblicata sul blog di "Lievemente", riporto immediatamente di seguito le parole, ispirate a loro volta dal simposio di Platone.



Nel "Simposio" Platone racconta il mito dell'uomo

"totale":
una razza perfetta, ermafrodita, ogni individuo autosufficente e beato di sè.
Fu per invidia che gli dei divisero le due parti di queste creature e le dispersero nel mondo. Da allora vagano come esseri imperfetti che possono raggiungere la felicità soltanto trovandosi.
Direi che è proprio da quel momento che sono arrivati i casini, perchè è da quando tutta questa gente si è messa alla ricerca che gli dei hanno più cose da fare. Gli uomini, per amore, mormorano le preghiere più disperate e, sempre per amore, sibilano gli improperi più impronunciabili e, si sa, alcuni arrivano a compiere follie, si consumano, uccidono, piangono...e quello che tutti si chiedono è: si può davvero trovare quell'unica mezza mela in mezzo a miliardi di mezze mele? Naturalmente non lo so. La parte romantica di me tende per il sì. Quella cinica suggerisce che io sia un qualche altro mezzo frutto, per cui la risposta a quel punto, per me, diventerebbe del tutto irrilevante. Un'idea sull'argomento però credo che, più o meno, ce l'abbiamo.

La domanda alla quale, adesso, non so dare una risposta e che credo nessun essere umano potrà mai farlo con assoluta certezza e': "E se la metà della mela fosse lì, davanti ai tuoi occhi, e tu, pienamente consapevole di ciò, desiderassi per un solo momento distaccartene perchè consapevole che in mancanza di lucidità quell'altra metà non puo' vedere il congiungimento, o meglio ancora sarebbe dire, che l'altra metà in quel preciso momento non ha la necessità di congiungersi, e se poi ti pentissi di aver fatto questa scelta, così drastica ma così necessaria per il bene dell'altro (bene illusorio o reale?) sarebbe davvero giusto non PERDONARE chi, al fine di un bene illusorio ha tentato di superare anche le proprie necessitudini senza averne colto realmente un successo ma ne coglie solo una delle più grandi sconfitte della sua vita"?

La cosa riporterebbe a sua volta all'affermazione che Errare umanum est, e quindi a sua volta ancora ci collegherebbe con il concetto biblico del PERDONO. A voi l'ardua sentenza...

4 commenti:

  1. Ehi, è la prima volta che un mio post viene citato, sono onorata ;)
    Volevo dirti due cose...anzi, facciamo tre ^_^
    1)Mi piace tantissimo l'immagine che hai affiancato a questo intervento (per cui è probabile che prima o poi la copierò el'incollerò da qualche parte:P)

    2)Nel tuo commento al mio post hai citato una canzone della cantantessa che adoro ;)
    3)Riguardo alla da domanda che poni nel tuo post, lo sai, vero, che è di quelle da un milione di dollari? E' giusto, non è giusto...Forse bisogna invece chiedersi se si può essere disposti o no a perdonare. Ma per essere disposti all'azione, per essere disposti a fare, bisogna avere delle motivazioni. Bisogna dare alla persona che deve concedere il perdono, sufficenti argomenti per farsi perdonare...In poche parole credo che il perdono vada guadagnato.

    E scusa tanto se a momenti scrivevo un commento più lungo del post o_0
    Ciao

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  2. Onoratissimo di fare la tua conoscenza a seguito della citazione di cui sopra, e direi che viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda, anche se chiaro che la mia fosse una domanda retorica, e sono convinto che anche tu lo sapessi già al momento delle tue parole; per cio' che concerne la foto o gni singolo dettaglio presente sul mio blog e' di dominio pubblico, fanne cio' che credi e fallo sempre sperando di onorarlo al massimo.
    Motivo per il quale nacque questo blog era appunto la necessità di distaccarsi dalla massa che vede il proprio intimo come intoccabile e inutilizzabile da altri, contrariamente al mio pensiero che si dirige verso la proprietà comune del bene dell'intelletto singolo e della diffusione del proprio pensiero per accrescimento di una o svariate popolazioni che si mettono a confronto con il proprio individualismo.

    Fa piacere sapere che la mia citazione non ti è stata di alcun disturbo e, che anzi, sia stata motivo di piacere da parte tua.
    Detto ciò non posso che auspicare che il tuo momento di leggerezza arrivi quanto prima per continuare a leggere le tue emozioni, i tuoi pensieri e i tuoi stati d'animo; che abbinati all'uso della dialettica e della proprietà di linguaggio altalenante tra la semplicità e il celato che utilizzi mi mette in condizioni di apprezzare cotanta gioia di vivere e amare seppur cosciente della difficoltà stessa nel farlo.

    Senti ringraziamenti _dancer_

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  3. Ma com'è che ci sono così pochi commenti in questo blog? o_0 Mi sembra che la dialettica non ti manchi :P
    Quanto a me, prima o poi tornerò ad allietare il mio invisibile pubblico con le mie perle di leggerezza, ma per farlo, con onestà intellettuale, dovrò aspettare di aver di nuovo il cuor leggero ;)
    Sembri o molto serio o molto simpatico, tendo per la seconda, ma anche se fosse vera la prima non sarebbe un gran male ;)
    Per la tua storia ti auguro tutti i lieti fine del mondo: Sapere che qualcuno la trova davvero la mezza mela è incoraggiante per tutti i frutti tronchi del mondo ;)
    Ciao cià

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  4. Bhe, ti ringrazio ancora per le tue parole che mi allietano la giornata; per cio' che concerne la mia "storia", direi che siamo arrivati al punto di non ritorno, cioe' al punto in cui, nonostante mi cercassi di svenare davanti all'altro mezzo frutto, esso mi ha fatto rendere conto che fondamentalmente, se non si sente la necessità di congiungersi ma si sente, al contrario, la necessità di riprendere la propria indipendenza, penso a causa di un ritorno in sè stessi, una sorta di rinascita, nella quale facilmente si puo' cadere nell'illusione che ci sia necessita' di diffondere il proprio io un po' qui e un po lì senza mai cercare un unico bersaglio; bhe.. davanti a questo .. che senso avrebbe che qualcuno cerchi di congiungersi se lo stato d'animo al momento e' quello di liberta'????

    I così pochi commenti sono, penso dovuti all'insieme delle tematiche trattate in qst ultimi due anni che di norma voltano al politico, al sociale, al tecnologico e quasi mai al mio io .. anche se ammetto che di mio qualcosa ci metto sempre. ;-)

    Ti auguro di trovare al piu' presto cio' che cerchi ma mi raccomando a te di non cercare troppo .. perche' chi troppo vuole nulla stringe non e' solo un detto o una paternale.. si basa su cose anche piu' profonde.. come del resto tutto cio' che ci viene tramandato andrebbe letto , data la fortuna di essere appunto nato in tempo di prosperita' culturale a differenza dei tempi odierni dove l'idiozia prende il sopravvento sulla ragione e sulla crescita personale.

    E spero, come credo che sia, che tu possa ricordare in ogni tua scelta, anche la piu' difficile, che in fondo il senso della vita di cui nessuno ha la risposta, intesa come il "verbo" in realta', e' sempre e comunque da cercare dentro di sè, e per cercarlo l'unica cosa che è data a noi esseri umani e' la possibilità di riflettere sui Ns errori e sulle Ns debolezze, non imparando a difenderle, ma imparando a viverle e superarle.

    Ti mando un abbraccio, e buona giornata.

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